L'azzurro, quello intenso e deciso, è il colore dominante di questa Transcarpazia express, un viaggio tra Romania e Ucraina in bici. Il cielo terso dei Carpazi, i monasteri dipinti della Bucovina, i lacuri e i canyon dove l'acqua scorre inarrestabile, ogni cosa nel nord-ovest della Romania richiama la tonalità celeste. Poi ci sono le chiese lignee del Maramureș - opere di assoluta bellezza che svettano verso un universo ancora a noi sconosciuto - e il Cimitero allegro di Săpânţa, l'unico camposanto al mondo dove sembra impossibile piangere.
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Transcarpazia express dalla Romania
Il punto di partenza del tracciato tra Romania e Ucraina in bicicletta è la città di Sighișoara, luogo romantico decretato, tra le altre cose, anche patrimonio UNESCO. In realtà, durante il nostro #Noplansjourney, abbiamo raggiunto questa località dopo diversi mesi di viaggio, ma per chi volesse percorrere solo questa traccia o unire il percorso all'anello della Transilvania già pubblicato sul sito, consiglio di raggiungere con un volo Brașov, situata a sud-est di Sighișoara.
Di origine sassone, il nostro punto di partenza conta un numero discreto di torri (in rumeno turnul) e una pittoresca cittadella con cinta muraria del XIII secolo. In città visse anche il padre di Vlad Tepeş, meglio conosciuto come l'impalatore o Dracula, le cui vicende sono raccontate dalla penna dello scrittore irlandese Bram Stoker nell'omonimo romanzo.
Da Sighișoara si parte immergendosi fin da subito nella natura dei Carpazi tra minuscoli villaggi, strade rurali, boschi e vette celate dalle nuvole. La Transcarpazia express si spinge fino a Zetea tra saliscendi continui, superando l'habitat di orsi bruni, caprioli e rapaci. Nella cittadina a maggioranza Székely, popolazione di lingua ungherese,è possibile fare la spesa, ristorarsi e trovare un alloggio. La traccia prosegue verso nord-est, costeggiando il lago Zetea e raggiungendo presto Gheorgheni, nel distretto di Hargita. Se hai bisogno di controllare la bici com'è successo a noi, qui troverai un meccanico.
Gheorgheni si trova a 26 km dal Lacul Rosu, il lago rosso, un'oasi naturale dove sostare, soprattutto in autunno. La sponda occidentale del lago è sterrata e si può percorrere per diversi chilometri, ma alla fine non siamo riusciti a completare l'anello intorno al bacino lacustre e siamo stati costretti a tornare sui nostri passi.
Lasciandosi la piccola riserva naturale alle spalle ci si avvicina velocemente alle spettacolari gole formate dal fiume Bicaz che ha scavato un passaggio tra alte pareti rocciose. Chi soffre di claustrofobia si sentirà forse un po' soffocato, ma lo spettacolo conquisterà anche i più scettici. Il sinuoso orrido collega la regione della Transilvania a quella della Moldavia nel comune di Bicaz-Chei. Fai rifornimento nei quattro piccoli centri abitati che compongono il comune e spingiti fino al lago Izvorul Muntelui, dove potrai campeggiare.
Formazioni rocciose e monasteri dipinti
Il lago è un enorme invaso artificiale d'acqua dolce formato dal corso del fiume Bistrita che in questo viaggio seguiremo per un bel tratto a ritroso. Scorci montani, piccoli avamposti nascosti tra la vegetazione, un valico a 1140 metri e un sito di formazioni rocciose davvero fotogenico sono alcuni dei tratti distintivi del percorso fino a Ostra, già località della storica regione della Bucovina.
L'area della Bucovina è divisa tra Romania e Ucraina. In bici si possono raggiungere i colorati monasteri patrimonio UNESCO che la contraddistinguono rendendola celebre in tutto il mondo. Humor e Voroneț - soprannominato la Cappella Sistina d'Oriente - sono solo due dei siti assolutamente da non perdere durante un viaggio tra Romania e Ucraina in bicicletta.
La nostra Transcarpazia express si snoda tra sterrati e, a tratti, la strada principale che permette di raggiungere i luoghi sacri per visitarli. Dai monasteri risalenti al XV secolo (Voroneț venne costruito per ricordare la vittoria sui turchi del 1475), si pedala a ovest, entrando ancora più a fondo nella Bucovina. Da Pojorata iniziamo a seguire il fiume Moldova per poi attraversare un altopiano verdeggiante, in direzione del passo di Prislop, a 1416 metri, confine tra la Bucovina e il Maramureş. Pioggia, vento e neve. In montagna non ci si deve stupire di nulla dopotutto!
Maramures e le chiese in legno
Borșa, la prima cittadina che si incontra dopo il Prislop pass, è una località rinomata per la vicinanza a luoghi naturalistici e per iniziare numerose escursioni sulle montagne dei dintorni. Seguendo il corso del Viseu, in prossimità di Viseu de Jos, svoltiamo a sud iniziando a pedalare controcorrente a fianco del Bocicoel. Risaliamo dolcemente nel nulla, accompagnati solo dallo sporadico volo di rapaci e dal profumo della foresta autunnale. Ogni cosa sempre trovarsi perfettamente al suo posto, in un equilibrio quasi commovente. Le gambe spingono sui pedali senza affaticarsi troppo, la mente è sgombra da pensieri pesanti, il cuore gioisce di tanta bellezza.
La chiesa lignea di Bogdan Vodă - o biserica come si dice in Romania - ci lascia senza fiato con la sua struttura imponente, ma al tempo stesso accogliente. Il legno permette all'edificio di essere perfettamente integrato nel contesto naturale nel quale è inserito. Il tracciato lascia la cittadina riprendendo a seguire un altro corso d'acqua chiamato Iza fino a Sieu. I fiumi, i rivoli, i torrenti punteggiano questo incantevole angolo di Maramures rinfrescando l'aria e conquistando anche i visitatori più scettici. Saliscendi e chiese lignee costruite con incredibile maestria si alternano su questa strada, ma il meglio deve ancora venire.
Da Călinești tutto cambia: l'intensità dei luoghi, delle persone, delle sensazioni cresce a dismisura e ci si trova completamente catapultati in un mondo inaspettato e meraviglioso, un mondo agreste che in altri luoghi sembra non esistere più. Gli anziani sdentati lavorano ancora la terra con l'ausilio degli animali, spostandosi su carretti cigolanti, le donne indossano un foulard e invitano i viaggiatori a bere qualcosa di fresco, i bimbi giocano in strada correndoci incontro allegri. In bici ci spingiamo fino a Budești che cela tra le sua abitazioni tipiche una chiesa lignea dedicata a San Nicola del XVII secolo con affreschi di pregiata fattura.
Il confine con l'Ucraina in bici è sempre più vicino, ma prima di oltrepassarlo visiteremo ancora qualche chiesa in legno, la città di Sighetu Marmației e il cimitero felice di Săpânţa.
Il cimitero dove non si può piangere
A pochi chilometri da Sighetu Marmației e dalla frontiera ucraina è possibile raggiungere in bicicletta il cimitero felice di Săpânţa, un camposanto dove è impossibile piangere.La creazione di questo luogo vivace si rifà agli antichi Daci, popolo che credava nell'immortalità dell'anima. In Romania, e anche in questo angolo di Maramures, è usanza vegliare i propri cari defunti per tre giorni e tre notti mangiando, bevendo, ricordando i momenti felici vissuti insieme... questo per evitare che finiscano in un aldilà triste.
Nella tradizione rumena si loda la vita invece che la morte, così come avviene nel cimitero di Săpânţa. Ogni croce lignea di questo luogo patrimonio UNESCO è colorata d'azzurro e per ogni ospite del camposanto è raccontata parte della vita in rima come in una grande e ironica antologia. Questo incredibile lavoro venne iniziato da Stan Ion Patrăş negli anni '30 e ancora oggi viene portato avanti dal suo apprendista.
Ucraina in bici
Abbiamo assaporato la grande ospitalità rumena nei piccoli gesti quotidiani: due chiacchiere, un caffè offerto, qualche indicazione, i numerosi sorrisi e poi le notti trascorse a casa di Remus e la cena con gli amici e la mamma di Gabriel che vive in Italia.
Dopo due mesi attraverso la Romania siamo certi che ci mancherà molto, ma il viaggio deve continuare ed è giunto il momento di scoprire un piccolo angolo di Ucraina in bici. Un'ultima visita al Memoriale delle vittime del Comunismo e della Resistenza a Sighet e la nostra avventura Transcarpazia Express ci porta a varcare il confine in un'atmosfera amichevole sul fiume Tisa, Tibisco in italiano, un affluente del Danubio lungo più di 800 km.
Il nostro breve itinerario ucraino ci accompagna a scoprire altre chiese lignee situate lungo il confine oltre Užhorod, un'elegante città della regione storica della Rutenia Subcarpatica. In questo angolo della Transcarpazia si respira aria mitteleuropea con i caffè, le case colorate, le vecchie sinagoghe e le chiese in legno. Il retaggio del periodo del grande Impero austro-ungarico è ancora evidente.
Le nostre ruote scorrono lente e appesantite dal carico mentre l'autunno colora i boschi con le sue tonalità più belle. Le giornate si accorciano, ma siamo degli inguaribili romantici e non riusciamo a rinunciare alla tenda e a trascorrere le tiepide - e sempre più lunghe - nottate sotto le stelle. La consapevolezza di appartenere a un universo così meraviglioso ci gonfia di sincero orgoglio e così, in ogni nuovo accampamento, ci addormentiamo sereni. L'Ucraina in bici ci stordisce: i cartelli sono tornati a essere in cirillico, la gente parla un'idioma per noi impossibile da comprendere, ma nonostante questo tutto profuma intensamente di casa.
Užhorod, la meta finale di questa lunga Trancarpazia in bicicletta, potrebbe trovarsi in Austria o in repubblica Ceca. Il cappuccino che bevo è il più buono di tutto il viaggio (assurdo eh?!?) e il nostro soggiorno nell'ostello cittadino è ciò di cui avevamo bisogno per riordinare pensieri ed emozioni di questa fantastica avventura.
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