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Nuova Zelanda, l'isola del nord. Il mio primo libro
Capitolo 1: Il paradiso dei cicloviaggiatori
Ora, dopo meno di settanta lunghissimi e lentissimi chilometri, ad oltre trenta dal villaggio che mi dovrebbe ospitare per la notte, il mio ottimismo e' crollato sotto i tacchi e la stanchezza sta' per sopraffarmi. Eppure quando il compassionevole autista di un bus si ferma per offrirmi un passaggio, io rifiuto orgogliosamente cercando di celare meglio possibile la spossatezza con un sorriso che deve essere apparso come il ghigno di un leone affamato da giorni di digiuno nella savana africana. In fondo come potevo accettare? A bordo del veicolo ci sono numerose coppie che ho incrociato al mattino, sfreccianti nel vento favorevole su tecnologici tandem colorati: Hey ragazzi, la vostra avventura all inclusive con una trentina di chilometri al giorno in bicicletta, rigorosamente nella direzione in cui soffia il vento e possibilmente con una bella discesa nel mezzo, senza nemmeno un metro di salita, con un buon pranzo servito che vi aspetta ed il bus che vi trasferisce alla meta successiva...non fa per me: io sono un duro e non mi voglio mischiare con voi ciclisti della domenica....che stupido! L'autista mi ha appena superato e gia' mi pento di non aver accettato l'offerta! Il vento piega gli alberi ad angoli acuti, facendoli apparire instabili come se da un momento all'altro si dovessero staccare dal suolo che li ospita. Da circa un'ora inoltre la pioggia ha iniziato a sferzare la valle formatasi dopo l'ultima era glaciale con il ritiro del Tasman glacier, tutt'oggi il piu' grande ghiacciaio del paese. Nel suo recedere esso ha lasciato ai suoi piedi un enorme bacino lacustre, il lake Pukaki.
La strada che conduce ai piedi delle alte vette alpine costeggia la sponda occidentale del lago le cui acque assumono una colorazione turchese irreale, effetto della riflessione della luce sulle minuscole particelle solide sospese al suo interno. Questa caratteristica mi fa tornare alla mente la meta di un altro vagabondaggio a due ruote: il lago Argentino nel Parque National Los Glaciares della patagonia meridionale, nelle cui acque brillanti si gettano i ghiacciai Perito Moreno e Viedma, ai piedi di montagne mitiche per noi italiani quali il Cerro Torre ed il Fitz Roy. Questo pensiero mi consola perche' si accompagna al ricordo della sconfitta (metaforicamente parlando) subita in Sud America in una giornata simile a quella odierna. Altro aspetto che accomuna i due luoghi e' infatti il forte vento ed anni prima avevo issato bandiera bianca dopo pochi chilometri: i quaranta ruggenti mi avevano respinto, ricacciandomi in paese dove appena arrivato alla stazione ero salito su un autobus, risparmiandomi molta fatica, ma negandomi anche la gioia e la soddisfazione che ti colgono una volta al riparo nella tua tenda alla sera.
Per il momento pero' la tenda e' soltanto un miraggio lontano, indefinito tra le nebbie che mi circondano, dominato da pensieri e domande. In momenti come questi spesso mi chiedo perche'?, chi me lo ha fatto fare di saltare in sella ad una bicicletta, buttarci sopra venti o trenta chili ed iniziare a pedalare lungo le strade sconosciute di un paese straniero? La risposta arriva solitamente inaspettata poco piu' tardi, a volte l'attesa si protrae fino al giorno seguente. Un arcobaleno che si fa strada fra le nubi, un opossum che attraversa qualche metro davanti alle mie ruote, uno stormo di anatre in formazione che mi sorvola, una cascata formata dal diluvio di cui sono vittima (o a cui ho la fortuna di assistere), un cielo azzurro come sfondo di vette innevate e ghiacciai dalle mille sfumature del blu. La natura e' sovrana e un viaggio pedalando mi rende pieno testimone della sua potenza, facendomi in un certo senso regredire a tempi pre-industriali, lenti e meditati. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito nascere in tempi passati in cui le nostre gambe erano l'unico motore disponibile e l'unico aiuto veniva da cavalli, asini, cammelli, buoi... Il tempo non aveva il ritmo dato dalle lancette di un orologio ma era governato dalla luce del sole e dalle tenebre notturne.
Viaggiare in bicicletta crea in me l'illusione di poter rallentare il tempo, farlo scorrere secondo ritmi antichi vivi ancora in molte civilta' contemporanee ma opressi e schiacciati nello sviluppato e tecnologico mondo occidentale...
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!