Luigi Laraia ha 38 anni, quattro dei quali vissuti negli Stati Uniti. In questi anni ha percorso già due volte il Coast to Coast USA in bicicletta pedalando per mezza America e raccogliendo fondi per la ricerca sulla leucemia e per Charity Water. Dopo la prima avventura a pedali di 35 giorni da Washington a Vancouver, ha viaggiato in bici per altri 37 giorni raccogliendo più di 8000€ da destinare a Charity Water nel Ruanda. Noi siamo curiosi di saperne di più sulle sue avventure americane, ma anche sui prossimi progetti.... voi no?
Ciao Luigi, quando è nata la tua passione per la bicicletta?
Da piccolissimo. Appena ho imparato ad andare in bicicletta, avrò avuto 6-7 anni, non mi stancavo mai di andare in bici. A 16 anni ho fatto il primo viaggio “lungo” in solitaria, da Bologna al Lago di Garda in un giorno. Da allora ho sempre sognato di fare una cross-country bike ride negli USA.
Come mai hai deciso di affrontare un Coast to Coast sulle strade?
Sono innamorato della natura e dei paesaggi degli Stati Uniti, delle strade che si srotolano a perdita d’occhio, dei Parchi e dello stile di vita di questo Paese che ha come caposaldo il viaggio, lo spostarsi. Il viaggiare in bicicletta mi permette di essere in totale simbiosi con la natura, mi offre l’opportunità di sfidare me stesso fisicamente e di viaggiare da solo, cosa che adoro.
Quanti chilometri hai percorso e in quanti giorni?
Ho fatto due coast to coast, più un altro Washington DC- Grand Canyon, quindi 2 e ¾ . L’anno scorso il mio 5000milesforwater è stato il viaggio più bello. In media ho percorso 200 chilometri al giorno.
Questo viaggio ti ha aiutato ad affrontare questo momento particolare della tua vita?
Senza dubbio. Vedere la morte in faccia ti cambia profondamente e ognuno reagisce con quello che ha dentro. Io ho trovato aiuto e pace nella sfida e nel viaggio. E’ stato (e continua a esserlo) il mio modo per affrontare i momenti critici. E mi sento fortunato perché avevo le forze fisiche per poterlo fare.
Qual è stata la tappa più dura del viaggio e quale la più indimenticabile?
Day 23. Sicuramente è stato il giorno più difficile. Dopo tutta la mattina fra i passi di montagna del Teton Range sono arrivato a Idaho Falls e il paesaggio è cambiato completamente e ho attraversato 110 chilometri nel deserto contro un vento fortissimo con le proviste di acqua che sono finite rapidamente e una strada sempre in leggera salita: ho lottato per 7 ore. Alla fine della giornata quasi deliravo!
Day 30. E' stata una giornata indimenticabile. Ho attraversato diversi paesaggi e dopo ore a pedalare nel vento e nella pioggia è spuntato il sole e quando ho iniziato ad assaporare l'aria dell’oceano invece di terminare la tappa, l'adrenalina mi ha portato a pedalare fino alla costa. La sera ho attraversato un pezzo di Redwoods Park, che vedevo per la prima volta, e sono arrivato nel buio più totale a Crescent City dopo 312 chilometri e 13 ore di bicicletta.
Ci racconti un episodio che non scorderai più?
Ne avrei tanti da raccontare ma se devo sceglierne uno, non dimenticherò più gli 80 km nel Badlands National Park nel South Dakota.
Alle 6 di mattina con un'alba unica e nessun altro essere umano ho attraversato un paesaggio lunare di formazioni calanchive e di colori mai visti prima. Oltre al paesaggio, l’odore forte della prateria, il silenzio più assoluto e la solitudine più totale mi hanno regalato ore in bicicletta indescrivibili.
E mi permetto di descriverne un altro. Nel Yellowstone National Park in Wyoming, alle prime ore della mattina pedalavo in assoluta solitudine con un freddo intenso e attraversavo una nebbia fittissima quando a pochi metri dal ciglio della strada ho visto un' ombra. Mi sono fermato e un lupo mi ha fissato per alcuni secondi prima di scomparire nella nebbia.
Ci sono tre parole che possono riassumere il tuo viaggio in bici Coast to Coast?
Faticoso, indimenticabile, gratificante.
Qual è la sensazione più bella che provi quando viaggi in bicicletta?
Libertà fisica e interiore e controllo del mio corpo.
Dove hai alloggiato lungo l’itinerario?
Motels lungo la strada. Siccome non avevo la tenda, ogni giorno pianificavo la tappa in modo da arrivare in un luogo che avesse un motel.
Che consiglio daresti ad un ragazzo che ha scoperto da poco di avere il cancro per continuare a vivere senza lasciarsi andare?
Non mi sento in grado di dare dei consigli. Una situazione del genere è talmente personale che non voglio giudicare. Posso raccontare come ho reagito io. E se qualcuno leggendo la mia storia ne trae beneficio allora tanto meglio. Passato il primo periodo di totale sconforto e disperazione, ho deciso di non lasciarmi andare e di trovare rifugio nelle cose che mi rendono felice, come correre, andare in bicicletta, il viaggio, la sfida.
Il tuo progetto di raccolta fondi con Charity: Water lungo il Coast to Coast è andato molto bene… pensi di ripartire anche quest’anno? Ci dai un’anticipazione?
Non ho assolutamente pensato alla mia prossima sfida. Dopo 3 viaggi in USA mi piacerebbe forse fare un viaggio in bici in Europa o in Asia.
La Via della Seta? Non lo so. Sicuramente continuerò a organizzare avventure solidali e non smetterò mai di mettermi alla prova.
I lettori di lifeintravel.it come possono aiutarti durante le tue prossime avventure solidali?
Leggere il mio blog, scrivere sul blog un messaggio “forza Luigi!” e fare una piccola donazione se possibile.
Per saperne di più sui viaggi in bici di Luigi, sulle sue esperienze ed incontri, potete leggere i tre blog scritti in occasione delle altrettante avventure: da Washington al Grand Canyon, da Washington a Vancouver e 5000 miles for water
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