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Traditori di Bruno Zorzi
Trento, 11 luglio 1916.
Nella cella entra un giovane capitano ed inizia un colloquio col prigioniero, che il giorno dopo sarebbe stato processato e condannato al capestro per alto tradimento.
Il prigioniero è Cesare Battisti, classe 1875, geografo, giornalista, politico socialista e irredentista trentino. Nel 1911 venne eletto deputato al Reichsrat di Vienna. Nel 1914 attraversò con regolare passaporto la frontiera di Borghetto e si stabilì in Italia, assumendone la cittadinanza. Dopo aver propagandato l’entrata in guerra dell’Italia contro la monarchia Asburgica, combatté tra gli alpini sul Pasubio e sull’Adamello. Venne catturato il 10 luglio 1916.
Il capitano è Camillo Ruggera. Nato a Predazzo nel 1885 e cresciuto a Segonzano, iniziò la propria carriera militare nell’Imperialregio esercito a soli 14 anni. Combatté per l’Austria-Ungheria prima in Galizia e poi sul fronte italiano. Nel 1918 gli fu chiesto di negoziare la resa con l’Italia; pose la propria firma in calce all’armistizio di Villa Giusti. Persi patria e onore, si stabilì a Vienna, continuando la carriera militare per la neonata repubblica austriaca prima e per il Reich tedesco poi. Morì per un malore nel 1947.
La storia raccontata in questo libretto è verosimile, anche se i suoi protagonisti non si incontrarono mai realmente. Purtroppo traspare la predilezione dell’autore per l’irredentista, forse causata dall’indottrinamento scolastico subito. Nonostante ciò, si tratta di un libretto piacevole, che ha il pregio di riportare alla luce un personaggio storico dimenticato, all’interno di un dibattito mai sopito in Trentino, o Tirolo Italiano a seconda dei punti di vista.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico