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Sardegna in bicicletta: avventure in Barbagia prima parte
Partenza dal paese di Cardedu (NU) con le biciclette in auto, dopo pochi Km arriviamo al paese di Lanusei e proprio da questo paese inizia il nostro viaggio!! E precisamente inizia dalla piccolissima stazione ferroviaria, perché dobbiamo trasportare le nostre biciclette in un paese che si trova sule impervie montagne della barbagia, rinomato luogo dell’anonima sarda, il paese si chiama Sadali. Purtroppo, giià dalla partenza incontriamo i primi problemi: non vogliono le biciclette sul treno, anche se il giorno prima abbiamo telefonato alla stazione e ci avevano decantato la più bella ferrovia del mondo ritenendola meglio delle ferrovie Svizzere o Austriache e che era possibile caricare le nostre biciclette pagando un sovrapprezzo al normale biglietto ferroviario (2,58€) per ogni bicicletta, (e 10,50€ solo andata per le persone). Dopo varie discussioni con il capostazione e gli addetti vari, riusciamo a farci attaccare una carrozza nella quale ci accomodiamo noi quattro con biciclette ,il bigliettaio e nessun altro, mentre nelle altre 2 carrozze ci sono turisti che andranno a visitare proprio il bellissimo paese di Sadali e si fermeranno a mangiare in un ristorantino del paese per degustare il famoso menù alla “Barbagina”.
Sul trenino conosciamo un certo Michele che fa la guida turistica a cinquanta turisti, ma preferisce sedersi con noi per fare due chiacchiere. Dopo avergli descritto il nostro ltinerario inizia tristemente a spiegarci che purtroppo i sentieri per le mountain bike non sono ben tenuti e pubblicizzati ed è un vero peccato data la bellezza dei paesi e dell'entroterra della Sardegna.
Il trenino Verde (così si chiama) parte, per colpa nostra, con 5 minuti di ritardo, ma dopo aver serpeggiato per i monti sardi per alcune ore, tra stupendi panorami, resti di nuraghe, montagne aride, ...arriviamo finalmente al paesino di Sadali, quando sono quasi le 12,20 e cominciamo ad avere anche appetito. Ancor prima di iniziare a pedalare facciamo una sosta per degustare il menù alla Barbagina al ristorante Is Janas (che raccomandiamo!) che prende il nome dalle rispettive grotte situate proprio nei dintorni. Con alcuni amici saliti in automobile sino a Sadali per farci compagnia, lasciamo il ristorante che dista dalla stazione circa 5 km e, scaricate le biciclette, cominciamo ad assaporare quella che poi sarà la nostra avventura in barbagia pedalando sotto un sole cocente.
Ci rendiamo conto che sarebbe da pazzi partire presto a causa dell'insopportabile calura estiva (il termometro a mezzogiorno segna 35°C) , così attendiamo fino alle 16,30 prima di lasciarci alle spalle la piana di Sadali (circa 5 Km) e puntare in direzione del paese di Villanovatulo che dista più o meno 20 Km. Prima di tutto affrontiamo un lungo discesone di circa 20 minuti con tantissimi tornanti ed un dislivello di 500m: il panorama è spettacolare e non ha nulla da invidiare a quelli alpini con i laghetti azzurri, infatti anche noi incontriamo il lago Flumendosa, un bacino artificiale stupendo ideale anche per fare il bagno. Alla fine del mitico discesone cosa troviamo?!? Naturalmente un mitico salitone!!! Questa salita è caratterizzata da una serie di tornanti che finiscono nell paese di Villanovatulo che noi sfioreremo. Lungo il nostro percorso sono presenti un’infinità di alberi di pero e c’è nell'aria aleggia un profumo eccezionale. La salita è lunga circa 14 Km ed in cima ci attendono due enormi eliche che producono energia sfruttando la forza del vento visto che è un punto particolarmente ventilato ed anche per noi bikers non è una passeggiata. L'ascesa è ardua, ma posso dire che tutti e 4 siamo arrivati in cima al valico superando, come veri arrampicatori con la maglia a pois la SS198. Lo ammetto, abbiamo fatto una breve sosta per bisogni fisiologici e per far rifornimento di cioccolato alla casa cantoniera e poi, altri dieci minuti per cambiare la camera d'aria di Annibale forata su delle spine a bordo strada. Il nostro percorso continua con saliscendi alternati, alcuni spaccagambe e certi tratti di finta pianura, ma fortunatamente il panorama diventa, pedalata dopo pedalat, sempre più suggestivo. Voltandoci ci accorgiamo che le pale eoliche oltrepassate pochi minuti fa sono ormai già lontanissime (la percezione del tempo in bicicletta è strana!), questo perchè in realtà sono già trascorsi 50 minuti ed il sole stà scendendo piano all'orizzonte. Dobbiamo affrettarci per arrivare ai piedi della giara di Gesturi che è il nostro obiettivo! (anche se non vi avevo ancora detto del perché di questa nostra avventura). Siamo solo all’incrocio per Nurri, ma abbiamo bisogno di far rifornimento d'acqua così ci fermiamo ad una grossa fontana dove incontriamo una famigliola che sta riempiendo le proprie botti d’acciaio forse per abbeverare i maiali e pecore.
Si riparte lasciando Nurri sulla sinistra e continuiamo a pedalare fino a dove la SS198 si incrocia con la SS128. In questo punto ci accorgiamo che esiste un’altra linea ferroviaria dove passa un solo trenino al giorno e, proprio qui un guardia casello è in attesa del treno che sta per arrivare.
Dopo aver fatto un piccolo tratto della SS128 (circa1500m) ci ritroviamo presso una rotonda con tante strade che dipartono in tutte le direzioni. Prima di imboccare la strada giusta giriamo due volte intorno alla rotonda confusi e spaesati. Seguiamo l’indicazione per Mandas, Escolca, Gergei, Isili e per Serri (dove ci han suggerito di visitare la sua giara) e proprio in questo punto c’e uno stupendo panorama: si scorge una vallata molto ampia che sembra perdersi in lontananza...in pochi istanti ci rendiamo conto che la famosa Giara di Gesturi si trova proprio al centro della vallata davanti a noi. E' tardi, tardissimo, sono le 19,40 e dobbiamo raggiungere la nostra destinazione. Ci lanciamo con le nostre biciclette in picchiata lungo il discesone che porta prima a Escolca, dove la gente cammina ai bordi dell’unica strada del paese, proprio quella dove stiamo passando noi e come succede spesso al giro tante persone applaudono i bikers. Noi rimaniamo stupefatti di fronte a questa situazione, ma presto ci stupiremo ancora di più..., Il paese successivo si chiama Gergei e dista circa 5 Km da Escolca. Al nostro passaggio si ripetono gli applausi degli abitanti e a Fabio, forse per l'emozione, cade la catena. In pochi secondi ci ritroviamo circondati da tutti gli abitanti del paese che, incuriositi, ci riempiono di domande: “Da dove venite? Dove state andando? Ma siete pazzi? Ma no, non ripartite, fermatevi a dormire nell’unico alberghetto che c’è!!". È ormai buio e peri arrivare a Gesturi ci servirebbero 30/40 minuti ancora. Bhe! Diciamo che da sosta forzata è diventata una sosta fortunata!! Nel paese abbiamo conosciuto Federico un ragazzo con un Pajero bianco che segna 450.000 Km sul contachilometri!!! Gentile e coinvolto ci interroga sul nostro itinerario e decide di portare Annibale in perlustrazione fin sotto la giara. Federico è una persona incredibile come molte altre incontrate durante il nostro viaggio in bicicletta.
Mentre Annibale e Federico partono sul Pajero fumante, io, Manuel, e Fabio ci dirigiamo nell’unico alberghetto di Gergei per fare accordi con l’oste (Andrea) per la notte da passare e per la colazione dell’indomani. Ci accordiamo per pagare 20 euro a testa inclusa la colazione! Prima di andare a nanna io e Manuel decidiamo di mangiarci anche una buona pizza con la birra a 5 euro a testa e passiamo da Andrea ricordandogli che l'indomani ci si deve alzare presto, alle 06,30 per la colazione. Il paese,proprio stasera, è in festa e non si riesce a dormire. Abbiamo bisogno di riposare in vista di quello che ci aspetta domani: siamo stanchi morti ma davvero felici!!!
Cosa sarà successo il secondo giorno di viaggio dei nostri amici bikers? Potete scoprirlo continuando a leggere la loro avventura sulle due ruote nella seconda parte del viaggio in Sardegna in bicicletta!
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Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!