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Da Amsterdam a Strasburgo in bici attraverso cinque nazioni
Scritto da trimax62
Un viaggio attraverso cinque nazioni, dalla capitale olandese alla cittadina più europea del continente. Da Amsterdam a Strasburgo in bici, passando per Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia e Germania.
Amsterdam e le sue ciclabili
Arrivo ad Amsterdam in tarda mattinata, c’è un pallido sole e un discreto vento. Sono abbastanza stupito, ho seguito le previsioni e mi aspettavo un tempo decisamente peggiore. Tiro fuori la bici dalla sacca e inizio a rimontarla, in breve tempo sono sulla ciclabile verso il centro della città. Le bici sono ovunque e la piste sono numerosissime e ben curate,t uttavia sono sorpreso dall’indisciplina di alcuni ciclisti locali (sembra quasi di essere in Italia!) anche i motorini possono percorrerle e bisogna fare molta attenzione.
In poco tempo raggiungo il centro di Amsterdam. La città è molto bella, mi aggiro tra i canali e scatto parecchie foto. Raggiungo piazza Dam unita alla Stazione Centrale dal Damrak, è da sempre il cuore della città, molto animata in tutte le ore del giorno e dalla notte. Nella piazza si trovano due degli edifici più importanti di Amsterdam, La Nieuwe Kerk (la Chiesa Nuova), dove vengono incoronati i sovrani olandesi, il Palazzo Koninklijk e il museo delle cere . Nel frattempo il tempo stà inesorabilmente peggiorando e guardo con apprensione alcuni nuvoloni neri che vedo arrivare minacciosi.
Le campagne e il vento d'Olanda
Siamo già oltre metà pomeriggio quando parto in direzione sud, il vento è impressionante e avanzo tra le foglie e i rami strappati dalle raffiche. Ho programmato di di fare almeno una cinquantina di chilometri prima di trovare un posticino per la tenda. Comincia a piovere e mi metto in modalità rain: sopra casco, soprascarpe e giacca leggera in gore tex. In breve si scatena il diluvio e il vento diventa ancora più impetuoso. La guida della bici con 18 kg di bagagli richiede molta attenzione e seguire la traccia gps diventa difficoltoso. Raggiungo un waypoint nei pressi del quale dovrebbe trovarsi un campeggio, sono nelle campagne olandesi tra graziose villette circondate dai caratteristici canali curatissimi. Continuo a non trovare alcunché sono stanco, bagnato e affamato. Finalmente nel diluvio scorgo un signore con l’ombrello che mi indica il retro di un gruppo di casette. L'insegna è piccola, scritta solo in olandese e non compare la scritta camping.Anche se ci fossi passato davanti probabilmente l’avrei ignorata. Entro speranzoso in quello che sembra ed è un allevamento di bovini, scorgo la scritta reception sopra una porticina e mi si apre il cuore. Il prato sotto gli alberi e verdissimo e curatissimo e se fosse asciutto sarebbe meraviglioso. Monto la tenda alla velocità della luce e riesco a tenerla ragionevolmente asciutta all’interno. Trova una tettoia dove poter cucinare sul mio micro fornello e alle 20 sono già a nanna.
Fa decisamente freddo ma nel sacco a pelo son comodo e al calduccio. La bufera infuria per tutta la notte, vedo la paleria piegarsi sotto le raffiche continue. Ho già affrontato il brutto tempo ma non ho mai incontrato condizioni simili. Per fortuna la tenda regge alla grande e al mattino faccio colazione sotto una leggera pioggerellina.
Una famiglia olandese mi invita a sedermi al loro tavolo sotto il portico davanti al loro bungalow. Fa piuttosto freddo (6°) ma i bambini sono a giocare sul prato bagnato con un maglioncino leggero. Il vento è fortissimo e sono indeciso sul da farsi. Carico la bici e dopo una prova all’interno del camping decido di provare e mi rimetto in viaggio. Mi dirigo a sud e quella che mi aspetta sarà la giornata di gran lunga più difficile. La pioggia non mi preoccupa in un certo senso è mia amica, sono organizzato e non la temo ma il vento è un’altra storia. Soffia sempre contrario e guidare la bici carica non è uno scherzo. Affronto dei tratti in pianura dove a stento raggiungo i 12 km/h. Mentre aspetto il ferry che mi deve consentire di attraversare un un piccolo fiume una raffica particolarmente intensa rischia di strapparmi la bici dalle mani. Percorro solo 95 km e arrivo a Clappenberg dove mi accampo sfinito per la notte. Anche questo è un allevamento con annesso campeggio. La pioggia concede una tregua e con la complicità del vento riesco ad ascugare un po' la tenda, che avevo riposto fradicia. Durante la notte si scatena l’ennesimo temporale ma al mattino parto prestissimo e intravedo anche un po' di sole. Il vento è ancora forte ma in confronto a quello del giorno prima sembra un leggero aliseo tropicale. I segni della tempesta sono ben visibili, rami, foglie e qualche albero sono disseminati sul percorso. Per fortuna viaggio in completa autonomia perché nei graziosi villaggi delle campagne olandesi trovo pochissimi bar o negozi in generale.
Al mattino parto come sempre di buon ora e dopo 17 km passo il confine con il Belgio
Belgio, saliscendi e birra
A parte il primo tratto al contrario dell’Olanda trovo poca pianura e un continuo saliscendi,la gente è altrettanto cordiale e la birra più buona, Arrivo a Bruxelles ,una delle capitali europee,la città è in fermento continuo e ci sono cantieri ovunque. Approfitto dei privilegi di viaggiare in bicicletta e gironzolo per le vie del centro arrivando infine in piazza grande. La Grand Place (in olandese: Grote Markt) è la piazza centrale della città. La circondano le case delle corporazioni, l'Hôtel de Ville (municipio) e la Maison du Roi. È generalmente considerata come una delle più belle piazze del mondo. La Grande Place di Bruxelles è stata iscritta nel 1998 nella lista del patrimonio dell’umanità DELL'UNESCO. Esco dalla città mentre si scatena l’ennesimo temporale passo la cittadina di Overijse e decido di fermarmi per la notte.
La pioggia per fortuna cessa ma ho difficoltà a trovare il campeggio. Incontro due ciclisti con delle ebike e chiedo informazioni ,sono una coppia olandese non più giovanissimi e mi guidano volentieri fino al campeggio sulla cima di una collina dove anche loro si sono sistemati con il loro camper. Dopo poche parole in inglese scopro che sono innamorati dell'Italia e dato che lui se la cava piuttosto bene con l’italiano mi godo una piacevolissima chiacchierata mentre mi offrono una birra sul loro spazioso e tecnologico camper.
Il paesaggio belga scorre veloce tra prati mucche e coltivazioni ma sempre con continui ed estenuanti saliscendi, oggi è piovuto pochissimo e sono quasi asciutto sono nelle Ardenne e mi fermo in un camping a La Roche en Ardenne . Sono in Vallonia , questo è il polmone verde del Belgio e qui tutto “trasuda” ricordi legati alle offensive belliche della seconda guerra. Non posso esimermi da scattare qualche foto sotto i carri armati posti a monito del conflitto mondiale. Mentre monto la tenda ricomincia a piovere ma riesco a cucinare sotto una tettoia dietro i bagni. Il campeggio è bellissimo con piscina, market, ristorante e parco giochi mi concedo una birra al pub e vado a dormire come di consueto "con le galline”. Piove quasi tutta la notte e al mattino fa come sempre piuttosto freddo, mi vesto a “cipolla” e mi libero degli strati a mano a mano che la temperatura sale.
Lussemburgo, il Granducato
Dopo una quarantina di chilometri varco il confine e nel pomeriggio entro nella capitale del Granducato del Lussemburgo, piccolo stato dell'Unione Europea e unico granducato esistente al mondo . La città di Lussemburgo è situata in un inusuale sperone roccioso della valli contigue dei fiumi Petrusse e Alzette. La sua posizione naturale ne ha favorito lo sviluppo storico, fino a divenire una delle più grandi città fortezza dell'Europa. Il castello di Lussemburgo venne costruito nel medioevo e da questa importante fortificazione la città si sviluppò nei secoli. Lascio la città e mi accampo a Alzingen un grazioso paesino in un bellissimo camping.
Tra Francia e Germania
Parto come al solito di buon'ora e dopo un paio d’ore entro per pochi km in Francia, poi in Germania mi fermo a visitare Saarbrücken che è la capitale del Land tedesco del Saarland, mangio un panino con i wurstel e mi rimetto in viaggio. Ora la strada dopo i continui saliscendi dei giorni scorsi è finalmente pianeggiante e varco nuovamente il confine e sono di nuovo in Francia. Non ci sono campeggi nelle vicinanze, la tenda è fradicia e trovo una pensioncina economica e decido di fermarmi a Sarreguemines. Dormine in un letto vero mi sembra “strano” e fatico leggermente a prendere sonno! Naturalmente non rinuncio a cucinare sul mini fornello nel cortile dove mi hanno fatto ricoverare la bici.
Al mattino sono fresco e riposato quando mi accingo a intraprendere l’ultimo giorno di viaggio. La ciclabile è bellissima e scorre per lunghissimi tratti ai bordi di tranquilli canali ricchissimi di flora e fauna. Questo sarà l’unico giorno senza pioggia del mio viaggio e mi godo il sole fermandomi spesso per scattare foto. In effetti mi attardo troppo e arrivo appena in tempo a Strasburgo per prendere il bus verso Zurigo.
Conclusioni
Tirando le somme di questo viaggio seppur particolarmente sfortunato con il tempo mi porto a casa un sacco di ricordi bellissimi. Inizialmente avevo pensato di percorrere la ciclovia del Reno ma poi ho optato per un percorso sicuramente più difficile e lungo ma molto più stimolante che mi ha consentito di attraversare ben 5 nazioni del centro Europa e l’esperienza maturata nei miei vagabondaggi in giro per l'Europa degli anni scorsi mi ha consentito di con soffrire troppo per le severe condizioni climatiche che ho attraversato.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico