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Cosa vedere a Siena in bici | Due ruote in Piazza del Campo!
Siena è una delle città d'Italia che preferisco: piccola, accogliente, intima... potrebbe essere il mio posto ideale anche se la cultura della bicicletta non è così diffuso. Vi siete mai chiesti cosa vedere a Siena in bicicletta in una giornata? Certamente tante cose anche se, forse non ci avete pensato, ma Siena è attraversata da stradine, vicoli e viuzze strette e molto pendenti che in bicicletta richiedono un minimo impegno.
Questa città, figlia della strada, figlia della Via Francigena è impossibile da scoprire in bicicletta durante i mesi estivi per l'incredibile affollamento di viaggiatori, pellegrini e curiosi ma, fortunatamente, durante la bassa stagione turistica, Siena respira e gli amanti della bici... con lei!!!
Dati tecnici
Siena - Bici in città
Partenza/Arrivo | Porta Camollia |
Tempo | 2 ore e mezza circa |
Dislivello | / |
Lunghezza | 10 km circa |
Fondo stradale | 100% asfalto e sampietrini |
Difficoltà | |
Panorama |
Cosa non perdere
- Piazza del Campo a due ruote
- I panorami più belli di Siena dai punti strategici
- La testa mozzata ed il dito di Santa Caterina Da Siena
- Il Duomo di Siena e il quadrato magico
- Curiosare in Santa Maria della Scala
- Aperitivo con... bicicletta in uno dei bar senesi
Dove e cosa mangiare
Un luogo caratteristico e tipico della città di Siena dove mangiare bene e degustare piatti tipici della tradizione è la Taverna di San Giuseppe che sorge a due passi da Piazza del Campo. Affettati di ottima qualità, ma anche primi e secondi deliziosi (la carne è davvero buona e chiedete lo sformato di melanzane e funghi!). Se è la vostra prima volta a Siena provate anche la ribollita o la pappa al pomodoro!
Abbiamo pedalato per Siena in una tiepida e soleggiata giornata di metà novembre. L'aria frizzantina proveniente dall'Appennino, nei momenti di fatica, ci ricordava che l'autunno sà essere rigido anche da queste parti, ma mai come fra le montagne del Trentino, ho pensato!
Da Porta Camollia, l'accesso alla città dei pellegrini che percorrono la Via Francigena verso Roma, abbiamo iniziato il nostro giro per visitare Siena in bici.
Appena salita in sella mi sono sentita a mio agio ed il poco traffico della cittadina ha accentuato la bella sensazione della pedalata sicura!
E' proprio vero: per Siena non si vedono ciclisti o cicloviaggiatori, ma probabilmente sono tanti i viaggiatori che, durante la stagione estiva, passano di qui per dare uno sguardo alla città!
Il termometro di una farmacia segna i 13°C, il tepore del sole accarezza la pelle dandomi un piacevole brivido, Siena è già sveglia da un pezzo!
Prima di oggi non ero mai stata alla Basilica di San Domenico che custodisce la testa ed un dito di Santa Caterina da Siena; visione piuttosto macabra quella del capo della povera santa (per non parlare del dito mezzo consumato e mezzo conservato!) ma, dopotutto, la spedizione dei domenicani a Roma per dare l'estremo saluto alla loro Caterina non poteva finire senza il recupero di una preziosa reliquia da riportare a Siena...
Il panorama che si ha dalla Basilica sulla città è una di quelle visioni che non si dimenticano tanto facilmente: da quassù si domina Siena e nessuno può negarlo! Il cuore batte forte davanti a questo paesaggio così suggestivo, gli occhi continuano a muoversi alla ricerca di dettagli, riflessi sui vetri delle finestre, panni stesi che luccicano al sole... è una bella sensazione!
Siena in bici senza paura!
La carovana dei velocipedi a spasso per Siena in bici desta l'attenzione dei distratti passanti che non aspettavano di vedere un gruppo di coraggiosi inerpicarsi sulle salite e sui ciottolati della città. Ci avviciniamo al Duomo, lo sento, ma come intimido dalla nostra incursione a due ruote non ne vuole proprio sapere di farsi vedere. Il cielo è terso e sono certa che la piazza dove è stata eretta la cattedrale sarà affollata di gente, ma mi sbaglio!
