Ennesima tappa sopra i 100 km che mi porterà a visitare le bellissime bocche di Cattaro in bicicletta ed allora oggi mi concedo pure la cena al ristorante che a dir la verità è più un bancone con dietro un frigo ed un piano cottura e davanti una decina di tavolini, il tutto rigorosamente all'aperto.
Comunque decido di provare il Cevapi na Kamaku (tradotto sul menù in "Minced meat fingers with cream"), consigliato dal simpatico padrone del camping dove mi trovo che funge anche da cuoco.Ma veniamo all'inizio della giornata. Mi sveglio di buon'ora e prima delle otto sono nella città vecchia di Dubrovnik. La visita mi soddisfa dato che ho sempre adorato perdermi per i vicoli delle cittadine portuali. Entrato all'interno delle mura che circondano tutto il centro, passeggio nelle vie ancora deserte e mi diverto ad osservare le poche persone appena sveglie fare colazione cercando di trovare una ragione nella giornata che ha da venire.
10° Tappa |
Dubrovnik-Stoliv
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Distanza |
104 km |
Dislivello |
850 m circa
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Lasciati i vicoli della Stari Grad risalgo in bici ed a fatica mi riporto sulla strada verso sud che scorre alta sulla collina. Come inizio non c'è male: un paio di chilometri al 10%. Ma la vista dal parcheggio che segna il ritorno sulla strada principale offre un panorama mozzafiato sulla città vecchia e sulla miriade di isole della costa dalmata. Come da copione dopo la salita c'è la discesa ed è la cosa che più odio... la strada prosegue con continui saliscendi fino a raggiungere il confine con il Montenegro dove felicemente oltrepasso una lunga colonna di automobilisti in attesa alla dogana. Di qui in poco si giunge all'imbocco delle bocche di Cattaro che accompagneranno il mio incedere fino al termine della giornata odierna. Una sosta ad Herceg Novi per mangiare qualcosa e visitare la fortezza e sono presto sulla strada costiera che percorre il fiordo più a sud d'Europa (così è definita la baia) per tutta la sua lunghezza. Le alte vette che lo circondano donano effettivamente un tocco nordico al paesaggio ma basta alzare lo sguardo sui brulli pendii ricoperti qua e là di radi arbusti per capire che ci si trova a latitudini meno impegnative. Il sole allo zenit che spacca le pietre mi localizza meglio del GPS fissato al manubrio.
Sulla strada verso la baia di Kotor incontro un'altra coppia di cicloviaggiatori con cui scambio due chiacchiere. Uno di loro è Ceco, vive negli USA ma parla molto bene l'italiano avendo studiato a Urbino; l'altro è statunitense ma vive in Spagna e capisce quel che ci stiamo dicendo. Mi raccontano che stanno risalendo la costa da Istanbul fino a Venezia dormendo su due amache dove trovano un paio di alberi per ancorarle. Li saluto e proseguo lungo la costa dove qualsiasi piccola baia è occupata da turisti montenegrini con la pancia al sole. Giunto a Cattaro (Kotor in montenegrino) incontro tre ciclisti slovacchi poco socievoli che mi indicano velocemente il loro percorso verso sud e l'Albania sulla mappa aperta sull'erba, liquidandomi con un rapido saluto. Data l'ora tarda rimando la visita della cittadina all'indomani mattina e proseguo sulla sponda meridionale del fiordo per otto chilometri fino al camping indicatomi allo spartano servizio informazioni del posto dove ora sono seduto a scrivere queste parole davanti ad una birra enorme in attesa della cena (alla fine il Cevapi arriverà e pagherò 5.20 € per il gustoso piatto di carne e patate fritte e la birra da mezzo litro!)
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico