Sono ormai alcuni anni che il cambio bici elettronico è approdato sul mercato e, come sempre accade per le novità, il dibattito è aperto. Da un lato ci sono i nostalgici che sostengono l'inutilità di questa innovazione e dall'altro gli appassionati proiettati nel futuro che non vedono l'ora di avere l'ultima tecnologia a disposizione. Ma sappiamo realmente come funziona il cambio elettronico della bici e quali sono vantaggi e svantaggi rispetto al cambio meccanico?
Di seguito cercheremo di capire cosa è il cambio elettronico, quali sono le differenze con il classico cambio meccanico e perché ormai la tecnologia è matura per essere utilizzata anche sulle bici da viaggio.
Già oggi nel settore stradale la tendenza è quella di avere bici da corsa con cambio elettronico ormai a tutti i livelli, dal professionista all'entry level, mentre appare logico l'atteggiamento un po' attendista delle aziende nelle altre discipline, a partire dal gravel.
Cambio elettronico bici: come è fatto?
Partiamo dall'inizio. Come funziona il cambio elettronico della bici?
Se nel caso del cambio meccanico bene o male tutti conosciamo la componentistica di riferimento, non si può dire lo stesso per un cambio elettronico. In realtà le differenze sono poche ma sostanziali.
Tipicamente un cambio elettronico è costituito da:
- un deragliatore anteriore motorizzato con comandi elettronici
- un deragliatore posteriore motorizzato con comandi elettronici
- un pacco pignoni
- una guarnitura
- i comandi cambio (o il comando cambio nel caso di tecnologia Syncroshift)
- un display luminoso
- la batteria
- eventuali cavi di cablaggio
La differenza più sostanziale con un cambio meccanico è l'assenza di cavi d'acciaio e guaine necessari per azionare i deragliatori. Nel caso del cambio elettronico la cambiata avviene grazie ai segnali elettrici inviati dalla centralina ai motori presenti sui deragliatori.
Con le dita della mano, agendo sui comandi cambio, che potranno essere preventivamente impostati, i segnali verranno inviati alla centralina che provvederà a trasformarli in impulsi, attivando il motore del deragliatore e facendolo spostare sul pignone (o sulla corona) desiderato.
Un altro grande passo avanti rispetto al cambio meccanico è la possibilità di regolare preventivamente i rapporti e gli sviluppi metrici a seconda delle proprie esigenze e del percorso che si andrà ad affrontare. Per farlo sarà sufficiente utilizzare il software dedicato sia tramite app che tramite PC.
Cambio elettrico bici o cambio meccanico?
Ora che abbiamo capito ciò di cui stiamo parlando, vediamo un po' più nel dettaglio quali siano i vantaggi e gli svantaggi di una bici con cambio elettronico confrontandola con una bici con cambio meccanico.
Vantaggi del cambio elettronico
Abbiamo capito che la funzione svolta dal cambio elettronico sulla bicicletta non è diversa da quella del cambio meccanico ma la gestione dello stesso e le potenzialità sono differenti. Senza ombra di dubbio l'utilizzo dell'elettronica, come successo nel settore automotive, ha portato notevoli vantaggi ai nuovi modelli di bici su cui il cambio wireless è stato montato e li possiamo riassumere di seguito.
Il cambio si autoregola
Sembra un controsenso, ma l'introduzione dell'elettronica ha semplificato il sistema cambio. Non sono più presenti cavi d'acciaio che vanno tenuti in tensione e regolati costantemente. L'assenza di parti meccaniche riduce l'esigenza di manutenzione poiché i deragliatori svolgono sempre lo stesso movimento e, tra l'altro, sono autoregolanti. Una bella scocciatura in meno!
Estetica e funzionalità
Un secondo punto a favore del cambio elettronico è la pulizia del sistema. Non essendo presenti cavi e guaine (se non quelli di cablaggio decisamente più minimalisti), la bici risulterà sgombera da elementi esteticamente poco attrattivi ma soprattutto garantirà più spazio per componenti aggiuntivi come potrebbe essere il comando per il reggisella telescopico, luci, gps, portaborracce e borse da bikepacking.
Gestione automatica dei rapporti
Oramai tutte le aziende che producono bici con cambio elettronico dispongono di modelli con sistemi di gestione automatica o semiautomatica della cambiata. Si chiamino Syncroshift (Shimano) o Sequential Shift (SRAM) o qualsiasi altro nome, il risultato è ciò che conta. In pratica con una singola leva del cambio (che sia quella di destra o di sinistra) si agirà sia su pignoni che su corone. In automatico la centralina del cambio elettronico stabilirà quale sia la combinazione migliore per mantenere la catena il più parallelo possibile al telaio, evitandole torsioni inutili e dannose.
Cambiata più veloce
Ultimo ma non meno importante il fatto che l'assenza di elementi meccanici riduca l'attrito e quindi aumenti la velocità di cambiata, anche se nella maggior parte dei casi sarà una variazione impercettibile.
Svantaggi del cambio elettronico
Non tutto è oro quello che luccica, diceva un saggio proverbio. Anche nel caso del cambio elettronico a fronte dei tanti vantaggi, esistono anche alcuni svantaggi. Eccoli di seguito.
Costo
Il primo e più evidente, che probabilmente con il tempo si attenuerà, è il costo. Senza ombra di dubbio le innovazioni tecnologiche presenti su questi dispositivi e la loro giovane età ne fanno lievitare il prezzo. La sempre maggior diffusione di questi prodotti e l'assenza di alternative meccaniche che piano piano (ma nemmeno troppo) verranno dismesse, farà diventare superato questo svantaggio.
Delicatezza
Se per il cambio elettronico montato sulla bici da corsa non ci dovrebbero essere troppi rischi di troncare i cavi di cablaggio, il discorso si fa un po' meno banale nel caso di mountain bike o bici da cicloturismo. Se tra una roccia e una radice dovesse capitare che un tronco strappi o tagli i cavi elettronici, il danno sarebbe decisamente meno riparabile di quello subito nel caso di rottura del cavo d'acciaio su un cambio meccanico. Si dovrebbe tornare mesti mesti a casa senza più avere la possibilità di utilizzare il deragliatore.
Acqua
Se la ruggine potrebbe essere un nemico dei cavi d'acciaio di un cambio meccanico, l'acqua è sicuramente più dannosa nel caso di componenti elettronici. Certo, tutti gli elementi a rischio in un cambio elettronico sono a tenuta stagna, ma il costante contatto con l'acqua, il fango e le intemperie potrebbe causare qualche grattacapo.
Condizioni estreme
La presenza delle batterie nel cambio elettronico della bici può essere un elemento penalizzante soprattutto se siamo dei ciclisti che sfruttano il proprio mezzo in qualsiasi condizione. Freddo e caldo estremi possono far degradare rapidamente le prestazioni delle batterie, rischiando di farle scaricare prima del tempo. Questo è un falso problema nel 99% dei casi, anche grazie alla presenza di sistemi protetti, ma c'è sempre quell'1% che ti frega!
Cicloturismo e cambio elettronico: si può fare?
Se devo dare una risposta secca è: certo che sì, io l'ho già fatto!
In effetti nella scorsa stagione abbiamo utilizzato la Brinke Overland Di2 dotata di cambio Shimano Nexus 5 Di2. Il cambio automatico è ideale se si deve pedalare in città o su itinerari con frequenti soste e ripartenze: basta effettuare una rapida regolazione iniziale sulla propria cadenza e poi ci si può dimenticare di dover passare da un rapporto a un altro.
Il fatto che il cambio sia poi integrato nel mozzo rende il sistema molto più sicuro: la manutenzione richiesta è molto inferiore a un cambio esterno e la resistenza alle condizioni avverse (acqua, caldo, freddo...) è decisamente superiore.
Certo, questo è solo un primo passo per poter vedere cambi elettronici sulle bici da viaggio più di frequente, ma il fatto che Shimano abbia introdotto il sistema Di2 (Digital Integrated Intelligence) per il cambio elettronico partendo proprio dalle bici da trekking già nel lontano 2001, pensato per questa fascia d'utilizzo (urbano e cicloturismo) è sicuramente un grosso indizio che evidenzia la direzione intrapresa.
In conclusione se nella bici da corsa ormai il cambio elettronico è praticamente già lo standard, nel gravel e nella mountain bike lo diventerà a breve e nel cicloturismo o nel ciclismo urbano sarà sempre più diffuso. Certo, ci vorranno alcuni anni prima che il cambio elettronico bici diventi la norma, ma sono dell'idea che prima o poi lo sarà.
Questo però non comporta la scomparsa del cambio meccanico che resterà utile e importante per specifici utilizzi (anche in questo caso penso ai viaggi di lungo raggio, in paesi meno sviluppati dal punto di vista tecnologico, per esempio).
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico