Valli bergamasche in bici: dal lago d'Iseo attraverso le Prealpi
Luogo
Lombardia
Durata
Weekender (2-3 giorni)
Lunghezza
185 km
Percorso
Ad anello
Dislivello
2001 - 5000 m
Difficoltà
Micro avventura
Tipo di fondo
Gravel (fondo misto)
Il lago d'Iseo è un ottimo punto di partenza per iniziare un viaggio alla scoperta delle Prealpi e delle valli bergamasche in bicicletta.
Da Riva di Solto, sulla sponda bergamasca, si percorrono circa 190 km su ciclovie, piste ciclabili, strade secondarie promiscue a bassa percorrenza e antiche vie di comunicazione, balconi naturali su forre profonde e incantevoli. La durata del tragitto richiede almeno due giorni, se poi vuoi godere appieno di ciò che ti circonda, consiglio di dedicare tre giornate intere a questo itinerario tra le valli bergamasche.
Il Sebino è il lago lombardo dal quale inizia questo percorso tra le Prealpi e valli bergamasche: un bacino, due passi, 6 vallate diverse, due vecchie ferrovie trasformate in ciclovie e una città bella come lo è Bergamo.
Dal lungolago di Riva di Solto passa la suggestiva strada che costeggia il Bögn di Zorzino e quello di Castro per poi raggiungere Lovere. Seguiamo la stessa traccia dell'itinerario intorno al lago di Iseo fino a trovarci sulle sponde sterrate del fiume Oglio. Invece che proseguire verso Pisogne si resta sulla traccia che corre sul bordo dell'acqua tra passaggi divertenti e sassosi. In poche centinaia di metri si spunta sulla vera e propria ciclovia della Valle Camonica che, in questo punto, è pista ciclabile. Seguendo le indicazioni dell'itinerario ciclabile (presenti e precise) si raggiunge il ponte ciclopedonale sull'Oglio che è necessario attraversare prima di riprendere il nostro viaggio in provincia di Brescia. La ciclovia della Valle Camonica si trova quasi interamente in territorio bresciano e unisce Capo di Ponte a Pisogne nonostante sia stata allestita anche una bretella fino a Costa Volpino. Seguendo la ciclovia si giunge presto a Darfo Boario Terme, ultimo paese della valle prima di entrare nella Via Mala.
Il nome Via Mala è assolutamente evocativo: questa antica via di comunicazione scavata dal fiume Dezzo collega la Valle Camonica alla Val di Scalve. Nel corso dei secoli il corso d'acqua ha scavato una profonda forra in un ambiente incontaminato. La strada, nel tratto più tortuoso, è stata costruita a picco sull'acqua che scorre decine di metri più in basso. Alcuni tratti di questa incredibile strada erano estremamente impegnativi da mantenere in sicurezza, così si è deciso di sostituirli con passaggi in galleria e la Natura lentamente sta consumando l'asfalto rendendo la vecchia Via Mala sempre più inaccessibile. Per visitarla in bicicletta evitando la maggior parte dei tratti trafficati è necessario disporre di pneumatici da viaggio adatti anche a sterrato o viaggiare direttamente in mountain bike.
Da Darfo la strada, condivisa con gli altri utenti della strada, inizia subito a salire e dopo un chilometro si giunge alla deviazione per il Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine. Le incisioni rupestri rinvenute in Valle Camonica sono state il primo sito italiano ad essere dichiarato Patrimonio Unesco e abbiamo colto al volo l'occasione di visitare quelle di Luine nonostante si tratti di un sito secondario.
In bicicletta è possibile raggiungere l'ingresso dell'attrazione e parcheggiare il mezzo appena oltre il cancello (chiedere alla reception). L'accesso è gratuito e il giro completo dura circa 30 minuti. Il parco è curato e alcune incisioni rupestri ben visibili: noterai la rosa camuna, poi diventato anche simbolo della regione Lombardia, i guerrieri a cavallo e i danzatori.
Riprendiamo la strada salendo costantemente verso la Via Mala, superando Gorzone, con il suo castello, Sciano, Terzano e affrontando l'ultima rampa per accedere ad Angolo Terme.
Ad Angolo inizia ufficialmente la Via Mala. Ad un metro dall'inizio della prima galleria si può imboccare sulla destra la vecchia strada secondaria, ancora asfaltata, che si insinua tra la vegetazione. Presto l'asfalto si trasforma in un insidioso sterrato che mette a dura prova la guida del mezzo carico, il divertimento però è assicurato. Ad una ventina di metri dalla fine della galleria la strada vecchia termina e si è costretti a tornare sulla strada principale. Non dimenticare a casa il frontalino.
La Via Mala segue il fiume Dezzo per un lungo tratto: dopo una giornata di pioggia o durante la stagione del disgelo, i torrenti scendono rigogliosi dalle impervie pareti rocciose unendosi alle acque del Dezzo e lo spettacolo è meraviglioso.
Presto si ritrova la vecchia strada ormai trasformatasi in una sottile lingua di asfalto tra il verde di arbusti e rovi. Tra strettoie e l'antica strada alle dimensioni originali si raggiunge la vecchia casa cantoniera adibita a ristoro. Dal bar inizia il tratto meglio curato della Via Mala, un museo a cielo aperto affacciato sul lento scorrere del fiume Dezzo. Si continua a salire, ma dolcemente, si superano due gallerie scavate nella pietra e un corridoio in ferro unico nel suo genere.
La strada si allarga nuovamente ma un cartello di divieto indica che sarebbe meglio non proseguire perchè non è stata effettuata manutenzione e ogni persona deve avventurarsi a proprio rischio e pericolo.
Dal divieto la Via Mala diventa davvero un luogo selvaggio: l'asfalto costeggia la profonda forra del Dezzo, l'acqua scivola sulle pareti di roccia creando pozze e rigagnoli, una mezza arcata rocciosa sormonta le teste degli avventori come un tetto naturale e lo spettacolo è incredibile.
La vecchia strada prosegue ancora iniziando a costeggiare la galleria di recente costruzione. Abbiamo proseguito fino alla fine dell'asfalto ma la vecchia strada risulta chiusa all'altezza di una galleria sbarrata con i sassi. Purtroppo, all'altezza della galleria promiscua, è necessario accendere le luci e pedalare nel tunnel per circa 200 metri prima di ritornare all'aria aperta, all'imbocco della Val di Scalve.
A Dezzo di Scalve, un bivio indica di proseguire a destra per la Val di Scalve e a sinistra per il Passo della Presolana e la Val Seriana. Seguiamo l'asfalto sulla sinistra e iniziamo lentamente a scalare la strada del passo.
I primi chilometri sono dolci e ci fanno respirare ammirando i picchi che sormontano la Via Mala e, in lontananza, le montagne dell'Adamello. Dopo i primi 4 km però, i tornanti si fanno più accentuati e i rettilinei sfiorano il 14% di pendenza mettendo a dura prova la nostra resistenza. La fatica si sente e ogni pedalata è sempre più difficoltosa. Gli ultimi tornanti del Passo della Presolana fanno di nuovo respirare con bei panorami sulle montagne della Val di Scalve. 1297 m e si è in cima: il Passo della Presolana è la porta di accesso alla Val Seriana ed è condiviso da tre comuni differenti, uno dei quali è Angolo Terme, in provincia di Brescia.
Dal passo si scende sulla strada principale superando diverse località fino a giungere a Clusone, a quota 647 metri. Clusone è circondato da vette amene e il suo centro storico merita una visita con la Basilica di Santa Maria Assunta, l'oratorio dei disciplini con la danza macabra di Giacomo Borlone di Buschis (due danze macabre sono visibili anche lungo la ciclabile della Val Rendena e in Val di Genova, in Trentino ma sono attribuite a Simone II Baschenis), il Plazzo Comunale e il Palazzo Fogaccia.
A Clusone abbiamo trascorso la notte alloggiando presso l'affittacamere Bonaventura per 40€ in due (si trova in prossimità di una pizzeria, a circa 1 km dal centro).
Da Clusone inizia la ciclovia della Val Seriana, un percorso ciclabile che ricalca il tracciato della vecchia ferrovia. La Natura circonda l'itinerario e la piana davanti a Clusone rilassa lo spirito. Si scende pedalando fino a Ponte Nossa dove un sottopassaggio ciclabile conduce all'inizio della Val del Riso.
La ciclovia della Val del Riso è una bretella ciclabile che si stacca dalla Val Seriana e si inoltra nell'omonima valle, salendo costantemente a pendenze adatte anche a famiglie. Seguendo il torrente Riso si pedala fino all'omonimo paese dove la ciclovia finisce e dove è possibile visitare la vecchia miniera. Per proseguire in direzione del Colle di Zambla è necessario lasciare la ciclovia un chilometro prima riportandosi sulla SP46. La strada principale si arrampica faticosamente tra piccoli borghi montani, lunghi tornanti e paesaggi sempre più belli. Le borse pesano e le vette che cingono la Valle del Riso meritano qualche sosta fotografica.
Il Colle di Zambla sfiora i 1240 metri ed è il passo che collega la Val del Riso alla Val Serina, anticipazione della Val Brembana.
Dal colle, dove ci si può fermare a degustare polenta e formaggio fuso o i tipici casoncelli alla bergamasca, si scende attraversando Zambla Alta, Mincucco, Oltre il Colle...
Il Monte Alben e il Pizzo Arera dominano la scena con le loro sagome inconfondibili.
All'altezza di Oltre il Colle la strada torna ad essere pianeggiante superando Valpiana e giungendo presto al bivio per Serina. Dall'alto si scorge il paesotto che attribuisce il nome a questa valle secondaria ma, seguendo i consigli di un amico esperto della zona, decidiamo di svoltare a destra verso Dossena e una nuova salita. La strada infatti ricomincia per diverse centinaia di metri ad ascendere per poi rilassarsi e proseguire pianeggiante verso Dossena. Un ultimo colle ci regala una vista mozzafiato sulla Val Brembana di San Giovanni Bianco prima di iniziare la discesa.
A San Giovanni Bianco, San Gioàn Biànch in dialetto bergamasco, scorre il fiume Brembo che nel corso dei millenni ha delineato il profilo della valle. Il Brembo nasce dal Pizzo del Diavolo di Tenda e sfocia nel fiume Adda.
Torquato Tasso disse: "Terra che 'l Serio bagna e 'l Brembo inonda", per definire il carattere forte del fiume che nel corso dei secoli esondò molte volte.
Una volta oltrepassato il ponte sul corso d'acqua, in prossimità della vecchia stazione ferrovia, si incontra la ciclovia della val Brembana che collega Piazza Brembana a Zogno. Percorsa da famiglie, appassionati di bici da corsa, cicloviaggiatori e ciclisti della domenica, il tracciato della ciclovia della Val Brembana attraversa vecchie gallerie scavate nella roccia seguendo l'antico tragitto del treno.
A Zogno purtroppo la ciclovia termina (ma poi riprende poco più in via a Sedrina!!!) e per evitare il traffico in direzione di Bergamo è necessario seguire strade secondarie. Da Zogno quindi si attraversa il Brembo stringendo i denti sull'impennata verso Stabello.
La salita è davvero ripida e dura circa un chilometro. Terminata l'ascesa, dopo saliscendi e tratti pianeggianti, si raggiungono Cassettone, Cacosio e l'ingresso di Sedrina. A Sedrina esistono due alternative: riattraversare il Brembo continuando a pedalare su strada secondaria verso Ubiale e Almenno San Salvatore o riprendere la ciclovia della Val Brembana, ultimata da pochi anni, verso Bergamo. Con la prima alternativa presto si raggiunge il dedalo di ciclabili che caratterizza il Parco dei colli di Bergamo, alle porte d'accesso della città. Se non hai mai visitato la città orobica, dopo esserti divertito sulle passerelle, i sentieri e le salite del parco, fermati a Bergamo per la seconda notte. Visitare Bergamo è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita.
Da Bergamo esistono due principali vie per tornare al lago di Iseo: la prima segue la ciclovia pedemontana sfiorando la pianura padana, la seconda percorre la Valcavallina toccando il lago di Endine e giungendo ad Iseo. Noi abbiamo scelto di percorrere la Valcavallina e da Bergamo ci siamo inoltrati tra i paesi di Scanzorosciate, Negrone, Albano Sant'Alessandro, San Paolo d'Argon raggiungendo la cittadina di Lorenzo Lotto e delle terme: Trescore Balneario.
Trescore merita una sosta per una rapida visita in piazza e per una colazione a base di croissant e cappuccino nella rinomata pasticceria di Giovanni Pina. Da Trescore inizia la ciclovia della Valcavallina che seguendo tratti di pista ciclabile a strade secondarie promiscue supera il lago di Endine (percorrendone la sponda meridionale), raggiungendo Piangaiano dove ci si cimenta in divertenti sterrati fino all'imbocco dell'ultima salita. L'ascesa finale termina a Solto Collina da dove si ha un bel panorama sul lago prima di scendere a Riva di Solto, il nostro punto di partenza e arrivo dell'itinerario ciclabile di tre giorni tra le valli bergamasche in bici.
- Il Lago d'Iseo con i suoi paesaggi alpini e l'isola più alta di tutti laghi europei
- La Via Mala, questa antica strada di collegamento medievale tra la Val di Scalve e la Valle Camonica
- Clusone con il suo orologio astronomico e l'Oratorio dei disciplini con la Danza Macabra
- San Pellegrino Terme con l'acqua conosciuta in tutto il mondo e il controverso Casino in stile Liberty
- La splendida Bergamo alta con le mura veneziane entrate a far parte dei Patrimoni UNESCO dell'Umanità
- Sconsiglio la percorrenza dell'itinerario in inverno a causa del ghiaccio lungo la Via Mala e la possibilità di neve in quota
- Le stagioni migliori per affrontare il percorso sono la tarda primavera e il primo autunno, magari evitando i fine settimana
- Parte del tracciato si svolge su piste ciclabili (due vecchie ferrovie convertite in itinerari per cicloturismo!), mentre il resto segue strade secondarie
- ll tracciato della Via Mala è in gran parte su sterrato e single trail invasi da sterpaglie. Se vuoi seguire la strada principale invece che lo sterrato ti consiglio di percorrere l'itinerario in senso inverso così ti ritroverai a pedalarla in discesa (sono presenti delle gallerie!)
- I laghi di Iseo e di Endine sono entrambi balneabili. Se fa caldo approfittane!
A Clusone abbiamo trascorso la notte alloggiando presso l'affittacamere Bonaventura per 40€ in due (si trova in prossimità di una pizzeria, a circa 1 km dal centro), ma esistono anche altre alternative come appartamenti su airbnb scontati se non sei ancora registrato o il campeggio. A Bergamo e in Val Brembana (San Giovanni Bianco e San Pellegrino in particolar modo) esistono altre alternative per alloggiare a buon prezzo (soprattutto in bassa stagione!)
- Sul lago d'Iseo prova la tinca al forno, un pesce di lago, condita con olio evo dell'area
- In tutta la provincia di Bergamo non perdere i Casonsei
- In Val Seriana assaggia i Tosei di Rovetta
- In ValCamonica prova la Spongada, un dolce tipico
- Nelle vallate assaggia i numerosi formaggi di malga e non, accompagnati dalla polenta gialla. Il più conosciuto è il Branzi della Val Brembana
- InLombardia: il portale turistico della regione Lombardia
- Visit Bergamo: il sito ufficiale del turismo nella città di Bergamo
- Visit Lake Iseo: il sito dedicato al turismo sul lago di Iseo
- Val Seriana: il sito dedicato al turismo della Valle Seriana
Ultima modifica:
22 Dicembre 2024
Sei un ospite ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti...
Il commento viene aggiornato dopo 00:00.
Regioni Italiane
Ultimi articoli
MTB Costa Violina ai piedi dello Zugna
05 Febbraio 2025
Nuovo lifeintravel... cambio di vestito ma non solo!
30 Gennaio 2025
Gravel sul Garda orientale da Torri del Benaco
14 Gennaio 2025
Cosa trasportare per un weekend in bici in inverno?
09 Gennaio 2025
Iscriviti alla newsletter
Ultimi commenti