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L'ascesa del gravel biking: storia e tendenze

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Analizzare un fenomeno di massa come il gravel biking e cercare di spiegare l'esplosione di questa vera e propria moda è compito arduo e improbo, ma al tempo stesso stimolante e appagante. Per questo motivo in queste poche righe cercherò di fare un viaggio spazio/temporale, cercando di scavare fino alle origini di questo movimento sempre più popolare.

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Cos'è il Gravel Biking?

Il Gravel Biking è diventato, negli ultimi anni una vera e propria disciplina ciclistica che si distingue rispetto ad altre per la sua versatilità. Ci permette di esplorare una varietà di terreni, dalle strade asfaltate secondarie ai sentieri sterrati, dalle strade bianche o gravel roads fino alle piste ciclabili. Il tutto con una bicicletta specifica, la gravel bike, progettata per affrontare con sicurezza e comfort qualsiasi tipo di terreno.

polvere e bombtrack

Ma questa, se stai leggendo quest'articolo, molto probabilmente è un'informazione che già possiedi perché ti sei anche tu appassionato, di recente o da molti anni, al gravel riding e dintorni. Allora proseguiamo e andiamo ad analizzare la storia di questa disciplina, partendo dalle origini per arrivare ai giorni nostri. 

Chi ha inventato il Gravel Biking?

Le origini del gravel biking, come spesso accade, hanno radici che si diramano in diverse epoche e discipline, creando un intreccio affascinante e una commistione di generi che ha portato alla nascita di questa nuova e versatile forma di ciclismo. Non esiste dunque l'inventore del gravel biking o delle bici gravel ma sono il risultato di un processo lungo decenni se non secoli.

Fine Ottocento - Primi decenni del Novecento

  • le biciclette "tuttofare" utilizzate dai lavoratori per il trasporto dei propri strumenti ma anche per gareggiare, con robuste coperture, affrontano strade sterrate e sentieri, precorrendo lo spirito del Gravel Biking. Certo, geometrie e comfort sono lungi dall'essere quelli moderni, ma la condizione delle strade dell'epoca imponeva un mezzo molto più simile a una bici gravel odierna rispetto a una bici da corsa

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© Repubblica.it

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© paramanubrio.blogspot.com

Anni '70 e '80 - Nasce la mountain bike

  • la ricerca di nuove sfide e avventure su terreni accidentati porta alla nascita, negli Stati Uniti, della mountain bike, all'epoca poco più di una bici da corsa con manubrio piatto e copertoni tassellati
  • Gary Fisher e Charly Kelly nel '75 fondano MountainBikes, la prima azienda che produce bici da montagna con i telai realizzati da Tom Richey. È il primo passo sulla strada dell'esplorazione di sentieri e sterrati con una bicicletta, concetto che sta alla base anche del Gravel Biking
  • John Tomac sperimenta l'utilizzo di manubri da corsa su mountain bike, vincendo anche competizioni importanti e dando vita a una ibridazione che sarà fondamentale per il futuro Gravel

john tomac santafixie com

© John Tomac

Anni '90 - Ciclocross e Gran Fondo

  • le gare di ciclocross, con i loro percorsi misti di asfalto e sterrato, sono precursori di una disciplina che si aprirà molti anni più tardi al mondo ricreativo
  • competizioni non agonistiche come l'Eroica, seppur con uno spirito storico, alimentano la passione per il ciclismo su terreni diversi dall'asfalto, facendo riscoprire il fascino delle strade sterrate

ciclista retroronde

Anni 2000 - Nasce il termine "Gravel Biking"

  • tanto per cambiare negli Stati Uniti, nazione da cui provengono quasi tutte le innovazioni degli ultimi decenni in ambito ciclistico, la vastità della rete di strade sterrate e l'esigenza di restare fuori dal traffico delle arterie principali spinge i ciclisti a utilizzare biciclette ibride, battezzandole "gravel bike" - da noi bici gravel
  • la nascita di eventi e gare dedicate al Gravel Biking un po' ovunque negli USA e in Europa sancisce anche la nascita di una nuova disciplina ciclistica

bikepacking vs cicloturismo

Oggi - Il Gravel Biking conquista il mondo

  • il Gravel Biking si diffonde rapidamente in tutto il mondo, attirando ciclisti di ogni livello e stile di guida
  • grazie anche alla pandemia negli anni '20 del 2000 esplode la mania anche in Italia e il successo del gravel biking, visto più come uno stile di vita che come una reale disciplina, cresce esponenzialmente grazie alla versatilità del mezzo, all'avventura e alla libertà che offre, permettendo di andare oltre ed esplorare nuove rotte

gravel biking

Cos'è una gravel bike?

