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La ciclabile Food Valley Bike è realtà
Dal Medioevo è nato il Rinascimento. Allo stesso modo, dopo il periodo buio dello scorso anno, dove termini come "restrizioni", "assembramenti" e "Covid-19" hanno steso un velo di nebbia alla nostra voglia di programmare, viaggiare e scoprire, si sta verificando un auspicato e piacevole boom delle varie attività outdoor - compresi i viaggi in bicicletta - con conseguenti investimenti per la realizzazione o il rilancio di percorsi ciclabili e culturali. È il caso della ciclabile Food Valley Bike, che presto unirà Parma e Busseto.
Food Vally Bike: presto l'inaugurazione
Si chiama Food Valley Bike ed è una pista ciclabile lunga una settantina di chilometri che collegherà Parma a Busseto, attraverso le Terre Verdiane, passando per Sorbolo Mezzani, Colorno, Sissa Trecasali, Roccabianca, Polesine Zibello, con la possibilità di raggiungere Brescello nel reggiano.
Il progetto, iniziato tre anni fa, è arrivato finalmente al traguardo, dopo alcuni rallentamenti a causa della pandemia. La ciclabile sarà presto inaugurata, il 6 giugno, in occasione della tappa del Giro d’Italia Under 23 con la cronometro chiamata non a caso "Peppone Don Camillo".
La ciclabile Food Valley Bike è un itinerario con una forte connotazione enogastronomica che parte dalla città di Parma e termina a Busseto. Dalla pasta, al formaggio, ai salumi d’eccellenza, sarà un forte richiamo sia per l’utenza italiana che per quella internazionale. La varietà gastronomica del territorio italiano sarà protagonista di questo percorso, tanto da poter associare uno o più alimenti a ogni tappa della Food Valley Bike:
- Parma - Prosciutto di Parma e Pasta;
- Sorbolo - Pomodoro e Parmigiano Reggiano;
- Mezzani - Anolino;
- Colorno - Reggia di Colorno, sede di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi;
- Sissa Trecasali - Spalla Cruda di Palasone;
- Roccabianca - Cicciolata e ciccioli;
- Polesine Zibello - Culatello;
- Busseto - Spongata delle terre verdiane.
Food Valley Bike: il percorso
Si parte, dunque, da Parma, città ricca di monumenti e opere d’arte che meriterebbe un week-end cicloturistico a sé. Oltre a una visita al Teatro Regio, al Museo della Pilotta, al Parco Ducale e ai suoi giardini alla francese, si può pedalare fino a Piazza Duomo, dove si trova la Cattedrale in stile romanico con, all’interno, la cupola affrescata dal Correggio (L’assunzione di Maria) e gli splendidi bassorilievi di Benedetto Antelami. L’Antelami fu anche il realizzatore del Battistero, che si trova proprio a fianco della Cattedrale ed è un’opera che testimonia il passaggio dallo stile romanico a quello gotico.
La Food Valley Bike da Parma si avvia in direzione nord est verso Sorbolo e poi, deviando a ovest, verso Mezzani, dove troviamo l’Oasi della Parma Morta. Le acque attorno alle quali è stata istituita questa riserva naturale occupano l’antico alveo del torrente Parma che un tempo sfociava nel fiume Enza. Nel 1870 ne fu deviato il corso facendolo confluire direttamente nel Po. Il vecchio corso abbandonato fu da allora denominato Parma Morta. Nel 1990 nell’area è stata istituita una riserva naturale, che funge da rifugio per numerose specie animali allontanate dai terreni circostanti coltivati. Ospita anfibi, rettili e uccelli che possono essere osservati e in una casa colonica è stato creato un acquario con pesci e crostacei autoctoni.
Da Mezzani la ciclabile prosegue verso ovest in direzione di Colorno, senza mai allontanarsi troppo dal fiume Po. A Colorno troviamo la magnifica Reggia (chiamata anche “la Versailles dei duchi di Parma”), che in alcune sue stanze ospita ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi. Da Colorno si pedala verso Sissa Trecasali, patria della spalla cruda di Palasone, un salume tipico che si lavora fin dall’alto medioevo e che può nascere solo qui, fra le nebbie invernali che contribuiscono a insaporire le carni nelle buie e antiche cantine contadine.
Continuando verso ovest, tenendo sempre il Po a destra, si giunge prima a Roccabianca e poi a Zibello, la casa del famoso Culatello, il re dei salumi. Questa bontà a denominazione di origine protetta viene prodotto dal 1735 a partire dalla coscia del maiale insaccata nella vescica del maiale stesso. Da qui la Food Valley Bike devia leggermente verso sud e ci porta alla fine del nostro itinerario, la cittadina di Busseto. Nella frazione di Roncole si trova la casa natale di Giuseppe Verdi, oggi interessantissimo e moderno museo multimediale aperto al pubblico. Qui il maestro imparò a suonare su una vecchia spinetta comprata dal padre e sotto la guida di Carlo Baistrocchi, anziano organista della chiesa del paese.
Non vediamo l'ora che anche questo nuovo percorso ciclabile veda la luce, per testarlo personalmente e riproporti l'itinerario, assolutamente da provare!
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Francesco G
ITA - Ho 33 anni e sono piemontese, anche se da qualche anno vivo e lavoro in Lombardia. Dopo un inizio da totale inesperto in questo campo, mi sono avvicinato al mondo dei cicloviaggi e della bicicletta sempre più. Oggi posso definirmi "cicloviaggiatore", e assieme all'altra mia passione - il videomaking - non mi fermerei mai! Cyclo ergo sum, pedalo quindi sono, per cercare di capire perché andare in bici sia così bello, terapeutico, ricco... E ogni volta che provo a capirlo, non ce la faccio, e sono costretto a ripartire sui pedali!
ENG - I'm from Piedmont and I'm 33 years old, I have been living and working in Lombardy for a few years. After a start without any competence in this field, I then approached the bicycle world more and more. Today I can call myself a bicycle traveller and videomaker who would never ever stop. Cyclo ergo sum, I cycle therefore I am. I ride my bike trying to understand why it is so beautiful, rich, therapeutic. And every time I try, I do not understand it. So I must leave again...
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico