La Val Gandino, che si trova ad ovest del corso del fiume Serio in provincia di Bergamo, si è sviluppata all'interno di una cintura di dolci montagne che sfiorano i 1400 metri. Famosa da secoli per la sua fiorente industria tessile (si dice che anche le giubbe rosse dei garibaldini furono tinte qui) è il cuore della nostra escursione in MTB tra il lago di Iseo e il lago di Endine.
Le 5 terre della Val Gandino
Il giro in MTB inizia da Colzate dove si imbocca immediatamente la pista ciclabile della Val Seriana per poi deviare, dopo poche centinaia di metri, in Val Gandino. In MTB ci si scalda i muscoli su facile asfalto prima di iniziare la vera salita in direzione di Malga Lunga. Appena oltrepassato il fiume Serio, accompagnati da Davide, una guida d'eccezione per la zona, si devia sulla bretella ciclabile della valle percorrendone un paio di chilometri. Prima di Leffe si è costretti a percorrere un tratto di strada provinciale in leggera salita fino al paese di Gandino, una delle cinque terre della valle. All'ingresso del borgo lasciamo la strada principale per seguirne una secondaria lungo il torrente Romna.
La strada inizia a salire, dapprima dolcemente, e poi con maggiore convinzione. A tratti insidioso, l'asfalto guadagna quota tra i boschi di caducifoglie che in autunno si tingono di mille colori. Formazioni rocciose appaiono prepotenti dalla vegetazione per poi scomparire nella nebbiolina mattutina. Raggiungiamo la chiesetta di S. Maria degli Angeli a 1030 m e la strada rallenta la sua ascesa.
Superato il piccolo parcheggio sulla destra, a 2,5 km da Malga Lunga, l'asfalto si trasforma in forestale sterrata. L'ultimo chilometro è il più duro, ma scegliendo un rapporto più agile si può superare tranquillamente.
Malga Lunga e il museo alla resistenza partigiana
Malga Lunga, luogo silenzioso immerso nella Natura delle montagne bergamasche, nel 1944 fu teatro di un tragico evento che portò alla morte di alcuni partigiani della 53° Brigata Garibaldi. Insediati a Malga Lunga, durante un ingente attacco da parte di fascisti, si trovarono costretti alla resa. La condanna per tradimento fu quella di morte. Oggi nella malga, se aperta dai volontari, è possibile gustare qualche succulento piatto (brasato, pizzoccheri, funghi in base alla stagione - si paga con offerta libera) e visitare il Museo alla resistenza partigiana che è stato allestito al piano superiore.
Da Malga Lunga nelle giornate serene il panorama è sublime: si scorge la parte nord del Lago di Iseo oltre a spaziare fino alle alte vette dell'Adamello. Dalla Malga si continua su sterrato seguendo il tracciato 547 (che corrisponde alla “Traversata dei pizzi”) attraversando un bosco pittoresco, soprattutto in autunno. L'itinerario guadagna quota toccando i 1338 m, il punto più alto del percorso. Il panorama si apre sulla Val Cavallina sottostante: a sinistra il lago di Iseo è placido al cospetto del Monte Trenta Passi, a destra il lago di Endine vibra sotto i raggi del sole. Procediamo in direzione del Passo della Forcella pedalando su un tratto di pianoro davvero piacevole. Poco prima di arrivare a Monticelli ci si tuffa in un breve tratto di discesa da capogiro che è però subito seguito da una salita. Superiamo un roccolo e riemergiamo su asfalto. Per raggiungere il Passo della Forcella ci aspetta una breve ascesa piuttosto impegnativa in questa parte di itinerario. Dalla Forcella deviamo in direzione di Leffe e del Monte Croce lungo una rampa cementata che non promette nulla di buono. Il cemento muore su un single trail, breve ma divertente, che taglia il costone. Ritorniamo su asfalto per l'ultima veloce discesa in Val Gandino. A Leffe ci ricongiungiamo con il tracciato dell'andata tornando sulla ciclabile per ammirare l'acqua cristallina del Serio dove, con un po' di fortuna, è possibile scorgere anche il martin pescatore.
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