Conoscere la biodiversità di una regione equivale a scoprire la parte più naturale di quel luogo. Il biotopo del lago di Pudro si trova in Valsugana, in prossimità del paese di Madrano, poco distante da Pergine Valsugana. Ad una manciata di metri dalla città più abitata della valle e ci si ritrova in un'area silenziosa dove l'atmosfera quasi religiosa è interrotta solamente dal rombeggiare di qualche trattore e dai richiami delle specie di avifauna che qui vivono in armonia. Si può parcheggiare l'auto (non potete sbagliarvi perchè a questo punto continuando dritti sulla strada, l'asfalto viene a mancare sotto i piedi ed un cartello esplica i vari divieti all'interno del biotopo del lago di Pudro) o la bicicletta proprio prima dell'inizio dello sterrato.
Foto
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Come arrivare
Per raggiungere il lago Pudro da Trento imboccate la strada della Valsugana verso Bassano uscendo a Pergine Centro. Alla prima rotonda oltre il ponte sul torrente Fersina svoltate a sinistra e seguite verso Calzolino. Attraverserete nuovamente il torrente Fersina ed alla successiva rotonda tenete la sinistra in salita entrando nell'abitato di Vigalzano. Poco oltre un bivio con un'indicazione in legno sulla sinistra vi condurrà al lago. E' possibile raggiungere il lago anche dall'abitato di Civezzano seguendo verso l'altopiano di Pinè e svoltando a destra su un tornante (crocifisso).
Lago Pudro - Italia
Seguiamo il sentiero sterrato ed i cinguettii sono già insistenti e facilmente si possono già distinguere ed avvistare
cinciallegre con la loro colorazione gialla, azzurra, bianca e nera , qualche
capinera e
merli a volontà (loro non mancano mai). Camminiamo per circa trenta metri e sulla destra è indicato un punto panoramico dal quale si può osservare il canneto del laghetto dove si nutrono
folaghe,
germani reali ed il
martin pescatore, più difficile da osservare sia per le dimensioni che per il carattere timido e sfuggente. In lontananza sentiamo tamburellare insistentemente contro la dura corteccia di un albero... non sarà mica un
picchio rosso maggiore o forse un ben più piccolo
picchio muratore? Entrambe le specie coabitano in questo minuscolo paradiso naturalistico che è il lago Pudro, ma non è così facile osservarli perchè, come la maggior parte degli animali, sono spaventati dalla presenza dell'uomo. Il periodo migliore per una visita in questo habitat così variegato ed interessante è quello della
primavera quando i migratori raggiungono le aree verdi del Trentino ( e delle altre regioni a nord d'Italia) per nidificare ed anche le specie stanziali si esibiscono in curiose parate e canti per attirare le femmine e potersi così riprodurre. Una passerella di legno prosegue all'interno del canneto: è un cul de sac ma percorrendolo senza far rumore le probabilità di imbattersi in qualche piccolo passeriforme o in un rapace on sono poi così remote! Continuando invece lungo il sentiero sterrato ci ritroviamo a contatto con due ambienti completamente differenti: a sinistra il bosco di caducifoglie e qualche sporadico sempreverde, le sue ombre e la luce solare che filtra creando dei giochi naturali unici, a destra la riva del lago di Pudro dove l'acqua è più stagnante e, con un po' di fortuna, si possono scorgere
rospi o addirittura
tartarughe (forse introdotte da qualche acquirente dei negozi di animali...). Un ambiente così insalubre per l'uomo, è un vero paradiso terrestre per molte specie viventi che necessitano di acqua dolce, ma anche di terra! Poco più avanti, grazie ad un muro di canne di bambù con
feritoie da
birdwatching che costeggia la sponda meridionale del lago, si può sostare in attesa di avvistare un uccello o qualche movimento tra i canneti.
Il paesaggio poi cambia ancora una volta e senza rendersene conto ci si ritrova a trascinarsi fra le serre di fragole alzando la testa verso il cielo in cerca di qualche fiero rapace che libra sereno nell'aria o che si lascia cullare a spirito santodalle correnti dall'alta quota: nibbio, poiana o gheppio?
Andando oltre si giunge ad un vero e proprio capanno di avvistamento situato nella parte boschiva del biotopo a ridosso del lago. (Ci sono feritoie sia nella parte alta che nella parte più bassa dove è necessario sedersi per poterne usufruire!). In primavera la natura rinasce dopo il letargo invernale: sul lago si osservano svassi, folaghe, germani reali, falchi di palude, aironi cenerini, gallinelle d'acqua... il vostro udito potrà sorprendersi dalla varietà di suoni differenti e, con il tempo, anche imparare a distinguerli! Le cinciallegre sembrano le meno timorose dell'uomo, mentre gli scoiattoli si acquattano sui rami più alti per non essere scorti. Codibugnoli e passerotti svolazzano curiosi da un ramo all'altro e gli aironi cenerini cercano un po' di pace nell'acqua più bassa. Un mondo di diversità si nasconde in questo piccolo biotopo poco frequentato e fuori dai soliti percorsi turistici del Trentino, un luogo da scoprire con lentezza ed un ottimo trampolino di prova per le vostre prime foto naturalistiche.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico