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Pedalando tra i vichinghi: viaggio in bicicletta alla scoperta del Nord Europa (3a parte)
Scaduto il nostro tempo ad Helsinki è ora di rimettersi in viaggio: alle 16.30 dobbiamo imbarcarci sulla nave Anastasia che ci porterà a San Pietroburgo, ultima tappa del nostro viaggio...
Per quanto riguarda gli ultimi giorni in Russia abbiamo deciso di non pedalare e di goderceli come semplici turisti pedestri, perché non vogliamo rischiare di perdere il nostro poco tempo a disposizione perdendoci tra periferie improbabili.
Giunti così sulla nave dopo il controllo passaporti (i soldati russi con le loro divise perfette ed i loro pomposi cappelli dell’uniforme ci ricordano subito che la Russia non è nell’ Unione Europea) chiudiamo le nostre bici nella stiva e ci accomodiamo nella nostra claustrofobica cabina.
Nella città degli Zar
6 luglio
Dopo più di venti giorni in sella ai nostri destrieri è difficile togliersi i panni del viaggiatore per indossare quelli del semplice turista, ma siamo molto curiosi di scoprire la nostra nuova meta che facciamo buon viso a cattivo gioco! Fuori dalla dogana ci aspetta subito Olga, la nostra simpatica guida che per i prossimi due giorni ci porterà in giro per San Pietroburgo raccontandoci nel suo inglese dal forte accento russo la storia della città, dei monumenti… ma anche di sua figlia e delle sue vicine di casa! Abbiamo cominciato con un tour “panoramico” della città, per farci semplicemente annusare la sua vastità: la chiesa di San Nicola con la sua vivace tinta azzurro pastello, la cattedrale di San Isacco con la sua enorme cupola dorata e l’isola Vasilevsky da dove si gode una bellissima vista del fiume Neva, che taglia a metà la città. L’obiettivo del pomeriggio è invece l'Heremitage, il famosissimo museo cittadino che tutti noi eravamo ansiosi di visitare. Olga ci ha accompagnato in un tour “veloce” di quattro ore alla scoperta dei capolavori più importanti e già questo breve assaggio è sufficiente: saloni infiniti di specchi e stucchi dorati, quadri, vasi in pietre preziose, mille opere d’ arte all’ interno di stanze ancora più belle... è stato come prendere un’ubriacatura di bellezza! Per concludere degnamente la giornata ci siamo staccati dal gruppo per andare a visitare la bellissima chiesa del Salvatore sul Sangue versato. Le sue cupole multicolore ed intarsiate in stile russo tradizionale sono solo l’antipasto di ciò che poi si scopre al suo interno: le alte pareti sono foderate di icone e miniature dei più sgargianti colori ed impreziosite da stucchi dorati studiati apposta per dare luce e risalto all’ intera struttura saranno un ricordo indelebile di questa città. Dalla chiesa abbiamo deciso di fare quattro passi sulla Nevskij Prospekt, la principale ed affollatissima via di San Pietroburgo che ci ha ricondotto alla cattedrale di S. Isacco. Stavolta abbiamo potuto visitarla con la calma e salire anche in cima alla sua cupola da dove si gode uno spettacolare panorama della città. Da qui si capisce lo stile e la potenza di questa metropoli: San Pietroburgo è sfarzosa, regale, principesca. I suoi larghi viali ordinati, i suoi palazzi eleganti e le sue chiese dalle cupole dorate fanno capire immediatamente perché è chiamata la città degli Zar.
7 luglio
Oggi Olga ci aspetta per l’appello oltre la dogana, proprio come ieri. La meta di oggi però è diversa… niente più centro città, oggi usciamo dall’ area metropolitana di San Pietroburgo per andare a visitare due dimore estive della famiglia reale. La nostra prima meta è il palazzo di Caterina a Puskin: l’elegante palazzo azzurro pastello, con colonne bianche e stucchi dorati è ora un museo che abbiamo potuto visitare prima internamente, perdendoci sognanti tra enorme stufe in maiolica e splendide decorazioni in ambra del Baltico, e poi esternamente per una piacevole passeggiata nel enorme parco tra querce, betulle e laghetti circondati da giardini all'inglese. La seconda meta della giornata è stato invece Peterhoff detta anche “la seconda Versailles”. La tenuta, voluta dallo zar Pietro il Grande è veramente splendida: fontane e cascate decorate da statue dorate, tranquilli boschetti circondati da viali alberati, giochi d’ acqua dispettosi azionati meccanicament e che schizzano gli ignari turisti. Noi lo abbiamo visitato sotto un cielo grigio e nuvoloso ma quei quattro raggi di sole che sono spuntati per un momento ci hanno fatto perlomeno assaggiare lo sfarzo e la piena magnificenza di questo posto. Tornati alla nave non ci resta che festeggiare con un brindisi a base di Vodka il termine del nostro viaggio!!!
Domani da Helsinki prenderemo un traghetto che, in una traversata di 26 ore, riporterà noi e le nostre bici a Travemunde, in Germania dove abbiamo lasciato la nostra automobile per tornare a casa dopo aver vissuto e gustato fino in fondo la nostra Scandinavia in bicicletta...
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico