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Fenice Bike: sulla Via Francigena in bici per beneficenza

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"Un giorno mio figlio Elias, tornato a casa da scuola mi racconta che un suo compagno di classe era assente da diversi giorni. Parlando con i genitori sono venuto a sapere che era assente perché aveva riscontrato il diabete di tipo 1 e che, grazie al supporto della AGD di Padova, stavano affrontando questa nuova sfida che la vita gli aveva messo davanti. Da qui parte la mia iniziativa: pedalando sulla Via Francigena con una marcia in più".

A breve partirà l'avventura di Fenice Bike aka Gianluca, pedalare per beneficenza. Conosciamolo meglio!

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Ci ha raggiunti per chiederci di accogliere e dare spazio alla sua impresa. No, aspetta. Niente record del mondo certificati o traversate galattiche, niente Kom, niente scalate alle vette più irraggiungibili, niente "io". Qui si parla "solo" di semplice e genuino altruismo, quello in via di estinzione, quello che ti scalda il cuore e che hai proprio voglia di vedere, magari di farne parte. Molto spesso si sente parlare di imprese e di vittorie, ma questa in particolare ci sembra davvero meritevole di attenzioni.

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Gianluca, 38 anni, ha un figlio, Elias, che tornato da scuola racconta che un compagno è a casa da un po'. Viene fuori che all'amichetto di Elias è da poco stato riscontrato il diabete di tipo 1, e grazie al l'Associazione Giovani con Diabete di Padova la famiglia sta affrontando questa sfida che la vita ha posto loro davanti.

Gianluca non è nuovo alla solidarietà: è stato lui stesso aiutato, nel momento del bisogno ed è rinato dalle proprie ceneri - da qui l'appellativo Fenice. Poi c'è la seconda parte che compone il suo nome d'arte cicloturistico, quella che ci piace promuovere in ogni sua forma, Bike.

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"Viaggiare in bicicletta per me è come una metafora di vita, un’alternanza di momenti felici e di altri difficili, ma alla fine del viaggio il risultato e sempre lo stesso: un gran sorriso stampato sul mio faccione. La passione per la bicicletta mi accompagna sin dalla tenera età; la MTB è stata per molto tempo mia compagna di viaggio e di gare. Più volte ho provato a salire in sella alla BDC, con cui ho partecipato a delle gran fondo e, nonostante la mia esile corporatura (1.90 per più di 100 kg) non mi renda un gran scalatore, ho avuto risultati personali molto soddisfacenti. Da qui la decisione di affrontare un piccolo viaggio di due giorni con poco più di 200 km, con la volontà di vivere la bicicletta sotto un’altra prospettiva perché sentivo la necessità di nuovi stimoli.  Da allora tutto è cambiato. Come poi accade spesso, ci si ritrova a vivere nuove esperienze e si iniziano a fare ricerche per scoprire sempre di più questo nuovo mondo, si cercano informazioni utili per affrontare nuove avventure, si inizia a seguire i canali social dove chi, prima di te, ha vissuto e vive nel mondo del cicloturismo. Così facendo un giorno scorrendo i vari canali di YouTube mi sono imbattuto in un video di un ragazzo di Vercelli che stava raccontando il suo viaggio lungo la via Francigena in bici. Ho iniziato a seguire Iljap Pino che con i suoi video ha fatto crescere in me ancora di più la curiosità per quel mondo fatto di fatica, sudore, sorrisi ma anche di borse e tende. Preso dall’entusiasmo ho deciso di mettermi in contatto con questo ragazzo per tempestarlo di domande su paure, dubbi e incertezze. Grazie al suo prezioso aiuto, ai suoi consigli e incoraggiamenti, ho progettato il mio primo viaggio in solitaria iniziando cosi a vivere la bicicletta non solo come un mezzo di trasporto ma come un’estensione del mio corpo. Viaggiando ho capito che é il modo in cui vivi la strada a fare la differenza: osservare i paesaggi, riuscire a coprire lunghe distanze, visitare luoghi e paesi e tutto grazie alle mie forze regalandomi forti emozioni. In sella alla bicicletta tutto sembra avere un’altra dimensione, ogni singolo metro che percorri ti entra nella pelle lasciando un ricordo nella mente e nel cuore. Mi ritengo una persona fortunata per poter riuscire a vivere queste avventure in sella alla mia bici."

E così, carico e lanciatissimo, Gianluca partirà in bici con uno scopo nobile: con il suo viaggio vuole far conoscere a più persone possibile la realtà dell'AGD di Padova e aiutarli con una raccolta fondi. L’AGD – Associazione Giovani Diabetici – di Padova è una libera associazione, apolitica e apartitica, costituita nel febbraio 1992 da genitori di ragazzi affetti dal diabete e amici sostenitori. Opera in stretta collaborazione con la Clinica Pediatrica dell’Università di Padova, che fornisce il necessario supporto tecnico-scientifico alla realizzazione delle attività associative. 

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Il 17 maggio Gianluca partirà da Spinea - la città in cui vive, nella provincia di Venezia - e raggiungerà Parma, dove si collegherà alla via Francigena in bici raggiungendo Roma in dodici giorni, percorrendo così un totale di 850 km. Con l’occasione di questa sua avventura vuole portare un piccolo aiuto a questa associazione con una raccolta fondi.

Chi vorrà, assieme a lui, potrà dare il proprio contributo: puoi donare tramite bonifico bancario direttamente all'Associazione, di cui ti lasciamo le coordinate qui sotto.

Intestatario: Associazione Giovani con Diabete Padova
IBAN: IT87 S030 6912 1230 7400 0473 304

fenicebike4Puoi seguire Gianluca sui suoi canali social per un aggiornamento costante a ogni tappa del suo viaggio:

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Buon viaggio, Fenice Bike!

 
 
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Francesco G

ITA - Ho 33 anni e sono piemontese, anche se da qualche anno vivo e lavoro in Lombardia. Dopo un inizio da totale inesperto in questo campo, mi sono avvicinato al mondo dei cicloviaggi e della bicicletta sempre più. Oggi posso definirmi "cicloviaggiatore", e assieme all'altra mia passione - il videomaking - non mi fermerei mai! Cyclo ergo sum, pedalo quindi sono, per cercare di capire perché andare in bici sia così bello, terapeutico, ricco... E ogni volta che provo a capirlo, non ce la faccio, e sono costretto a ripartire sui pedali!

ENG - I'm from Piedmont and I'm 33 years old, I have been living and working in Lombardy for a few years. After a start without any competence in this field, I then approached the bicycle world more and more. Today I can call myself a bicycle traveller and videomaker who would never ever stop. Cyclo ergo sum, I cycle therefore I am. I ride my bike trying to understand why it is so beautiful, rich, therapeutic. And every time I try, I do not understand it. So I must leave again...