Il marmo del Duomo splende come un gioiello e noi ne siamo attratti come gazze ladre. Di fronte all'edificio romanico-gotico un tempo venivano curati i pellegrini affatticati dal lungo viaggio verso Roma ed i malati, oggi invece a Santa Maria della Scala vengono allestite mostre artistiche o fotografiche come quella visitabile in questo periodo del grande fotografo Steve McCurry. Per raggiungere il Duomo si percorrono Via dei Pellegrini e Via Fusari e quando si spunta nella piazza è subito magia... Ricordo quando un anno fa visitai i sotterranei, l'interno del Santuario e mi venne mostrata il quadrato magico a sinistra dell'edificio, ne rimasi estasiata!!! Il tempo stringe perchè la bici a Siena ha i suoi orari e continuare a pedalare oltre le regole significa rischiare una ramanzina, nel migliore dei casi, o una multa salata!
Il Mangia: un vizioso o un poeta?
Chissà come si sentivano i pellegrini diretti a Roma dopo un'intensa giornata di cammino per le campagne toscane quando, all'imbrunire, giungevano a Siena attraverso Porta Camollia. Ancora pochi passi, ancora un po' di affanno e Piazza del Campo sormontata dalla Torre del Mangia si mostrava in tutta la sua maestosità agli occhi increduli dei viaggiatori medievali... forse, in quell'istante, anche i viandanti restavano immobili con le labbra socchiuse ed un'espressione stupita, esattamente quello che capita a me ogni volta che torno a Siena.
A Piazza del Campo non si può pedalare, lo sapevate? In piazza è vietato così come nelle vie che ne formano l'anello esterno... bisogna scendere e spingere! Se state pensando di seguire le nostre pedalate ed esplorare Siena in bici sappiate anche che è possibile farlo solo in determinati orari della giornata (mi pare dalle 9 alle 11 ma per sicurezza contattate l'ufficio del turismo perchè potrebbero cambiare in base alla stagionalità!).
Non sono mai salita sulla Torre del Mangia e mi intriga sapere qualcosa in più di questo personaggio misterioso... nel corso dei secoli la figura del campanaro vizioso e spendaccione si è quasi trasformata in quella di poeta e cantastorie... in effetti, immaginando ciò che si riesca a vedere dagli 88 metri della torre, la terza torre antica più alta d'Italia, il Mangia poteva essere anche uno scialacquone, ma di sicuro era anche un pochino poeta!
E' ora di pranzo e prima di lasciare Siena in bici, assaggeremo qualche pietanza tipica della Toscana. Camminando sotto la Torre del Mangia, tenendocela a sinistra, risaliamo via Duprè fino alla fine per raggiungere la Taverna di San Giuseppe, un locale tipico che può stupire anche l'avventore più esigente: servizio veloce e camerieri gentili, atmosfera unica! Dalla parte alta di Via Duprè si ha una prospettiva insolita ma speciale della Torre del Mangia quindi, se avete tempo, passate da queste parti al crepuscolo per approfittare della magica luce e realizzare fotografie suggestive di Siena!
6 punti panoramici a Siena
- Basilica di San Domenico
- Chiesa di Sant'Agostino
- Via Santa Caterina
- Basilica dei Servi
- Duomo di Siena
- Torre del Mangia
Noleggio ed assistenza bici a Siena
A Siena esistono diverse possibilità per noleggiare una bicicletta (elettrica o non) o per ricevere assistenza alla propria in caso di problematiche tecniche. Il DfBike è una buona alternativa se si vogliono effettuare tour guidati della città ed allo stesso tempo noleggiare una due ruote. Anche con le guide turistiche della città è possibile esplorare ogni angolo a piedi o in bicicletta (le potete contattare a questo numero 0577270676). Presso il noleggio Perozzi potrete scegliere un'ibrida o una mountain bike a buon mercato mentre, se volete iniziare la vostra giornata in bicicletta da Porta Camollia (comoda perchè a pochi passi dall'ingresso in città si trovano le scale mobili per scendere alla stazione dei treni!) potete provare a passare da Cicli Rossi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel:0577 48306)
Per organizzare un viaggio in bici a Siena o un giro cicloturistico alla scoperta della città sulle due ruote potete scrivere all'ente turistico della città oppure contattare la Fiab locale per informazioni sulla mobilità dolce nel centro storico!
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico