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Pedalando tra i vichinghi: viaggio in bicicletta alla scoperta del Nord Europa (1a parte)
Premetto che la nostra reale meta di questo viaggio è la Scandinavia, la terra dei vichinghi e delle foreste sconfinate… ma per raggiungerla abbiamo iniziato zigzagando in auto attraverso la Germania approfittandone per visitare meravigliose città come Monaco di Baviera, Norimberga, Lubecca, Amburgo e per andare in visita da alcuni amici conoscitui attraverso Warmshowers.org...
Il vero viaggio in bici è però iniziato la sera del 20 giugno quando, arrivati al porto di Travemunde, Germania del nord, ci siamo imbarcati con le nostre biciclette cariche di borse sul traghetto diretto a Malmö, in Svezia!
Salutiamo la ridente località balneare tedesca piena di negozi e localini sul mare illuminata alle dieci di sera da un sole ancora alto sul orizzonte, primo ricordo indelebile della nostra avventura. La mattina successiva ci sveglia la sirena della nave per avvertirci che tra poco attraccheremo in Svezia!
Lo sbarco tra i vichinghi
Tocchiamo il suolo svedese in una fresca e limpida mattinata e ci immergiamo subito nel ritmo urbano: Malmö è la terza città della nazione e grazie al ponte inaugurato nel 2000 che la collega alla Danimarca è diventata una città molto moderna e multiculturale. Svicolando nel traffico dell’ora di punta (qui le ciclabili sono più trafficate delle nostre autostrade) raggiungiamo la Gamla Staden, la città vecchia e ci concediamo subito un primo caffè di “ambientamento” nella piazza principale, Stortorget. Aiutandoci con mappe cartacee e cartine online (benedetto il roaming gratuito europeo appena inaugurato) decidiamo quali strade prendere: il nostro piano è di seguire la costa pedalando inizialmente verso ovest e poi verso nord in direzione della capitale, Stoccolma, che contiamo di raggiungere entro qualche giorno. La prima meta di oggi invece è Foteviken, tranquillo paesino dove sorge una ricostruzione “vivente” di un antico villaggio vichingo, con tanto di persone che lo abitano. Raggiungiamo la Riserva Vichinga pedalando prima sull’immensa rete ciclabile che serve la città di Malmö attraversando verdi parchi cittadini e sentieri sul lungomare (dove nonostante le temperature basse ed il vento ci sono persone che prendono il sole e fanno il bagno!), passando sotto il ponte di Oresund che porta a Copenaghen e perdendoci tra le distese di campi coltivati della campagna svedese. Il villaggio vichingo non delude le nostre aspettative perché varcando la palizzata di tronchi che delimita l’abitato sembra di tornare indietro nel tempo: capanne di legno con il tetto in erba ed i comignoli fumanti, animali liberi nell’ aia e persone intente a svolgere i più disparati mestieri: il fabbro che batteva il ferro nella sua fucina, alcune donne che preparavano calzature di cuoio d i pescatori che aggiustavano le reti sulle loro barche.
Sfruttando il vento a favore continuiamo a pedalare lungo la costa. Il clima è particolare: siamo a fine giugno ma con il sambuco ed i papaveri in fiore sembra di vivere il nostro aprile. Il sole invece scalda parecchio anche se spesso è mitigato da un’aria fredda che abbassa notevolmente le temperature. A sera dopo 120 km arriviamo a Ystad e, dopo la cena a base di panini in campeggio, approfittiamo della lunga luce per visitare il centro storico della cittadina, famosa per le sue case a traliccio medievali e per aver dato i natali alla serie poliziesca del commissario Wallander.
22 giugno
Nonostante la corta notte (fa buio solo dalle 23 alle 3) ci svegliamo riposati e pronti per pedalare. Oggi lasciamo la traccia Eurovelo 7 sulla costa per seguire la Sverigeleden, la ciclabile nazionale, che punta verso l’interno. Allontanandoci dal mare ci lasciamo alle spalle anche le zone coltivate e pian piano iniziamo a pedalare tra le colline boscose e più selvagge. Faggi, abeti e betulle ci fanno compagnia tra vari saliscendi e ci riparano dalla fastidiosa pioggerella presente fino dalla tarda mattinata. Sfruttando una vecchia ferrovia trasformata in pista ciclabile, così lunga e dritta da risultare alienante, giungiamo a Kristianestrand ma decidiamo poi per un ulteriore sforzo di 25 km per arrivare a Bromolla, paesino più tranquillo dove troviamo un bel campeggio in riva al lago. Come premio finale esce pure il sole e noi ci godiamo la nostra cena di panini con il sole che tramonta sull’acqua!.
Festeggiando Midsommer sull'isola dei Troll
23 giugno
Nonostante di notte abbia piovuto stamattina il sole torna a farci compagnia e noi spavaldi pedaliamo a petto nudo per avere una parvenza di estate. Oggi abbandoniamo la Sverigeleden per tornare sulla traccia Eurovelo lungo la costa ma ci accorgiamo che il panorama pian piano sta cambiando; non c’è più la costa lineare e sabbiosa del sud…qui il mare è più scuro e selvaggio: boschi di faggi e d abeti e colline rocciose paiono gettarsi direttamente nelle sue acque dando vita a canali, fiordi e laghetti che creano un panorama veramente da favola. Ogni tanto la distesa verde è interrotta da qualche casa costruita in tipico stile nordico: fatte di tavole di legno pitturate di rosso, con gli infissi bianchi e l’immancabile bandiera svedese che sventola in giardino. Oggi poi è la vigilia di Midsommerfest, il giorno di mezza estate ed una delle festività più importanti in questo paese. Molte ragazze nubili infatti portano corone di fiori tra i capelli e le persone si ritrovano assieme per fare festa, griglia, bere e cantare. Noi invece ci limitiamo ad un pranzo in spiaggia a Karlsham in tutta fretta perché tra poco inizia a piovere e noi abbiamo come obiettivo Karlskrona dove abbiamo prenotato una camera in ostello, ma mancano ancora parecchi chilometri. Così sotto un cielo plumbeo e gonfio di pioggia pedaliamo sempre tra colline boscose e scorci di mare che appaiono quando meno te lo aspetti. Allo scoccare del 125esimo chilometro arriviamo in città e accompagnati da un diluvio autunnale ci rifugiamo nel caldo dell'ostello.
24 giugno
Svegliarsi al caldo in un comodo letto non ha prezzo e ci saremmo rimasti tutto il giorno! Ma la strada non può attendere… dopo una colazione in compagnia di alcuni signori svedesi (qui gli ostelli sono molto popolari ed usati non solo dai giovani) facciamo un giro in bici in città per ammirare il golfo dall'alto del suo promontorio. Mentre io faccio la spesa per la giornata in un supermercato (indovina… si! Ancora panini!) Luca trova un itinerario alternativo per fuggire al maltempo: decidiamo di usare il treno fino ad Emmaboda e da lì a fino Kalmar per poi visitare l’isola di Oland dove sembra esserci un bel parco naturale. Il treno locale è proprio una bella sorpresa: rampe di accesso facilitato per bici e carrozzelle, wi fi, defibrillatore a bordo e persino una macchinetta del caffè! Cose simili in Italia ce le possiamo soltanto sognare purtroppo! Dal finestrino scorrono veloci boschi di faggi e bianche betulle, intervallati da laghi azzurri o da casette rosse ed isolate, spesso con la canoa ancorata proprio davanti l’uscio di casa! Arrivati a Kalmar visitiamo subito il vecchio castello (Slott) costruito sul mare a difesa del porto cittadino e riusciamo a prender al volo il traghettino che ci porta direttamente sull’isola evitandoci così un lungo e trafficatissimo ponte.
Appena sbarcati sull’isola veniamo subito avvolti da un’aria vacanziera: è pieno di turisti venuti a rilassarsi e di ragazzi che aspettano sera per festeggiare allegramente il Midsommer. Per allontanarci dalla folla pedaliamo prima vicino alla spiaggia tra casette rosse e barche ormeggiate, poi in un bel bosco arioso di betulle ed infine in una landa erbosa dove spicca tutto addobbato a festa un alto palo per il Midsommer. Adornato di fasci di edera, fiori e barchette di carta questo palo diventerà stasera il centro della festa! Per arrivare a Byxelkrok, la cittadina all’estremità settentrionale dell’isola, impieghiamo tutto il giorno giungendo appena a sera e nella luce del lungo tramonto; dopo aver montato la tenda in campeggio approfittiamo per un bel giretto in bici tra le dune del parco naturale. Devo dire che dopo il grigio ed il freddo dei primi giorni questi splendidi panorami mi stanno facendo riconciliare appieno con la Svezia!!
25 giugno
Oggi sveglia presto alle 6.30 (anche se a quest’ ora il sole qui è già alto) perché prima di riprendere il traghetto vogliamo fare un’ ultima pedalata nel parco, fino alla foresta dei Troll di Trollskogen ed alla laguna che la circonda. Il traghetto che ci riporta sulla terraferma ci scarica a Oskarshamn da dove vogliamo puntare verso nord, verso Vastervik. Finalmente pedaliamo nella Svezia che ci piace: foreste di betulle, pini, querce ed abeti si alternano a laghi azzurro cielo e prati verdi in cui ci capita spesso di scorgere caprioli e lepri. Alla fine Vastervik risulta una meta troppo lungimirante per oggi e ci fermiamo quindi a Blankholm in un tranquillo campeggio in riva ad un fiordo. Davanti a noi, secondo la guida si estende un arcipelago di 5000 isolotti. Dalla spiaggia non possiamo certo contarli tutti, ma vedere il sole che tramonta e colora questo tranquillo specchio d’acqua è comunque bellissimo!
Nykoping, Linkoping e Norrkopong: scioglilingua svedese che porta sorprese!
26 giugno
Oggi il buongiorno lo abbiamo da un cielo grigio e plumbeo che minaccia pioggia, ma noi ormai siamo rodati e in poco tempo sistemiamo tenda e bagagli per metterci a pedalare sulle belle strade sterrate della zona. Per fortuna il panorama bucolico ci fa scordare il cielo grigio: scuri abeti e bianche betulle ci fanno compagnia pure oggi a discapito delle automobili che, su queste strade sono rarissime tanto che ci capita di non incrociarne per ore. Vastervik finalmente appare all’orizzonte dopo 45 km (anche se sulla cartina dovevano essere 28) e ne apprezziamo prima di tutto il supermarket, dove recuperiamo il nostro pranzo e poi la stazione, dove vogliamo trovare un treno per raggiungere Nykokoping. Ma qui la cosa non è possibile, sembra che in questa regione i treni non possano portare le bici! Per fortuna rimediamo un passaggio sul bus della Swebus diretto a Linkoping. Aspettando la partenza ci godiamo intanto il pranzo seduti sul molo del paese in compagnia di moltissimi gabbiani vivamente interessati ai nostri panini al salmone. Il bus si rivela comunque una bella sorpresa: pulito, comodo e rapido ci scarica a Nykokoping nel momento esatto in cui ci accorgiamo di aver prenotato una camera di una pensione nel paese sbagliato! Nella fretta avevamo fermato una stanza a Norkoping, quasi omonimo paese distante qualche decina di chilometri! Che fessi! Per fortuna riusciamo a cancellare la prenotazione ed il destino torna a sorriderci. Troviamo un tranquillo campeggio fuori del paese e piantiamo la tenda sulla spiaggia proprio in riva all’ acqua. La cena seduti sulla sabbia col tramonto sul mare è valsa la perdita della comoda stanza in albergo!!
27 giugno
Svegliarsi con il mare di fronte è sempre un bel inizio di giornata che continua poi a sorriderci con un bel cielo azzurro. Oggi si pedala di nuovo sul asfalto tra continui saliscendi in direzione di Gnesta. Per ora di pranzo il sole però viene nascosto da nuvoloni grigi spinti da un vento freddo: a noi non resta che gustarci i nostri panini seduti in riva ad un lago avvolti nei nostri k-way nel tentativo di scaldarci. Ma proprio in quel momento due ragazzine svedesi arrivano in spiaggia con le loro biciclettine, si spogliano e con un tuffo allegro si gettano nell’ acqua ghiacciata. Noi, tremanti di freddo, le guardiamo allucinate. Sembra che il sangue vichingo scorra ancora nelle vene di questa gente! Ultima tappa della nostra pedalata in Svezia è Gnesta, di cui conservo il ricordo delle sue belle case di legno scuro circondate da enormi spighe di infiorescenze violacee, ultima carezza della campagna svedese. Da qui prendiamo il treno regionale (pulito spazioso ed accessibile alle bici) che ci porta fino alla stazione centrale di Stoccolma.
Facciamo questa scelta non perché ci stiamo stancando di pedalare ma perché arrivare in bici in una grande città non è una cosa facile e spesso ci è capitato di perderci per le periferie o imboccare involontariamente tangenziali ipertrafficate. Stavolta speravamo di essercela cavata, ma non va proprio secondo i nostri piani: la stazione centrale di Stoccolma è vietata alle bici, tutti i ciclisti devono scendere alle stazioni precedenti per poi raggiungere il centro pedalando… così noi ci ritroviamo a districarci tra scalinate ed ascensori pedonali, attorniati da una calca di persone a piedi e rimediando pure una lavata di capo dall'addetta delle pulizie! Con non poco stress quindi usciamo dalla stazione e veniamo immediatamente abbracciati dal fascino della città. Nonostante sia ora di punta sulla ciclabile, pedaliamo agevolmente tra i quartieri di Nordernholm e Gamla Starn per arrivare a Soderholm dove troviamo il nostro Airbnb precedentemente prenotato. Non ci sembra vero di essere in una grande città e di prepararci ad una serata di movida: stasera infatti ci passa a prendere Michele, nostra vecchia conoscenza triestina emigrato in Svezia. Tra una chiacchiera e l’altra e le nostre molteplici domande sullo stile di vita svedese la serata passa veloce prima sulla terrazza panoramica di un bar al aperto che domina la città e poi davanti ad una birra vichinga in un tipico pub svedese.
Stoccolma: una storia sull'acqua
Raggiunta la prima grande meta del nostro viaggio in bicicletta iniziato a Travemunde, decidiamo di concederci due giorni di pausa per riprendere le forze ma soprattutto per visitare la città di Stoccolma...Stoccolma si struttura su 14 isole collegate da 57 ponti e nonostante sia una capitale, rimane una città molto vivibile e a misura d’uomo.
Come prima cosa decidiamo di fare un giro a piedi per Gamla Stan, il quartiere della città vecchia per respirare la sua aria medievale che ancora si respira tra i suoi stretti vicoli. Nel quartiere di Soderholm decidiamo invece di fare i turisti un po’ più seri e ci dedichiamo alla visita del palazzo reale e della cappella, della tesoreria e del museo che racconta in maniera molto interessante del grande incendio che rase al suolo il vecchio palazzo reale costruito per la gran parte in legno, la materia prima d’ eccellenza da queste parti!Finito il giro a piedi ci è sembrato giusto conoscere Stoccolma anche dall'altro principale punto di vista: dall’acqua! Così dopo aver preso un battello della linea di trasporti urbani, sbarchiamo sull’isola di Djurgarden dove sono raggruppati molti giardini, musei e parchi divertimenti. Per la nostra visita abbiamo scelto lo Skansen, un parco-museo a tema nazionale, dove abbiamo potuto vedere tutti i modelli di case e fattorie svedesi di una volta... il bello è che non si tratta di pacchiane riproduzioni in miniatura ma delle vere abitazioni degli svedesi di un tempo recuperate in giro per la nazione e ricostruite nel parco con tanto di arredi, suppellettili e spesso anche di figuranti in costume che spiegano la storia della casa. Nella zona più tranquilla del parco abbiamo potuto vedere anche gli animali tipici della Svezia: orsi, lupi, alci e renne che purtroppo ( o per fortuna!) non ci è capitato di vedere liberi nei boschi dalla sella delle nostre bici.
Questa zona ci è piaciuta così tanto che decidiamo di tornarci pure il giorno successivo, però in bicicletta, per fare una pedalate nei suoi enormi parchi affacciati sulle acque del golfo. La giornata è splendida e noi ci godiamo il sole prima pedalando nel verde e poi con un pic-nic a base di panini e salmone in un bel prato circondati da centinaia di oche che qui fanno le veci dei nostri piccioni. Un bellissimo modo per concludere la nostra avventura in Svezia in bici!
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Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!