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Centenario della Grande Guerra: 15 giorni in MTB sulla linea di confine
L'idea è nata durante una cena tra amici. Ma cosa fai Alberto? Si, proprio cosa fai? Seguire in MTB il vecchio confine che separava l'Italia dall'Impero Asburgico prima della dichiarazione di guerra. Impresa non da poco: trovare la documentazione che descriva la vecchia delimitazione territoriale, pianificare il tutto e partire. Ha ah ah, tra il dire e il fare in mezzo c'è il mare, ma sono perspicace e il dado è tratto...
Partiamo con il progetto
Cartine topografiche, per fortuna la questione m'è abbastanza semplice. Essendo istruttore Alpinismo del C.A.I. la cosa non mi spaventa, ma bisogna avere un GPS dove avere la traccia da seguire. Che colpo di c... mi stavo proprio avvicinando alla nuova passione del GPS e con l'aiuto di qualche amico riesco a imparare il necessario per non perdermi tra i monti.
Ah, dimenticavo la cosa più importante... la bici. Un altro colpo di c.... fortuna: da cinque anni faccio gare MTB e quindi sono attrezzato e preparato e il problema è risolto. Per la logistica... la mia famiglia non ha proprio la mia stessa passione, ma l'idea piace e riesco a farmi seguire durante la mia avventura.
Il viaggio
Durante la prima settimana di viaggio in MTB mia moglie mi segue con l'automobile. Cioè... io parto e le dico dove all'incirca penso di arrivare così ci ritroviamo a fine giornata per trascorrere la serata e la notte insieme. Andiamo avanti con questo sistema per sette giorni prima di fare una breve pausa. Dopo due giornate di sosta riparto dove mi ero interrotto.Il proseguimento del viaggio viene organizzato come durante la prima settimana: alla mattina io parto, dico dove penso di arrivare e mi ritrovo con la mia famiglia al calar della sera. Da Auronzo del Cadore fino a Folgaria tutto è perfetto. Dopo, da Folgaria a Brentonico, la maledizione del Pasubio mi ha contagiato. Per capirne di più guarda il video di Paolo Rumiz ( RepScuola, Rumiz: la guerra e le ossa del Pasubio). Decido di fare un'altra piccola sosta per riprendermi dalla maledizione del Pasubio e, dopo un giorno di riposo, riparto in sella per oltrepassare le Piccole Dolomiti ( la catena del Carega ), la Lessinia e il Monte Baldo. Supero Tremosine, sopra Limone del Garda e pedalo fino al lago d' Idro prima e al lago di malga Bissina poi.
Riscaldamento globale
Si, proprio il riscldamento globale mi fa deviare il percorso.
Scusa ma dove vai con la MTB in questi posti?
Sto seguendo un progetto fuoristrada riguardante la Grande Guerra e dovrei passare per...
Ma tu chi credi di essere superman? Si fa fatica anche a piedi a passare, c'è stata una frana e il sentiero è pericoloso. Anche noi andiamo in MTB ed è " bello il tuo progetto di seguire il confine in MTB " ma non andare, è pericoloso.
Queste sono le parole che dei ragazzi incontrati lungo la discesa dal sentiero del passo di Campo verso il lago d'Arno, mi hanno detto. Riscaldamento globale... e io che volevo andare fino al rifugio Garibaldi in val D'Avio...
Per la cronaca la val D'Avio è la vallata dove gli Alpini hanno trasportato il cannone...
L’impresa venne così decisa e finalmente il mattino del 9 Febbraio del 1916 arrivò a Temù dalla stazione ferroviaria di Edolo un vecchio cannone in ghisa reduce dalla campagna di Libia. L’ ippopotamo, così venne subito denominato il cannone, partì da Temù il giorno stesso trainato da cavalli e verso sera raggiunse Malga Caldea a 1580 metri di quota.Per il trasporto oltre la malga, a causa della abbondante neve, si rese necessario smontare il cannone: canna e affusto, in due carichi separati, vennero montati su slitte e con l’ appoggio di oltre 200 uomini.La destinazione del cannone fu stabilita al Passo del Venerocolo a 3236 metri di quota con tappa di arrivo intermedia al Rifugio Garibaldi in val D’ Avio.L’ impresa del traino fu durissima anche perché il trasporto avveniva solo di notte per evitare le ricognizioni aeree nemiche. Il manufatto durante il viaggio venne seppellito da una valanga e ci vollero diversi giorni di duro lavoro per recuperarlo da quella enorme massa di neve. Il tratto più impegnativo fu in prossimità del ripido sentiero soprannominato “il calvario” che adduceva al rifugio Garibaldi. Nonostante tutte queste difficoltà il 17 di Aprile 1916 l’ippopotamo raggiunse il Rifugio Garibaldi a 2535 metri di quota.
La variante necessaria
Ok, imbocco una variante e scendo fino alla val Camonica per poi pedalare fino a Edolo e a Ponte di Legno. Mi fermo un giorno al campeggio del paese. La mia famiglia ha dei piccoli problemi, così ne approfitto per salire fino ai laghi d'Avio a vedere com'è la zona. Alla sera comincio a pensare: "Ma cavoli ho quasi finito il percorso... devo solo fare il passo Gavia e lo Stelvio."
Il Gavia e lo Stelvio! In giornata! E con la MTB!!! Gia affrontarli con la bici da stradanon è cosa semplice, pensa con la MTB.
Parto al mattino presto: durante la salita al Gavia va tutto bene, la gambe girano e il traffico in salita, visto l'orario mattiniero, non infastidisce. Arrivo al passo che comincia a ravvivirsi di turisti e di veicoli. Sosta caffè e vai con la discesa verso Bormio dove comincia la salita allo Stelvio. Nella conosciuta località valtellinese scopro che una frana interrompe la strada e la salita al valico è chiusa. In quel momento mi cade il mondo addosso ( non riesco a portare al termine il mio progetto) e la disperazione mi assale. Dopo qualche istante però vedo che qualche ciclista passa così decido di informarmi e...si passa!!! Dopo i Bagni Vecchi si trova una strada secondaria che si collega con la statale per il passo dello Stelvio. Con decisione vado verso la stradina e con stupore mi trovo a pedalare sulla statale verso il passo. Che bello salire al valico senza traffico, mi sembra un sogno. Arrivo sullo Stelvio e sono felicissimo, sono riuscito a concludere il progetto. Foto di rito e birra per festeggiare. La discesa è un'altra goduria con la strada libera e nessuna autovettura. Arrivo a Bormio e trovo la famiglia che mi aspetta per festeggiare insieme la fine di questo straordinario viaggio in MTB lungo la linea di confine.
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Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!