Prosegue il
viaggio in bici nei balcani ed oggi è giunto il momento di attraversare il
confine tra Croazia e Bosnia... ma prima, una
giornata da turista! Svegliatomi di buon'ora (non poteva essere altrimenti, ieri alle 21.00 ero in branda) lascio il campeggio alle 8 ed in poche decine di minuti sono all'ingresso del
parco nazionale dei laghi di Plitvice. Conosco il parco essendo stato qui qualche anno fa durante un
week end in Croazia e così scendo fino alla prima stazione (in realtà la numero 2) del
trenino elettrico che collega le varie zone del parco ed i suoi
diciotto laghi principali. Salito fino al punto apicale a bordo del comodo mezzo, inizio la mia passeggiata tra
cascate, cascatelle, laghi, laghetti, ninfee e scorci panoramici: un
paradiso per gli amanti della fotografia. Tra uno scatto e l'altro mi diverto ad osservare le espressioni di stupore della gente di fronte a tanto splendore. Senza che me ne accorga giungo fino alle
cascate più alte della Croazia (78m) che segnano anche il termine del percorso tra i
laghi blu cobalto di Plitvice.
4° Tappa |
Vrelo Korenicko-Bihac |
Distanza |
62 km |
Dislivello |
260 m |
Lascio a malincuore la meraviglia naturale dei laghi di Plitvice e rimonto in sella ritornando sui miei passi per qualche chilometro. Appena imbocco la strada che mi condurrà in Bosnia-Herzegovina scendendo verso Bihac per oltre sette chilometri, incontro Frank e Alice, lui australiano del Queensland e lei irlandese trapiantata a Napier, Nuova Zelanda. Ci fermiamo sul ciglio della strada e loro sono simpaticissimi: resto circa 40 minuti a chiacchierare tra un clacson e l'altro degli automobilisti ignari della solidarietà che nasce tra cicloviaggiatori. La strana coppia è sulla strada da oltre tre mesi: partiti da Francoforte, hanno deviato verso est percorrendo poi tutti i paesi dell'Europa orientale ed ora stanno risalendo verso l'Italia e la Francia. Li saluto di cuore e mi lancio in discesa. Giunto al termine entro nell'ultimo paese croato prima del confine accolto dalla musica sparata a 1000 decibel da due altoparlanti malandati. Come mi avevano anticipato i due amici ciclisti, è in corso una festa campestre e la gente accorre da ogni dove. E' già tardi ed io decido di non fermarmi a dare un'occhiata ma tiro dritto fino alla dogana. Le guardie non sono molto stupite nel vedermi dato il passaggio in giornata di Alice e Frank e quindi mi lasciano passare rapidamente. In un batter d'occhio sono a Bihac, una cittadina piuttosto grande ma dal centro estremamente compatto. Vago per un pò alla ricerca di un supermarket dove acquistare cibo per la sera e quando sono stanco di girare su me stesso mi fermo a chiedere informazioni ad un distributore. Il benzinaio confabula con un cliente con lo scooter che dopo un pò mi fa cenno di seguirlo. Entriamo in un groviglio di strade da cui sicuramente non sarò capace di uscire prima che faccia notte ma nel frattempo mi ritrovo davanti ad una piccola bottega con gli scaffali pieni di generi alimentari. Saluto e ringrazio il centauro ed una volta fatto rifornimento mi metto alla ricerca del campeggio che so essere presente in zona.
A causa di alcuni lavori in corso, le indicazioni che seguo mi portano a fare una deviazione di una decina di chilometri al termine dei quali ritrovo la strada corretta ed infine anche il camping adagiato sulle sponde del fiume Una, qui placido e tranquillo ma molto più tumultuoso e irruento a monte, tanto da essere rinomato per le rapide su cui cimentarsi nel rafting. Per oggi sarò l'unico ospite del campeggio custodito da milioni di zanzare. Una breve perlustrazione della zona mi fa trovare un'ansa dove il fiume compie un piccolo salto ammirevole... ma per oggi di cascate ne ho avuto abbastanza!
Per scoprire il percorso seguito durante il viaggio nei Balcani potete leggere il riassunto del viaggio in bici da Trieste a Sarajevo tra Croazia, Bosnia e Montenegro.
Se vi siete persi la puntata precedente tornate al racconto della terza tappa del diario del viaggio in bici in Croazia, Bosnia e Montenegro. Se invece volete continuare l'avventura, leggete il resoconto della quinta tappa.
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