Una gravel bike o bicicletta gravel è un tipo di due ruote relativamente nuovo, nato dall'esigenza di avere un mezzo adatto a svariate superfici e adattabile sia allo sterrato che all'asfalto. Potremmo definirla come una bici tuttofare, pensata per chi cerca un mezzo versatile e non necessità di un'eccessiva specializzazione. Immagina di poter pedalare con la stessa bici su asfalto liscio come quello delle strade statali, sterrati semplici come quelli delle strade bianche di pianura e sentieri con qualche asperità.

La gravel bike è proprio questo: versatilità e libertà di andare un po' ovunque senza arrancare quando si pedala su asfalto e potendosi concedere anche qualche sentiero imprevisto un po' tecnico.

gravel biking in sicilia

Intendiamoci, non è una bici adatta a tutti e non è una bici che fa tutto bene. Personalmente la trovo perfetta per chi vive in pianura o in zone di collina e desideri fare molti chilometri con qualche strada sterrata o chi voglia passare gradualmente su strade fuori dal traffico e non abbia gran confidenza con l'offroad. Trovo invece sia una bici con cui non ha senso pedalare se si vuole fare sentieri o escursioni in montagna con pendenze elevate e fondo particolarmente sconnesso: il comfort di una MTB, magari full, in questi casi non ha paragone.

Vediamo più nel dettaglio cosa la contraddistingue:

  • Telaio: costruito con materiali robusti come alluminio, carbonio o acciaio, il telaio di una gravel bike è pensato per resistere ai terreni sconnessi senza rinunciare alla leggerezza. La geometria del telaio è rilassata rispetto a una bici da corsa, con un tubo sterzo più alto che si traduce in una posizione di guida più eretta e confortevole, ideale per le lunghe distanze
  • Ruote: il punto di forza di una bicicletta gravel sono sicuramente le ruote. Con gomme più larghe rispetto a una bici da corsa e tassellatura meno pronunciata rispetto a una mountain bike, gli pneumatici gravel assicurano scorrevolezza sull'asfalto e allo stesso tempo aderenza e tenuta su sterrato. Questo permette di passare da un terreno all'altro senza troppi problemi
  • Manubrio: largo e con piega ergonomica (flare), il manubrio di una gravel bike offre un ottimo controllo del mezzo. La posizione delle mani è più distante rispetto a una bici da corsa, garantendo una maggiore stabilità e sicurezza sui fondi sconnessi anche se non si arriva al controllo di un manubrio flat. A questo proposito, se ti interessa l'argomento qui trovi un mio confronto tra manubrio flat e manubrio drop.
  • Freni: a disco, i freni di una bici da gravel sono in generale idraulici e più raramente meccanici, per affrontare le discese con sicurezza e precisione, indipendentemente dalle condizioni meteo o del terreno.

Geometrie della bici

In definitiva, la bicicletta da gravel è la compagna ideale per chi ama avventurarsi oltre l'asfalto, per chi non ha paura di sporcarsi e per chi desidera una bicicletta che sia performante, comoda e che gli permetta di esplorare in libertà (quasi) ogni tipo di percorso.

Bici gravel: ne avevamo davvero bisogno?

La gravel bike, come avrai capito se hai letto fin qui, è una bici ibrida: più lenta di una bici da strada su asfalto, più impacciata di una mountain bike su sterrato. Ma allora che senso ha? Ne avevamo davvero bisogno o è solo un'operazione di marketing delle aziende produttrici di bici?

