Harness per le borse: cos'è?
Le imbracature da manubrio, o harness, sono un accessorio estremamente versatile per chi fa bikepacking. In pratica sono costituiti da degli alloggi realizzati con diversi materiali che possono ospitare borse roll di varie tipologie e dimensioni. L'imbragatura per le borse è dotata di cinghie e fibbie o di specifici supporti che, proprio come le borse da manubrio autonome, permettono di ancorarla al manubrio della bici. Vedremo più avanti che questo sistema presenta (molti) vantaggi e (pochi) svantaggi, che starà a te valutare accuratamente in base alle tue esigenze di viaggio e trasporto dei bagagli.
Il sistema di utilizzo, descritto sommariamente, è piuttosto banale e consta di tre fasi:
- si monta l'imbracatura sul manubrio della bicicletta agganciandola con le apposite cinghie o supporti
- si posiziona la borsa da manubrio nell'alloggio dell'imbracatura
- si fissa la borsa all'imbracatura con le cinghie o le fibbie
Tipologie di harness
Esistono due principali tipologie di harness:
- harness rigidi: sono realizzati in materiale plastico o metallo e sono rigidi e solidi. Offrono un'ottima stabilità, ma possono essere più pesanti e meno versatili delle imbracature flessibili
- harness flessibili: sono realizzati in materiale elastico o in tessuto e sono generalmente più leggeri e adattabili degli harness rigidi. Offrono un'ottima flessibilità, ma possono essere meno stabili delle imbragature rigide
Harness manubrio: vantaggi e svantaggi
Come dicevo in precedenza le imbragature per le borse da manubrio hanno molti vantaggi e pochi svantaggi. A mio modo di vedere, rispetto alla semplice borsa, il vantaggio principale è la possibilità di lasciare l'harness ancorato al manubrio rimuovendo solo la dry bag interna, senza l'esigenza di staccare anche le cinghie e gli attacchi ogni sera dopo la pedalata. Altro grande vantaggio è la possibilità di usare le cinghie per avvolgere anche altri accessori oltre alla borsa, come ad esempio la paleria della tenda o un piccolo saccoapelo.
Riassumendo in tabella:
Vantaggi
Facile rimuovere solo la borsa e lasciare l'harness sulla bici
Puoi caricare altro (paleria della tenda, saccoapelo...) oltre alla dry bag
Le dry bag sono impermeabili e molto economiche
Si adatta a qualsiasi larghezza del manubrio, ottimo soprattutto per i dropbar
Svantaggi
Stabilità non sempre ottimale se si esagera con il peso
Meglio un'imbracatura o una borsa manubrio da bikepacking?
Domanda da un milione di euro! Come sempre la risposta è "Dipende". I fattori da valutare sono svariati: non tutte le imbracature e non tutte le borse sono uguali così come le esigenze di ognuno di noi cicloviaggiatori. Le borse roll con cinghie e fibbie integrate sono in generale più costose ma anche più stabili, però meno versatili. Io in linea di massima apprezzo questa soluzione perché quando uso il bikepacking lo faccio per viaggi di pochi giorni e non mi pesa dover staccare e riattaccare ogni volta le cinghie al manubrio.
Gli harness sono più economici, spesso meno stabili ma possono anche essere usati con più fantasia alloggiando diversi oggetti e soprattutto permettono di staccare e riattaccare la borsa senza dover ogni giorno fissare le cinghie al manubrio, operazione che richiede qualche minuto per essere fatta bene. Per questo potrebbero essere una soluzione ottimale per chi usa il bikepacking sempre, anche nei viaggi più lunghi e duraturi: in tal caso si può modificare l'assetto strada facendo e non è necessario ogni volta staccare il supporto dal manubrio.
Caratteristiche da considerare per l'acquisto
Prima di venire al sodo e elencare le migliori harness da manubrio, cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche principali da considerare in fase di acquisto:
- capacità: la capacità dell'imbracatura deve essere sufficiente a contenere il volume e il peso delle borse da manubrio che vorrai alloggiare
- materiale: i materiali devono essere robusti e resistenti alle intemperie: cordura, poliammide o metallo nel caso di supporti rigidi
- versatilità: l'imbracatura deve essere regolabile e adatta alla tua bici e manubrio (se hai più bici l'ideale è che si possa adattare a tutte)
- stabilità: l'imbracatura deve stabile quando viene allacciata al manubrio
- resistenza: assicurati che le cinghie e le cuciture tra harness e sistema d'aggancio siano resistenti e solide, sono gli elementi più sollecitati
In fase di acquisto valuta anche il tipo di viaggio per cui vuoi acquistare l'harness. Se l'imbracatura ti serve per escursioni di pochi giorni, puoi pensare a qualcosa di più leggero ed economico, mentre se la vorrai utilizzare per grandi viaggi e avventure nella natura, ti suggerisco di affidarti a materiali resistenti, lasciando un po' da parte il risparmio economico e di peso.
Le migliori harness da manubrio
Bando alle ciance. Ecco i 10 migliori harness da manubrio di questo 2024.
Nome Prodotto
Peso
Materiale
Attacco
Tipologia
Revelate Designs
Harness
425 g
composito EVA
cinghie con distanziatori
flessibile
Rockgeist
BarJam 2.0
283 g
X-Pac
appendice e cinghie Voile Straps
rigido+flessibile
Alpkit
Kanga
230 g
Cordura 500d
velcro senza distanziatori
flessibile
Miss Grape
ILCOSO
320 g
poliammide tenacizzato
supporto rigido con viti
rigido
BarYak
Talon
196 g
210D Gripstop con Dyneema
cinghie senza distanziatori
flessibile
Vaude
Trailfront II
640 g (con borsa)
poliammide riciclato
cinghie plastiche con distanziatori
flessibile
Decathlon
Riverside harness
492 g
poliestere 600D rivestito PU
cinghie con distanziatori
flessibile
Topeak
Frontloader
457 g (con borsa)
polietilene rivestito PU
cinghie con distanziatori
flessibile
Brooks
Scape
670 g (con borsa)
Nylon, PU
cinghie con distanziatori
flessibile
Aeroe
Spider Cradle
464 g
Nylon rinforzato con vetro
nylon e cinghie rivestite in silicone
rigido
Revelate Designs Harness
Nel bikepacking, Revelate Designs è l'azienda pioniera delle borse e anche la loro prima imbracatura è stata lanciata per la prima volta nel 2008. L'Harness, supporto semirigido per trasportare oggetti cilindrici, funge da portapacchi morbido per il manubrio. Realizzato in composito EVA a tre strati, presenta una superficie interna aderente per impedire lo scivolamento del carico e blocchi in fibra di vetro per garantire la rigidità laterale. Ha un limite di peso di 6,8 kg e tre cinghie con clip in plastica.
Gli attacchi per ancorarlo sono i classici 3: due per il manubrio con distanziatori in gomma per proteggerlo e distanziarlo da eventuali cavi e uno per il tubo forcella. Il peso è di 425g con una capacità massima di 20l. Se cerchi qualcosa di più race e leggero, Revelate produce anche Ponghorn, un harness pensato per l'agonismo.
Vai al sito Revelate Designs
Rockgeist BarJam 2.0
Un'altra azienda americana che innova molto nel mondo del bikepacking è la Rockgeist e in questo caso l'imbracatura si chiama BarJam 2.0. In realtà è costituita da più elementi tra cui un'appendice per manubrio con barra in fibra di carbonio, di cui ho già parlato nell'articolo dedicato alle appendici manubrio, un harness e due cinghie voile straps (si può scegliere la lunghezza a seconda del volume da trasportare).
L'harness è flessibile e realizzata in X-Pac, resistente all'abrasione per proteggere la borsa impermeabile da buchi e facilitare anche il caricamento della borsa mentre l'appendice permette di distanziare la borsa dai cavi e dal telaio oltre a garantire lo spazio per alloggiare anche altri accessori come luci, ciclocomputer o action cam.
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Alpkit Kanga
Alpkit, società inglese che realizza anche le bici da cicloturismo con marchio Sonder è nata come azienda di produzione di abbigliamento e attrezzatura. Tra le borse e i prodotti per il bikepacking, nel loro catalogo sono presenti anche dune imbragature. Kanga, un harness in cordura, dotato di tre cinghie e barre flessibili in fibra di vetro per migliorare la rigidità del supporto.
In questo caso mancano i distanziatori nelle cinghie di fissaggio al manubrio e per questo è l'ideale per bici con passaggio cavi interno oppure con dropbar e cavi sotto il nastro, mentre due cinghie ancorano il supporto alla forcella.
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Miss Grape ILCOSO
IL COSO Miss Grape, dell'azienda italiana, è un supporto da borsa manubrio di cui ho già parlato nell'articolo sulle appendici. È un supporto rigido con imbracatura in poliamide PA6 tenacizzato e tubo porta strumenti in alluminio.
Modulabile, permette variazioni nella posizione dell'harness, garantendo sicurezza di guida e distanziamento della borsa da cavi e telaio. Pesa 320g, con capacità massima di 3kg per borse consigliate fino a 19cm di diametro. I due nastri portaborsa hanno una lunghezza di 83cm e fibbie di aggancio in plastica.
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BarYak Talon
Baryak Talon è un altro harness realizzato negli Stati Uniti e pensato per alloggiare dry bag di grandi dimensioni. Il materiale utilizzato è Gridstop 210D rinforzato con una griglia Dyneema® per migliorare la resistenza all'abrasione.
È impermeabile e utilizzabile sia su manubri flat che drop, pensato appositamente per essere installato con le appendici Baryak Expedition o Baryak Ultra. Sono presenti due cinghie con fibbia in plastica mentre non sono presenti i distanziatori sui velcri di ancoraggio al manubrio
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Vaude Trailfront II
Vaude, azienda tedesca che produce abbigliamento e materiale per l'outdoor, è sicuramente da sempre attenta al rispetto dell'ambiente e anche con questo prodotto, la Trailfront II, rispetta questa tradizione. L'imbracatura è venduta assieme alla borsa, una drybag da 13 litri.
L'harness è realizzato in poliammide 100% riciclato integrato con due cinghie per il fissaggio della borsa e due aggiuntive nella parte superiore per inserire un altro oggetto cilindrico (tenda, paleria, saccoapelo, materassino...). Le resistenti cinghie di fissaggio al manubrio sono dotate di distanziatori e un facile fissaggio PowerStrap. È presente anche una cinghia removibile per poter portare la borsa Trailfront sulla spalla.
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Decathlon Riverside harness
Anche Decathlon ha realizzato la sua linea da bikepacking e all'interno di essa troviamo anche un harness per il manubrio oltre a quello per il sottosella. In questo caso la scocca è semi-rigida stampata a caldo in EVA e rinforzata in fibra di vetro con il tessuto principale esterno invece in poliestere 600D rivestito in PU.
Ci sono tre cinghie in nylon dotate di ganci in alluminio per fissare la borsa mentre le cinghie per l'attacco al manubrio, con fibbie sempre in alluminio, sono dotate di tacca di distanziamento in silicone. L'alloggio ha una capacità di carico di 8 kg e un peso di 490 grammi.
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Topeak Frontloader
Anche il gigante asiatico, produttore di accessori per bici, ha creato un sistema con harness e dry bag da 8 litri come Vaude. L'imbracatura flessibile si attacca al manubrio con cinghie dotate di distanziatori in gomma e fibbie quick release.
Una barra rigida in plastica sopra al rivestimento in polietilene aumenta la stabilità orizzontale. Il carico massimo è 5 kg e la borsa interna ha valvola per espellere aria durante la compressione.
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Brooks Scape
Brooks, famosa per le selle in pelle, si è dedicata al backpacking con prodotti per trasporto bagagli. Per il manubrio nel loro catalogo è presente il sistema Scape, combinazione di harness e borsa dry bag.
L'harness ha logo riflettente, cinghie con separatori in EVA e fibbie in alluminio. La dry bag è in nylon 420d impermeabile ipx4, una capacità fino a 11 litri e il peso totale del sistema è di 670 grammi con carico massimo fino a 5 chili.
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Aeroe Spider Cradle
L'azienda neozelandese, pioniera nei supporti rigidi per borse, con il suo Spider Rear che Vero utilizza con soddisfazione sulla MTB, offre ora anche lo Spider Cradle per manubrio. Realizzato in nylon rinforzato con vetro, viteria in acciaio inox, attacchi in alluminio e cinghie rivestite in silicone, è un prodotto che garantisce stabilità, resistenza e durabilità.
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Queste sono alcuni tra i sistemi harness per il bikepacking che garantiscono più reperibilità e qualità. Se utillizzi già una imbracatura per la borsa manubrio o ne conosci altre che ti sembrano valide e non sono presenti in questa lista, non esitare a scriverlo nei commenti qui sotto.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico