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Lessini in gravel: tracce alla scoperta del Parco Naturale
In primavera abbiamo trascorso un weekend gravel nel Parco Naturale dei Monti Lessini, ai margini settentrionali del Veneto in provincia di Verona. Due giorni, due tracce diverse ma allo stesso modo affascinanti, la prima più semplice tra malga Lessinia e bocca di Selva e la seconda più tecnica, adatta forse più alle mountain bike, tra Velo Veronese e alcuni rifugi e malghe della Lessinia.
In questo articolo
I due itinerari pedalati nel parco naturale dei monti Lessini in questi giorni sono stati studiati per essere sufficientemente corti da poter permettere anche a Nala, la nostra cagnolona, di completarli senza stancarsi dato che questa volta abbiamo deciso di non portare con noi il carrellino per cani.
Prima traccia: anello gravel da malga Lessinia
Raggiunto il bivio del Pidocchio, poco sotto malga Lessinia, inforchiamo le bici e siamo pronti a partire per questo percorso sui monti Lessini in gravel bike. Anche se noi inforcheremo per oggi le nostre mountain bike, in realtà questo primo percorso è adatto perfettamente alle bici gravel poiché non presenta alcuna difficoltà se non nel sentiero iniziale C3 dove gli schianti di alberi richiedono un po' di portage per scavalcare tronchi e rami.
Ma facciamo un passo indietro. Si inizia subito a pedalare in discesa, restando per pochissimo tempo su asfalto e svoltando poi decisi a sinistra verso malga Dosso del Pezzo. La prima picchiata divertente ci permette di raggiungere nel punto più basso lungo il Vaio dei Modi, il sentiero indicato con la segnaletica della Via delle Prealpi C3. Proprio questo tratto, ancora in discesa, sarà caratterizzato da alcuni schianti che ostacolano il passaggio (potrebbero essere già stati sistemati) e da un fondo più adatto a una mountain bike da XC o a una adventure bike piuttosto che a una gravel, ma con un po' di attenzione si può superare gli ostacoli.
Fino a Bocca di Selva
Tenendo prima la sinistra e poco dopo la destra, si torna su una strada in salita prima immersa nel bosco e poi in ambiente aperto. Le radure tipiche dei monti Lessini si aprono davanti a noi e la strada, sempre in salita, attraversa formazioni rocciose particolari prima di raggiungere l'asfalto.
Si prosegue in salita raggiungendo Bocca di Selva proprio sotto al monte Tomba. Anziché mantenera la sinistra e proseguire sull'asfalto, aggiriamo l'altura da destra, prima seguendo una bella traccia sterrata e poi tornando su asfalto per scendere sulla SP6 verso San Giorgio. Un buon panino ci rifocilla prima di riprendere a salire fuoristrada: Nala apprezza particolarmente la scelta di evitare il fondo bituminoso e noi non possiamo che essere d'accordo con lei!
Le strade gravel della Lessinia ci conquistano metro dopo metro e i panorami aperti di questa parte di tracciato sono entusiasmanti: ammiriamo la cima Carega davanti a noi mentre Nala è concentrata sulle centinaia di marmotte che urlano e sgattaiolano a destra e a manca. Salite e discese sono dolci e le strade ampie e bianche.
Proseguiamo ai piedi del monte Sparavieri, seguendo un percorso che ora viene definito "Le antiche terre dei Cimbri". La Lessinia è infatti territorio abitato, insieme a Luserna e all'Altopiano dei Sette Comuni, da queste particolari popolazioni di origine bavaro-tirolese che colonizzarono queste terra a partire dal XIII secolo. Essi hanno lasciato la loro lingua, il Tauc, un dialetto Tedesco, che viene ancora parlato a Giazza e nella Lessinia orientale, numerosi toponimi e altrettanti cognomi.
Ci avviamo a concludere l'anello, non prima però di una sosta nei pressi di malga Pidocchio dove si trova il ridotto, un sistema difensivo scavato nella roccia dal genio militare italiano al confine tra Verona e Trento (storicamente tra Italia e impero austroungarico). Il passaggio da malga Lessinia e la breve discesa fino al bivio conclusivo chiudono la giornata in sella e a noi non resta che trovare un buon ristorante per rifocillarci e un posto dove dormire col furgone per poi ripartire l'indomani.
Seconda traccia: percorso MTB da Velo Veronese
Ritemprati dalla nottata sotto le stelle, siamo pronti per un'altra giornata di bici in Lessinia. Oggi le mountain bike che cavalchiamo torneranno utili perché il percorso è decisamente più tecnico del primo giorno, anche se un buon allenamento e una discreta abilità tecnica ti permetterebbero di seguire questa traccia anche con una bici gravel (ruote almeno da 42-45mm).
Il punto di partenza odierno è Velo Veronese e nonostante il percorso sia abbastanza corto, non mancano dislivello e panorami. Si parte dal parcheggio sulla circonvallazione di Velo, salendo poche centinaia di metri sull'asfalto di via della Cappelletta per poi imboccare un sentiero in discesa verso Valdivelo. Il percorso segue per un po' il tracciato della gara di MTB Lessinia Legend e nella frazione si svolta a sinistra aggirando le case per imboccare un sentiero tra due muretti a secco. Le ortiche hanno invaso tutta la corsia definita dalle rocce e noi ci godiamo le pizzicate che stimolano la circolazione!?
Usciamo tra Gardun e Contrada delle Croci, dove imbocchiamo una strada verso Sartori. Ti consiglio di continuare sulla strada evitando la traccia da noi seguita che ci ha condotto in un prato senza più sentiero e ci ha costretto a rientrare spingendo la bici attraverso una proprietà privata. Ritrovata la strada, seguiamo la SP35 in salita a tornanti fino a San Francesco. Attraversata la strada, in località Gauli si stacca un bellissimo sentiero nel bosco. La salita è a tratti impegnativa ma pedalabile e ci consente di raggiungere località Masenel.
Rifugio Dosso Alto e Conca dei Parpari
Un tratto di sterrato particolarmente pendente ci fa sudare sette camicie per raggiungere malga Marianetto e malga Marian. Poco più avanti ritroviamo l'asfalto verso il rifugio Dosso Alto. Se prima era il bosco a farla da padrona, ora sono le radure aperte sull'altopiano a regalarci vedute a 360°. Una veloce discesa asfaltata ci fa raggiungere la Conca dei Parpari dove troviamo un bar per rifocillarci. Parallela alla strada una sterrata prativa sale malga Parparo di Sopra e attraversato l'asfalto ritroviamo le strade bianche di ieri, tanto amate dai gravellari d'Italia. Non le disprezziamo nemmeno noi e saliamo fino al punto più alto di questo percorso, seguendo la strada verso malga Malera.
In questo punto seguiamo per un po' il sentiero europeo E5 che unisce la Bretagna a Verona (e dovrebbe arrivare a Venezia). La discesa breve ma piuttosto intensa ci conduce a un bivio sulla destra da dove risalire verso il monticello di Roveré e Norderi. Un tratto suggestivo tra le tipiche lastre di roccia della Lessinia e una rampa durissima successiva ci fanno raggiungere la strada non lontani da Velo, in località Purga. Anziché restare sulla strada si aggirerà il monte Purga da oriente, seguendo prima un bel sentiero nel bosco, poi un altro breve tratto di strada e quindi risalendo a Velo Veronese con una pendenza piuttosto impegnativa da località Valle.
Si chiude così questa due giorni MTB e gravel nel Parco Naturale dei monti Lessini che ci ha portato a scoprire nuove località e godere di panorami aperti tra radure e boschi di latifoglie.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico