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Trekking ad anello delle tre cime del Bondone in Trentino
Zaino in spalla e si inizia a seguire il sentiero in direzione della Bocca di Vaiona attraversando la terrazza delle stelle ed iniziando a risalire dolcemente i prati del Bondone. Poco a lato della Malga Fragari imboccate il sentiero 607 che sulla sinistra inizia a risalire il costone roccioso. Inizialmente vi parrà di seguire una forestale... ed è in effetti così! In breve però, lo sterrato si stringe e comincia a zigzagare sinuoso tra cespugli e i primi pini mugo. Già da qui, poco oltre i 1700 metri, il panorama vi si presenterà bellissimo... non potete immaginare dopo!!!
Oltrepassata la bassa vegetazione alpina si entra su un vero e proprio pendio spoglio dove sarà una traccia di sentiero a guidarvi verso la prima meta: Cima Cornetto che, con i suoi 2180 m, è la vetta più alta del Bondone. La salita alla croce è semplice ed è a soli 10 minuti dal bivio per il Doss d'Abramo. In autunno o inizio inverno il sentiero per la cima potrebbe essere ricoperto di ghiaccio o nevischio scivoloso quindi prestateci particolare attenzione. Per raggiungere il picco del Cornetto si può anche optare per la direttissima che si prende pochi metri più avanti, ma è mal segnata e davvero erta. Cima Verde dista dal bivio circa 1 ora ma se le condizioni metereologiche sono ideali, potreste anche metterci meno, prima però dovrete oltrepassare il Doss d'Abramo. Dopo il Cornetto il tracciato risulta estremamente panoramico con scorci sulle Dolomiti, sulla Valle dei laghi e sulla Vallagarina. In circa 20 minuti ci si trova ai piedi del Doss d'Abramo che, essendo particolarmente roccioso, può essere raggiunto solo superando una breve via attrezzata. Tenetevi ben saldi ai cavi metallici e fate attenzione a non scivolaresulle superfici ghiacciate o umide. Chi soffre di vertigini o non ama per nulla le pareti attrezzate, può evitare la vetta del Doss d'Abramo costeggiando il panettone sulla sinistra: è un po' esposto ma da qualche parte dovrete pur passare no (sto scherzando, non è nulla di complicato!)?!?
Una volta ascesa la montagna probabilmente, se non leggerete queste righe, avrete una grossa sorpresa come l'ho avuta io...o si scende da dove siete saliti o si prosegue sul lato opposto della montagna affacciandosi sulla Valle dell'Adige e cimentandosi in un altro tratto sterrato lungo circa un 20 metri ma particolarmente ostico. Se temete il vuoto e non avete corda o moschettone, lasciate stare. La difficoltà di questa parete attrezzata è infatti l'esposizione e, per qualche minuto, ciò che vi sembrerà essere ma che in realtà non è e cioè uno strapiombo eterno. Se non vi sentite sicuri , rimandate ad un'altra volta! Dopo questi 20 metri di adrenalina vi ritroverete nuovamente su uno stretto, ma comodo sentiero. Siete a circa 20 minuti da Cima Verde, l'ultima delle vette del monte Bondone. La pista da qui diventamolto semplice ed anche l'ascesa di pochi minuti alla croce non vi darà problemi. Appena sotto Cima Verde, inizia la lunga discesa verso Le Viote che corre lungo il pendio nord-est. Il giro completo delle Tre Cime richiede mediamente quattro ore ma, in caso di terreno ghiacciato o di neve (è un'escursione adatta anche alle ciaspole evitando però l'ascesa al Doss d'Abramo) potrà risultare un po' più lungo.
Divertimento comunque assicurato e ottimi panorami dalle vette e dai sentieri più alti... non scordate la macchina fotografica a casa!!!
Per consultare altre escursioni sulle Alpi date un'occhiata alla mappa dei trekking. Un'altra escursione tra valle dell'Adige e valle dei Laghi è il trekking al monte Stivo.
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico