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Settantadue ore in mezzo al mare: dal Borneo malese all'Indonesia
E' incredibile come un numero così elevato di persone possa vivere per così tante ore dormendo su rigide brandine incuranti di topi e blatte. Una mattina infatti un simpatico animaletto marrone con le lunghe antenne e le zampe pelose, svolazzava ignaro delle nostre attenzioni sopra le nostre teste. Le ore passano a tratti veloci e a tratti lente e noiose, ma dopotutto se alla fine abbiamo deciso di lasciar sbarcare tutti gli altri a Pare Pare e proseguire fino a Surabaya, ci saremo anche divertiti, o no? In realtà il mio primo pensiero all'idea di scendere su Sulawesi è stato: "...ma poi dobbiamo risalire su una nave del genere per lasciare l'isola?!? Noooo, mai più!" L'arrivo a Pare Pare è ormai prossimo e quasi tutti si stanno preparando, sono le 3.23 di notte. Finalmente si sente un tonfo sordo: siamo attraccati. Un'orda spiritata di portatori prima e di venditori poi si precipita su per le scale della nave a suon di spintoni e pugni...chi arriverà per primo avrà più possibilità di offrire i propri servizi ai numerosi clienti e quindi nella disputa qualche contatto agressivo con i vicini-concorrenti è lecito.
Ripartiamo ed il nostro viaggio prosegue per altre ventiquattro ore durante le quali il mare mosso ci confina sottocoperta...l'ingresso al porto di Surabaya (alle 3.20 di notte, l'orario perfetto per entrare in porto!) decreta la fine della nostra lunga traversata a bordo di una nave incasinatissima da Tarakan a Surabaya. Settantadue ore di passeggiate sul ponte, chiacchiere a suon di gesti e dolci rollii...
Questo articolo fa parte del diario di viaggio tenuto in diretta del progetto Downwind. Se volete leggere le altre puntate, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico