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Alla scoperta del Piave su due ruote: itinerario cicloturismo completo
L’anello del Piave è uno dei percorsi di cicloturismo più belli da fare, anche per i principianti poiché non ci sono dislivelli o pendenze impegnative. Vediamo allora subito le informazioni utili su uno dei percorsi fluviali più belli d’Italia e alcuni consigli utili.
In questo articolo
Informazioni generali
L’itinerario fluviale sul Piave ha una lunghezza di circa 40 chilometri con una dislivello di appena 30 m. Si parte e si arriva a Jesolo con una percorrenza tra le 3 e le 5 ore. Il percorso è principalmente sullo sterrato ma ci sono anche alcuni tratti su asfalto, sebbene siano appena il 30% del totale. Meglio quindi equipaggiarsi con una bici da viaggio o gravel di BIKE24 mentre quella da corsa è sconsigliata visti i tanti tratti sterrati sebbene il fondo sia ben battuto.
Il percorso dei due Piave
I veneziani deviarono il corso del Piave per ricavare più terre coltivabili e ancora oggi si parla di Piave Vecchia e Nuova. Il viaggio parte da Jesolo e si risale il Sile fino a Lio Maggiore. La strada è mista perciò occorre fare attenzione al passaggio delle macchine benché sporadico. Da qui parte il percorso sullo sterrato che accompagna i ciclisti lungo il lato nord della laguna. Il percorso prosegue lineare tra i filari di viti e i boschi di ontani tipici della pianura padana. Poco prima di Caposile, è possibile fermarsi su una torre di avvistamento per avere una visuale privilegiata su tutta la laguna e la sua ricca avifauna che comprende anche i bellissimi fenicotteri rosa. Poco più avanti c’è anche un punto ristoro, molto gradito. Una volta giunti a Caposile, si lascia questo canale passando sul ponte Taglio del Sile.
Inizia ora il tragitto lungo il Piave Vecchia che praticamente corrisponde al percorso Monaco – Venezia che dalle Dolomiti arriva fino alla città del Doge. Dopo un primo tratto misto, si trova un bellissimo percorso ciclabile che si snoda lungo l’argine del fiume. La strada, ombreggiata e tortuosa, conduce prima a Chiesanuova e poi a Musile del Piave. È proprio in questo punto che il fiume Piave è stato deviato perciò si passa da quello vecchio al corso nuovo.
Parte ora il percorso di ritorno verso Jesolo percorrendo il Piave Nuova. Superare la giuntura tra i due alvei del fiume è davvero semplice e ci si ritrova subito sull’argine destro lungo un sentiero ben battuto che serpeggia tri i campi coltivati a grano e granturco, intervallati dai papaveri qua e là.
Sulla sponda opposta, si può avvistare il centro di Eraclea proprio poco prima di arrivare a Cortellazzo. Si prosegue seguendo il percorso Blu che costeggia il canale Cavetta sull’asfalto. Il tracciato si unisce poi a due altri itinerari di lunga percorrenza, cioè l’Eurovelo 8 e la ciclovia dell’Adriatico. Il giro si può benissimo concludere con un tuffo direttamente in mare: la spiaggia del lido di Jesolo è poco più avanti. Ancora qualche pedalata e si arriva sul mar Adriatico.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico