fbpx

Unisciti alla LiT Family



Viaggio in bici in Canada: avventura nella natura incontaminata

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)
Stefania e Daniele sono due viaggiatori a due ruote ammaliati dai viaggi in bici dopo una prima avventura soft nelle pianure olandesi. Da allora, si sono dedicati all'esplorazione del globo a pedali ed in una delle loro peregrinazioni sono capitati in Canada. Il loro viaggio in bici in Canada è d'ispirazione per noi che sogniamo la Panamericana e quindi abbiamo voluto sentire cosa abbiano affrontato sulla Cassiar Hwy ed oltre, alla scoperta della natura incontaminata di questa zona di mondo...
Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 

Dando un'occhiata al vostro sito non si può non dedurne che siete due amanti dei viaggi in bici. Uno di questi vi ha condotto ad esplorare il Canada in bicicletta: dove in particolare?

In effetti viaggiare in biciletta è una passione ormai consolidata per noi. Il canada è stato il primo viaggio impegnativo sia dal punto di vista logistico che mentale. Le nostre pedalate sono iniziate da Kitwanga, nella British Columbia, punto di partenza della Cassiar Hwy. Chiamarlo paese è esagerato, praticamente è un incrocio la cui unica attrazione è la stazione di servizio. Percorrendo verso nord tutti i 700km di questa ancora sconosciuta highway abbiamo incrociato la più popolare Alaska highway che ci ha condotti fino alla meta finale: Whitehorse, capitale dello Yukon.
 

In quelle lande "estreme" è facile trovare punti di appoggio per rifornirsi e/o dormire?

 
Questa è la parte che preferisco. Avevamo programmato il nostro viaggio basandoci su varie fonti. La più dettagliata che abbiamo trovato è stata il sito bellsalaska.com. Ainoi però la mappa non è sempre uguale al territorio. Infatti, soprattutto i primi giorni, abbiamo dovuto adeguarci alle grandi distanze. Ciò ha significato dover portarsi cibo a sufficienza per 3/4 giorni e dormire facendo campeggio libero. Molto spesso lungo la strada sono segnati quelli che i canadesi chiamano "campground" che non sono altro che aree attrezzate non custodite dove sostare con la propria tenda. Hotel non ne abbiamo trovati :-)
L'aspetto più importante di cui tener conto è certamente l'acqua. In canada scorre abbondante ma come si può immaginare, le fontanelle non sono cosi comuni.  Consiglio di armarsi di filtro potabilizzatore cosi da avere sempre scorta per bere e cucinare.
 

Quello che più mi incursiosisce è la natura selvaggia delle località da voi attraversate durante il vostro viaggio in bici in Canada: avete incontrato animali? Orsi, lupi, caribù?

 
Prima di partire abbiamo letto racconti e suggerimenti su come affrontare gli incontri con gli abitanti tipici di questi luoghi. L'Orso è il più comune ma, a dispetto della sua fama, imbattersi in lui non è cosi frequente. Certamente è differente percorrere una strada piuttosto che attraversare un sentiero nel bosco. In ogni caso anche noi abbiamo assistito a un evento icona: l'attraversamento di mamma orsa seguita dai suoi cuccioli. Un'occhiata verso di noi l'orso l'ha data, proseguendo poi incurante. Un altro degli animali più temuti è l'alce con il quale però noi non abbiamo fatto conoscenza. Le storie di lupi e caribù non sono altrettanto popolari per chi attraversa il Canada in bici. E' sociologicamente interessante notare come uno dei primi argomenti che ci si trova ad affrontare con altri viaggiatori è proprio quello della famigerata pericolosità degli animali, scoprendo poi spesso che un incontro ravvicinato è davvero raro.

Durante il vostro viaggio in bici avete campeggiato? Sono presenti strutture lungo la strada o è possibile campeggiare liberamente? E' sicuro?

 
Preparando il nostro viaggio avevamo notato che l'unica soluzione per i pernottamenti sarebbe stata campeggiare. E non ci è affatto dispiaciuto, anzi, quando viaggiamo in bici è come se il bisogno di stare a contatto con la natura venisse amplificato. In Canada quindi, poter dormire in tenda tutte le notti, è stata un'esperienza importante sia dal punto di vista della libertà, sia dal punto di vista logistico e mentale. I campground/RV Parks presenti lungo la strada lasciano sempre ben in evidenza cartelli informativi circa le misure di sicurezza da adottare per evitare incontri spiacevoli con gli orsi. Ad esempio un'accortezza sempre da tenere a mente e rispettare è quella che riguarda il consumo e la conservazione del cibo. Per esempio grigliare del pesce a pochi passi dalla proprio tenda non è consigliato! Abbiamo inoltre campeggiato liberamente svariate volte e, tra la gestione del cibo e la gestione dell'ansia da orso, a cena avevamo un bel da fare! Per non parlare dei mille rumori del bosco!
Un piccolo aneddoto: la sera, dopo aver piantato la tenda, marciavamo alla ricerca di un posto sicuro dove mangiare e di un ramo sopra il quale appendere tutte le nostre provviste di cibo. L'apprensione proseguiva poi in tenda... in ogni rumore riconoscevamo perfettamente il passo di un orso immaginario! Dopo la prima notte in bianco, la stanchezza e il sonno hanno preso il sopravvento su tutte le paure!
 

Borse o carrello? Sui grandi spazi dell'america forse il secondo sarebbe più indicato. Voi cosa avete scelto e perchè?

 
Noi abbiamo sempre viaggiato con le borse al seguito ed anche in questa occasione non abbiamo rinnegato la nostra ormai consueta scelta. Entrambe le opzioni hanno pro e contro. Non posso parlare per esperienza, perchè non ho mai potuto provare il carrellino, però confrontandomi con altri cicloviaggiatori ho spesso sentito esaltarlo in pianura per la sua comodità, un po' meno in salita... Fino ad ora ci siamo trovati bene con le borse ed anche attraversando le sconfinate terre canadesi non abbiamo sentito l'esigenza di cambiare modo di viaggiare.
 

Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato?

 
Tenendo conto che il viaggio aereo e in autobus sono filati lisci, la più grossa difficoltà (e la prima affrontata) è stata quella della gestione di cibo e acqua. Abbiamo impiegato qualche giorno ad adeguare le nostre scorte alle grandi distanze del Canada. L'atteggiamento accogliente dei canadesi li spingeva ad interpretare ogni nostra sosta a bordo strada come una possibile richiesta di aiuto. Il viaggiare in bicicletta in spazi simili può sembrare una scelta solitaria, ma non ci siamo mai sentiti abbandonati. Un giorno Daniele aveva la febbre e ci siamo sistemati in un'area di sosta deserta. Verso sera altri viaggiatori si sono fermati e una coppia in camper si è offerta di darci un passaggio il giorno seguente. Per poter portare tutti i nostri bagagli hanno dovuto fare non poche rivoluzioni all'interno del loro camper. Dal punto di vista climatico fortunatamente non abbiamo avuto problemi (ma siamo stati decisamente fortunati, credo...). Chiaramente più a nord si va più si avverte un calo delle temperature.
 

Lo so, i paesaggi da quelle parti sono splendidi, ma se doveste ricordare un luogo che vi è rimasto nel cuore?

 
Difficile scegliere con certezza, ti faccio un elenco di posti che non dimenticheremo:
  • Meziandin Lake. E' un lago enorme dominato da un isolotto alberato al centro, da cartolina.
  • Le montagne dell'Alaska al confine con lo Yukon
  • Il plateau in cima al Gnat Pass. Noi l'abbiamo attraversato con un cielo autunnale, ma nonostante la giornata uggiosa il panorama era meraviglioso.

E un incontro?

 
Anche in questo caso abbiamo incrociato la nostra strada con diversi viaggiatori con i quali abbiamo condiviso il nostro racconto. Ma un incontro in particolare ha contraddistinto questo viaggio. I loro nomi sono Frankie e Donna. A dispetto dei loro nomi anglofoni sono portoricani, anche loro viaggiatori in bicicletta. Ci siamo rincorsi ed incrociati più volte e più volte abbiamo condiviso la tavola. Lui è un videomaker indipendente, lei fa la scrittrice. Insomma due artisti della vita. Frankie non ti dimenticheremo...
 

Avete un consiglio che vi sentireste di dare a chi decidesse di affrontare il Canada in bici?

 
Si, uno su tutti, portatevi da mangiare e calcolate bene le distanze, ed un'altra cosa: non andateci a maggio quando gli orsi affamati escono dal letargo... 
A parte gli schezi, consiglirei di non sottovalutare la grandezza del territorio che impone una valutazione ben ponderata delle capacità di resistenza.
 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.

Stefania e Daniele

Due appassionati viaggiatori a due ruote. Amanti della natura e dell'avventura, sono spesso in viaggio pedalando. Dopo la prima esperienza di viaggi in bici in Olanda nel 2008, non si sono più staccati dalla loro fedele compagna. Tra le loro avventure, da ricordare la Tunisia, il Canada, la Camargue, la Norvegia, la Svizzera, i Pirenei e tante altre. Per leggere i racconti dei loro viaggi visitate il loro blog Ciclods01