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Pasubio - Strada degli eroi in MTB/gravel e strada degli Scarubbi
Un anello tra i più classici del monte Pasubio che separa Trentino e Veneto. Si percorre la strada degli eroi che fu costruita per recuperare le salme dei caduti della prima guerra mondiale e la strada degli Scarubbi. Tra di esse la strada delle 52 gallerie (giustamente vietata alle MTB!) che fa in parte rivivere le tragiche condizioni in cui i soldati combatterono. Oltre alla storia, anche la natura e i panorami montani accompagnano questo semplice ma piacevole percorso sul Pasubio in mountain bike o gravel bike, adatto anche agli amanti del trekking.
In questo articolo
Strada degli eroi: un'opera d'alta ingegneria
La strada degli Eroi è un'opera realizzata in seguito alla Grande Guerra sulle pendici del monte Pasubio, zona Sacra alla Patria per decreto del 1922, e venne inaugurata nel 1938 come alternativa sicura di accesso alla zona sommitale del massiccio rispetto alla strada degli Scarubbi realizzata sul versante esposto a nord durante la prima guerra Mondiale e quindi coperta dalla neve per un periodo molto più lungo.
In realtà il tratto di strada degli Eroi corrisponde agli ultmi due chilometri di carrareccia che uniscono il passo pian delle Fugazze al rifugio Achille Papa e in particolare dalla galleria Giuseppe d'Havet al rifugio perché sulla parete rocciosa a precipizio sulla impervia val Canale sono collocate delle targhe in onore delle 12 medaglie d'oro al valor militare che combatterono sul Pasubio durante la Grande Guerra. Oggi in realtà per estensione viene considerata strada degli Eroi tutta la carrabile scavata nella roccia, che tra l'altro fa parte del Sentiero della Pace e del sentiero Europeo E5 che noi abbiamo percorso in parte anche sui monti Lessini.
La Strada degli Eroi in MTB fino al rifugio Papa
Lasciata l'automobile in uno dei numerosi parcheggi al passo Pian delle Fugazze, dove si trovava l'antico confine tra Regno d'Italia e Impero Austroungarico, imbocchiamo la statale verso Valli del Pasubio per pochi metri.
Sulla sinistra si stacca la Strada degli Eroi (o via degli Eroi) che imbocchiamo salendo subito in maniera regolare ma costante. Il percorso si trova in provincia di Vicenza e in particolari nelle prealpi vicentine di cui il massiccio del Pasubio fa parte. La strada non presenta grosse difficoltà, né tecniche né fisiche, ed in circa dieci chilometri conduce al rifugio Papa alle Porte del Pasubio (1928 m) superando un dislivello di 1100 m circa.
Suggerisco di affrontare questo percorso con una MTB ma anche una adventure bike o una bici gravel con coperture da 42-50mm possono andare bene come vedi nelle foto e come puoi approfondire nel capitolo finale di questo articolo.
La salita non è troppo impegnativa e permette di respirare grazie ai numerosi tornanti e al fondo piuttosto compatto.
Il primo tratto di percorso è meno spettacolare svolgendosi sui pendii più dolci della val Canale mentre quello più spettacolare è il tratto di 2km finale. Le gallerie scavate nella roccia regalano passaggi suggestivi alternati a panorami splendidi (in caso di bel tempo!) sulle cosidette piccole Dolomiti.
Rifugio Achille Papa e strada delle 52 Gallerie (vietata alle bici)
Il rifugio generale Achille Papa si trova, come detto, alle Porte del Pasubio, a 1928m di quota, in posizione panoramica sulla val Canale e sul versante meridionale del massiccio del Pasubio. Di proprietà del CAI di Schio, è stato realizzato sui resti di un ricovero in muratura dei baraccamenti della Prima Guerra Mondiale nel 1921 e da allora ha subito numerosi ammodernamenti.
Oggi è aperto per tutto il periodo estivo da giugno a settembre e nei weekend autunnali di ottobre e novembre ed è possibile sia fermarsi per pranzo che pernottare. Pochi metri sopra il rifugio è presente il bivacco Marzotto-Sacchi, voluto dalle famiglie dei due giovani Giuseppe Marzotto e Franco Sacchi dopo la loro prematura morte. Il bivacco può ospitare 7 persone ed è accessibile nel resto dell'anno.
Poco oltre il rifugio è possibile proseguire in salita per raggiungere il dente Italiano (2220 m).
Noi, date le condizioni meteo avverse, evitiamo di salire oltre.
Dalla forcella delle Porte del Pasubio è possibile imboccare, a piedi in questo caso, la strada delle 52 gallerie, una mulattiera costruita durante la prima guerra mondiale e ricavata all'interno della roccia tra gallerie a spirale, passaggi esposti e pareti a perpendicolo.
Questa strada è giustamente oggi vietata alle biciclette a seguito dei numerosi incidenti mortali occorsi!
Strada carrozzabile degli Scarubbi
Proprio dalla stessa forcella noi imbocchiamo la strada carrozzabile degli Scarubbi che, passando per Bocchetta Campiglia (1216m), ci condurrà in altri dieci chilometri circa al passo Xomo (1058 m) e successivamente a Ponte Verde.
Come detto, la strada degli Scarubbi fu realizzata prima di quella degli Eroi, in particolare durante la Grande Guerra, nel 1915. Essendo molto esposta all'artiglieria austroungarica, era considerata pericolosa e veniva percorsa dai mezzi militari durante la notte e a fari spenti.
Anche in questo caso il tratto più spettacolare è quello sommitale che dal rifugio Papa prosegue per circa un chilometro e mezzo in discesa e poi spiana per un chilometro circa: questo è anche il tratto più pericoloso, soprattutto in primavera, per il rischio di piccole frane sulla strada che qui è scavata nella roccia degli Scarubbi.
Proseguendo, ci si immette nella vallata delle Caneve degli Scarubbi su una discesa divertente a tornanti che conduce a Bocchetta Campiglia dove si ritrova l'uscita dalla strada delle 52 Gallerie e ampi parcheggi. Il fondo stabilizzato porta più velocemente al passo Xomo.
Dal Passo Xomo a Pian delle Fugazze
Tornando all'itinerario, dalla località di Ponte Verde imbocchiamo la strada provinciale n°46 in salita ed in un paio di ripidi chilometri rientriamo al passo pian delle Fugazze.
Percorso unico, caratteri diversi: MTB e gravel bike
Questo itinerario, relativamente breve ma decisamente intenso e impegnativo, da affrontare solo se allenati, presenta una pluralità di caratteri.
La salita della Strada degli Eroi, con pendenza media “militare” del 10%, è costituita da uno sterrato piuttosto compatto, ideale per una MTB ma perfetto anche con una bici gravel, con zone asfaltate in corrispondenza dei tornanti più duri e un paio di immersioni in un’ombreggiata faggeta.
Una volta raggiunta la Galleria d’Havet, che ci permette di passare dalla Val di Fieno alla Val Canale e di iniziare a scorgere il rifugio Papa, le pendenze si fanno più dolci.
Dopo la fatica del primo tratto, quello da Pian delle Fugazze a qui, è un vero piacere navigare sulla ghiaia in leggera salita e godersi le gallerie scavate nella roccia fino al rifugio: se sarai fortunato, riuscirai a sfuggire alle nuvole o nebbia densa che solitamente strangolano questo versante della montagna.
Dopo le Porte del Pasubio, quando si imbocca in discesa la Strada degli Scarubbi, si rivela il secondo carattere di questo anello e il terreno si presenta un po' più sconnesso, decisamente più adatto a una MTB.
Si scende, prima dolcemente poi in picchiata attraverso una serie di tornanti che metteranno a dura prova i freni.
Al colle del Xomo si conosce la terza anima di questo percorso: prima una fresca pineta in discesa su asfalto, cullati dalle sinuose curve della strada dello Xomo… poi ci si immette sulla SP46 che ci richiede l’ultimo sforzo: sono solo 3 km, ma tutti da conquistare con una salita costante, fino al punto di partenza, il passo Pian delle Fugazze.
Per scoprire altri itinerari in Veneto e in tutta Italia, consulta la pagina con l'elenco degli itinerari, in costante aggiornamento.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico