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Viaggio da Trento a Thiene attraverso l'altopiano di Asiago in bici

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Gia una volta ho pedalato da Trento a Breganze per andare a trovare un amico che vive e lavora lì. Avevo percorso la Valdastico e, non me ne voglia chi vive da quelle parti ma, non mi è piaciuta per niente.
Ora ho in mente di ripetere la cosa, magari stavolta con qualche altro amico, passando sull’altopiano di Asiago in bici, dove non sono mai stato.
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Una squadra tosta

Ho scoperto che stare su google maps a cavarmi gli occhi per scovare tutte le possibili varianti di percorso è una cosa che mi esalta parecchio,
Così dopo parecchio spulciare butto giù l’itinerario, dovrebbero essere circa 100km per 1800mt di dislivello, non proprio una distanza e un dislivello all’ordine del giorno per me, ma in fondo è anche quello che mi intriga.
Siamo in 4 a partire, un gruppetto assolutamente eterogeneo:
  • io in bici da corsa;
  • Dennis, ormai compagno di scorribande ciclistiche da 2 anni, in bici da viaggio;
  • Steven, ciclista seminovello ma con già 2 gare di biathlon alle spalle, in mtb;
  • e Nicola che inforca la mia fedele Burek (non è da corsa non è mtb, "sa solo quello che non è", cit.).
Anche capitan Lollo doveva essere dei nostri ma è costretto a casa dall’influenza.
Visto che siamo più furbi che atletici abbiamo consegnato una settimana prima degli zaini con il cambio e il saccoapelo ad Ale che ci ospiterà, in modo da viaggiare leggeri, è un pò barare ma per come la vedo io tutto è lecito.

Dalla Valsugana al Passo Vezzena

Partiamo da Pergine Valsugana al mattino, salendo a mezza costa sulle pendici della Marzola pedaliamo su stradine secondarie in mezzo a boschi di grossi castagni, il sole filtra tra i rami e il morale è alto.
Arrivati a Bosentino cominciamo ad affrontare la salita al valico della Fricca, le pendenze non sono mai eccessive ed è poco trafficato.
A Carbonare ho stabilito la prima pausa, cappuccio e brioche in un bar parecchio datato e ripartiamo.
Da qui si piega a sinistra verso Malga Laghetto, dove si incrocia la strada che sale dal temibile Menador, ancora pochi km di salita e avremo portato a casa quasi tutto il dislivello della tappa. Accusiamo tutti un pò la salita, io motivo il gruppo millantando l’enorme panino e burrone che mangeremo per pranzo al Passo Vezzena.
Li stacco in piedi sui pedali e arrivando per primo al passo trovo un’atmosfera fantasmagorica, è tutto chiuso e la possibilità di mangiare è sfumata.

Un pasto veloce?!?

Rimane però una speranza, 5km più avanti, esattamente sul confine tra Trentino e Veneto, avevo visto su maps L’Osteria all’antico termine, un nome che mi ha subito intrigato.
Avevo già percorso in passato la strada fino al passo Vezzena, da qui in poi invece ogni metro sarà una scoperta ed è da quando siamo partiti che aspetto questo momento.
Questi 5km sono splendidi, la strada serpeggia dolcemente in leggera discesa tra ampi pascoli e boschi pianeggianti.
Trento Thiene in bici
Il luogo è quantomeno singolare, strada, bosco a destra e bosco a sinistra, a bordo strada sorge un vecchia costruzione con tanto di insegna dipinta sul muro, e fila di sedie in plastica ingiallite dal tempo lungo il muro. Mi maledico ancora oggi di non averlo fotografato.
Ci sediamo vicino ad 2 gruppi di motociclisti che ci guardano divertiti e incuriositi.
Io pensavo ad una veloce combo birra-panino ma i miei compari non sono della stessa idea e decidono di ordinare un tagliere e un primo.
Il cameriere che probabilmente è anche il proprietario torna poco dopo con quello che dovrebbe essere il tagliere, è enorme e comprende ogni ben di dio: formaggi, affettati, sottaceti, polenta, pane, polpette e anche un litro di vino.
Finiamo tutto quasi a fatica e dopo un caffè obbligatorio rimontiamo in sella pregando non ci sia più salita per un bel pò vista l’impegnativa situazione digestiva che dobbiamo affrontare.

In bici sull'altipiano d'Asiago

La strada scende lungo una valle stretta e desolata, si risale ancora un pò dolcemente per accedere all’altopiano, passiamo attraverso qualche paesino ed arriviati in centro ad Asiago lo troviamo brulicante di gente, fervono i preparativi per una sagra che comincerà proprio quella sera.
Avevo ipotizzato una pausa anche qui ma cominciamo ad essere impazienti di arrivare a destinazione per mollare la bici e festeggiare l’impresa tutti assieme, quindi giusto il tempo di controllare l’itinerario, riempire le borracce e ripartiamo.
Io in realtà so che ci aspetta il tratto con più incognite e prendo la testa del gruppo, invece che seguire la strada principale (SP349) che ci porterebbe velocemente a Chiuppano ho scovato una strada a tratti sterrata che taglia una parte boscosa dell’altopiano a sud-est di Asiago.
Su google maps ne ho osservato solo alcuni tratti “in street view” perché non è del tutto coperta, comunque il fondo mi è sembrato di ghiaia compatta ed ho deciso di rischiarla anche con la bici da corsa.
La strada è carrabile ma alterna tratti asfaltati e tratti bianchi e si inoltra nel bosco, incontriamo forse 3 macchine in totale e continuiamo in leggerissima salita con qualche strappeto blando ogni tanto.
La stanchezza comincia a farsi sentire ma sono elettrizzato dal sole del tardo pomeriggio che filtra tra gli alberi, tengo il culo ben schiacciato sulla sella e pedalo vigorosamente schivando le buche e i sassi più grossi.
Bikepacking ad AsiagoUsciti dal bosco la strada taglia degli ampi prati, forse pascoli, in cui ci sdraiamo a riposare e goderci il sole, in lontananza scorgiamo il Rifugio monte Corno, che sorge al limitare dell’altopiano, da li ci aspetta una lunga discesa su una tortuosa stradina asfaltata fino a Thiene.
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Percoriamo la discesa velocemente affrontando innumerevoli e strettissimi tornanti in preda all’euforia tipica della stanchezza.

Arrivo a Thiene!

Arrivati a Fara Vicentino, dove la pianura incontra le pendici dell’altopiano, attraversiamo il fiume Astico e non ci resta che percorrere gli ultimi 7km pianeggianti su orrende strade diritte e parecchio trafficate.
Siamo stanchi e pedaliamo per inerzia, finalmente entriamo in centro a Thiene poco prima del tramonto, troviamo la casa di Ale che ci accoglie e ci fa stipare le biciclette in stile Tetris in uno strettissimo giroscale.
Doccia, aperitivo, cena in una famosa osteria del posto, giretto nel centro di Thiene e poi mi ritiro nel mio saccoapelo + materassino sul pavimento della cucina, sono troppo stanco per dormire male.
Accusiamo un pò la galoppata di ieri ed assieme ad Ale pedaliamo pigramente i 15km che ci separano da Marostica.
Inutile dire che la strada qui è brutta, un rettilineo pieno di incroci punteggiato di mobilifici, abitazioni, supermercati, distributori e parcheggi.
Arrivati a Marostica oltrepassiamo le mura per accedere alla super scenografica piazza dove ci concediamo un aperitivo mattiniero.
Altri 10km e siamo a Bassano, dove dopo un pezzo di ottima focaccia prendiamo un treno direzione Trento.
 
 
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Francesco B.

 Appena trentenne e trentino di provenienza, grafico di professione.
Come tutti da ragazzino scorrazzavo in bicicletta, poi accantonata con l'accesso ai piu fichi e rumorosi mezzi a motore.
Da circa 3 anni ho riappoggiato il culo in sella e con grande gioia e poca serietà sto esplorando  le sfaccettature del mondo a pedali.