Nonostante ci sia molto marketing alle spalle, se un mezzo di questo genere ha il successo che sta avendo, è perché c'è un'effettiva richiesta non soddisfatta.

La bici da corsa è molto limitante e obbliga chi la possiede a pedalare solo ed esclusivamente su asfalto: con il traffico in costante aumento, il fondo stradale sempre meno manutentato e quindi ricco di insidie e pericoli e la consapevolezza che smog e attività fisica sono conciliabili ma non vanno troppo d'accordo, la ricerca di un mezzo alternativo per ampliare i propri orizzonti è notevolmente aumentata tra gli stradisti.

LiT Days

La mountain bike è un mezzo meraviglioso per l'offroad, ma se vuoi fare un po' di chilometri e lunghe distanze, mettici una croce sopra: nel settore le ruote sono sempre più larghe, le geometrie più aperte e i pesi, se non si spendono miliardi, aumentano notevolmente. Andare su asfalto con una bici da trail ormai è davvero poco appagante e stancante. Per questo motivo chi cerca un mezzo leggero e performante fa fatica a trovarlo anche tra le bici XC.

In questa zona grigia tra bici da strada e mountain bike c'era uno spazio che negli anni si è sempre più ampliato e aperto, trovando nella bici gravel un naturale anello di congiunzione fino a quel momento mancante. 

L'Esplosione della Popolarità

Come il gravel biking è diventato un fenomeno di tendenza nell'ambito ciclistico

Il gravel biking è esploso negli ultimi anni e in parte ti ho già anticipato le motivazioni di quest'innamoramento. Ma logicamente i fattori che hanno portato la "filosofia gravel" a diventare fenomeno di massa sono svariati e convergenti. Cerchiamo di capire quali sono alcuni dei fattori che hanno contribuito a questa crescita:

  1. Desiderio di libertà e avventura

Traffico e noia hanno spinto molti stradisti a cercare nuove vie di svago e nuovi paesaggi. Le biciclette da gravel, mezzo versatile che permette di pedalare su diversi terreni, sono state il naturale approdo per queste persone insoddisfatte della propria routine ciclistica.

Tenda e bici

  1. Ricerca di comfort e versatilità

La natura stessa delle bici gravel, con una geometria del telaio più rilassata rispetto alle bici da corsa e ruote con gomme larghe che assicurano scorrevolezza sull'asfalto e aderenza su sterrato hanno contribuito a spostare molti ciclisti alla ricerca di un tipo di guida più confortevole e rilassato.

  1. Influenze dal mondo outdoor e crescita del cicloturismo

Trekking e trail running da anni hanno dirottato sulle montagne e fuori dalle città molti atleti e appassionati camminatori e corridori. La ricerca di esperienze simili nel ciclismo ha trovato nel gravel biking l'alterego perfetto di queste attività. Il grande interesse verso il turismo in bicicletta, cresciuto anche durante la pandemia, ha portato a curiosità verso l'aspetto "adventure" delle gravel bike.

  1. Marketing e comunicazione

L'aumento esponenziale della visibilità del turismo d'avventura in bici su media e social network, con foto evocative di paesaggi selvaggi e ciclisti in esplorazione ha convogliato l'interesse verso questo settore e i brand di bici più blasonate hanno iniziato a associare a questa filosofia di viaggio i modelli appena prodotti di bici gravel (in un accostamento che ai vecchi cicloviaggiatori come me fa un po' sorridere). Sull'onda di questo movimento sono nati e sono stati sponsorizzati e fatti crescere sempre più eventi gravel e raduni specifici dedicati all'avventura.

giordania in bici mar morto

  1. Fattori sociali e culturali

L'attenzione verso la mobilità sostenibile e il rispetto dell'ambiente ma anche il desiderio di evadere dallo stress quotidiano e vivere esperienze autentiche a contatto con la natura hanno aiutato la bici gravel a emergere. Inoltre la ricerca sempre più diffusa di semplicità ed essenzialità, in contrasto con la tecnologia sempre più presente nella vita quotidiana ha fatto in modo che bikepacking e gravel diventassero parole di moda e sempre più apprezzate.

In sintesi, il gravel biking rappresenta una risposta a diverse esigenze del ciclista moderno: libertà, avventura, comfort, versatilità, contatto con la natura e ricerca di esperienze autentiche. Sono convinto che questa non sia solo una moda passeggera, anche se trovo eccessivo chi parla di stile di vita. Di certo gravel e bikepacking continuano e continueranno ad attrarre nuovi appassionati negli anni a venire.

lago d iseo in bici

Community e Eventi

Il ruolo delle comunità e degli eventi nel promuovere il gravel biking

Ho già accennato prima al fatto che nel mondo e in Italia siano nati e continuino a spopolare, come puoi scoprire anche nell'elenco linkato qui, sempre più eventi e raduni dedicati al gravel e al bikepacking.

L'esigenza di creare comunità, fare gruppo e unirsi per pedalare insieme, non è nulla di nuovo ma la grande differenza con la maggior parte degli eventi ciclistici del passato è l'assenza di competizione, anche se l'agonismo sta erodendo spazio al fine ricreativo delle prime manifestazioni. Restano in ogni caso tante gravel ride con assenza di classifiche ed eventi bikepacking in cui l'unico scopo è arrivare al traguardo. Sempre più associazioni sportive nascono solo per unirsi e poter partecipare a viaggi o trail, tanti cicloviaggiatori si ritrovano in community online come la LiT Family di Life in Travel, per discutere, trovare compagni di viaggio e ricevere consigli o suggermenti.

sani pass in bici lesotho

Il passaparola di queste community e la viralità sui social di alcuni contenuti hanno contribuito a far crescere la curiosità attorno al mondo del gravel biking che sempre più si mescola con il cicloturismo e l'avventura in bici. Non ci resta che vedere dove porterà questo nuovo movimento, sperando che non si sconfini in una massificazione del turismo, anche in bicicletta.

 
 
Letto 1579 volte Ultima modifica il Venerdì, 15 Marzo 2024 10:19
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    · 8 mesi fa
    Ciao Leo, da un annetto a questa parte sono caduto anch'io nel vortice del gravel, dopo aver eliminato la bici da corsa. Devo dire che sono rimasto molto deluso. Il campo di utilizzo delle gravel è veramente limitato e la scomodità si fa sentire. La gravel non è né carne né pesce, non si va bene né sullo sterrato né sull'asfalto. Le reputo ottime per viaggi di un paio di giorni e giri non troppo impegnativi. A mio avviso non c'è nulla che possa fare che non facessi prima con la mtb attrezzata con copertoni da 42. Vuoi mettere la comodità di una forcella ammortizzata!? Proprio questo non lo capisco. Sono stati anni a perfezionare le forcelle per poi toglierle del tutto, e i polsi e la schiena non ringraziano. Io prediligo ancora la mtb a tutto tondo, anche nei viaggi e anche per distanze superiori ai 100km. Per rispondere ai quesiti dico che NO, non se ne sentiva il bisogno e SI è un fenomeno di moda e come tutte le mode è diventato di massa (anche per il massiccio marketing). Comunque ad ognuno il suo, basta pedalare.
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 8 mesi fa
      Ciao Roby,
      devo dire che per le mie esigenze non posso che essere d'accordo con te però posso capire che ci siano ciclisti che hanno trovato nella bici gravel un'ottima alleata soprattutto per chi viene dalla bici da corsa. Secondo me, se dovessi mai acquistare una bici gravel, sarebbe proprio per andare a sostituire quella, come hai fatto tu, per pedalare un po' più comodo restando comunque nell'ambito di percorsi stradali o, al massimo con poco sterrato. 
      Anch'io resterò fedele alla MTB per le escursioni in montagna e alla bici touring per viaggiare... devo dire che invece, a differenza tua, faccio ormai fatica a tornare alla MTB per viaggiare (se non sono percorsi da mountain bike con sentieri che richiedono la full), più che altro per la possibilità di caricare il peso in maniera più distribuita e per le geometrie molto più comode della mia genesis rispetto alla full che posseggo..
      Comunque, come dici tu, a ognuno il suo e l'importante è partire!!! 
Leo

ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.

EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.