fbpx

Unisciti alla LiT Family



Siena e San Gimignano: le figlie della strada

Scritto da
Vota questo articolo
(1 Vota)
Due località diverse, due luoghi accumunati dallo stesso destino, Siena e San Gimignano sono entrambe figlie della strada, figlie della Via Francigena che, durante il Medioevo, con il suo passaggio permise lo sviluppo dei commerci di questi centri della Toscana. Siena e San Gimignano iniziarono a crescere e prosperare grazie all'importante transito di mercanti, pellegrini e viaggiatori lungo la via verso Roma olre mille anni fa.
Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 

Siena, figlia della via Francigena

La via Francigena senese irrompe in città come un fiume in piena oltrepassando la porta Camollia risalente al 1600, una delle antiche porte d'accesso di Siena e continuando il suo lungo cammino verso Roma su una delle vie principali. La contrada che ci dà il benvenuto è quella dell'Istrice il cui motto è "Solo per difesa io pungo". Le contrade a Siena sono il tessuto sociale vivo della città: sono 17 ed ogni abitante partecipa attivamente alla vita del "quartiere"..., ma questa è un'altra storia!
Torniamo a parlare del pellegrino e del suo lungo viaggio in direzione di Roma o di Gerusalemme.
Il pellegrino, una volta giunto a Siena, si trovava finalmente al sicuro dopo ore di fatica sulla via Francigena, al riparo da banditismo e pericoli. All'interno delle mura il viaggiatore poteva cercare ristoro per la notte che incombeva in uno dei 13 ostelli che, nel 1262, si trovavano in città, ma oltre a questo, i pellegrini spesso restavano affascinati dalla città toscana e decidevano di fermarsi qualche giorno in più per visitarla e poter recuperare le energie prima di ripartire alla volta della capitale o di Gerusalemme. A Siena, la Via Francigena, era pavimentata per rendere più confortevole il cammino dei pellegrini che potevano rinfrescarsi e lavarsi con l'ausilio dei secchi presenti in prossimità delle numerose fontane cittadine. Immaginate che piacere sentire l'acqua fresca scorrere sul viso sudato ed impolverato dopo ore ed ore di cammino, uno dei momenti più belli della giornata di un pellegrino probabilmente! A Siena il bravo viandante seguiva i segnali che lo guidavano attraverso le vie ed i vicoli della città, spesso malfamati e poco raccomandabili, ma oltre a questo cercava anche i segni, le incisioni, le simbologie che rimettessero in sesto lo spirito, talvolta traballante di fronte a forti difficoltà, alla stanchezza, ai lunghi giorni di peregrinare! Negli anni del suo massimo splendore medievale, prima della peste del 1348, Siena era una delle venti città più grandi d'Europa e contava circa 50000 abitanti (poco meno del 2010). Tutta questa ricchezza artistica, culturale e anche culinaria, Siena la deve principalmente alla sua posizione sulla Via Francigena. Fuori dal Duomo aspettavano silenziosi in fila decine e decine di pellegrini, attendevano il loro turno per accedere alla cripta che li avrebbe portati all'interno della chiesa matrice di Siena. L'aspettativa era forte: l'architettura del Duomo abbagliava i viaggiatori che, uno alla volta, vi accedevano per dedicarsi alla preghiera, alla contemplazione ed alla meditazione lungo il percorso religioso sul pavimento della cattedrale. Intorno al 1090 a Siena, proprio di fronte alla chiesa madre, sorse il complesso di Santa Maria della Scala, uno dei primi ricoveri ed ospedali per pellegrini d'Europa. Struttura indipendente ed autonoma, si occupò per decenni di migliorare la qualità di vita dei giovani abbandonati e di curare feriti, di alleviare sofferenze di chi percorreva la lunga e faticosa Via Francigena. Oggi Santa Maria della Scala è un interessante complesso museale all'interno del quale si può comprendere meglio la funzione svolta dalla struttura nel Medioevo grazie alla presenza di numerosi affreschi che ne ritraggono la storia.
La figura del pellegrino medievale è spesso ripresa nella tradizione popolare attraverso canzoni e poesie che ne descrivono le caratteristiche più tipiche, alcune volte anche in modo divertente. Una canzone contenuta nel volume "La via Francigena in Toscana" di Renato Stopani che parla con ironia della figura del pellegrino narra così (da ascoltare narrata da un toscano!):
 
{phocagallery view=category|categoryid=331|limitstart=0|limitcount=4}
"Buonasera signor oste, ci ha una camera per favor?"
"Ce n'ho una sola dove dorme la mia moglie' "
"La mi faccia un pò di posto ci si accomoda tutt'e tre"
E la notte a mezzanotte pellegrin si rizza in piè.
"Birbaccion d'un pellegrino cosa fate a mia moglie' ?"
"non gli ho fatto proprio nulla gli ho toccato solo un piè"
E dopo nove mesi venne al mondo un bel bambin
e che somigliava tutto al birbaccion del pellegrin."
 
Ospitalità del pellegrino a Siena: Il pellegrino moderno, in viaggio sulla via Francigena, può decidere di fermarsi a Siena ed usufruire delle strutture apposite per i pellegrini. L'accoglienza Santa Luisa gestita da Suo Ginetta (Tel 0577 284377) dispone di 8 posti letto (4 a castello) e quindi, prima di giungere in città, è sempre meglio informarsi sulla disponibilità o meno dell'alloggio. Pagamento con offerta. Altre possibilità sono l'ostello della gioventù Guidoriccio (Tel 0577 52212) che ha riaperto i battenti da pochi mesi e l'accoglienza S. Regina (Tel 0577 221206) rispettivamente forniti di 100 e 57 posti letto con colazione inclusa a 20€ a persona. Il Convento San Francesco (Tel 0577 226968) completa la carrellata di possibili sistemazioni a Siena. Prima di recarvi in una di queste strutture assicuratevi dell'apertura e della disponibilità ad accogliervi. Il tempo passa e le cose cambiano ed alcune di queste sistemazioni potrebbero chiudere.
{phocagallery view=category|categoryid=331|limitstart=4|limitcount=4}

San Gimignano, il paese delle torri

Le mura che anche oggi delineano il perimetro della cittadina di San Gimignano, uno dei tesori UNESCO della provincia di Siena, risalgono al 1260 anche se, il borgo delle torri attraversato da Sigerico durante la XIX tappa del suo lungo viaggio fino a Roma, può vantare una prima cinta muraria già prima dell'anno 1000. Una leggenda narra che San Gimignano ebbe tale nome in seguito ad un miracolo compiuto dal vescovo di Modena che, per proteggere la cittadina dagli Unni di Attila, fece apparire una coltre di nebbia al momento giusto: al conquistatore unno non rimase altro da fare che cambiare strada. La Via Francigena attraversa la città delle torri, in alcuni anni se ne contavano addirittura 72 mentre oggi ne sono rimaste in piedi solo 16, percorrendo la via principale che dalla porta di San Matteo attraversa San Gimignano fino alla porta di San Giovanni. San Gimignano è uno di quei borghi dove le leggende possono narrare davvero storie incredibili... mi ricordo quella legata alla Chiesa di San Bartolo che, si dice, dedicò 70 anni della sua lunga vita ai bisognosi. La tradizione popolare narra di quella volta che San Bartolo accolse un uomo malato, forse di lebbra, trasandato e malmesso. Il santo curò l'uomo come sempre faceva con chi necessitava di aiuto e, dopo tempo, scoprì di aver avuto un incontro con Gesù. La chiesa che venne dedicata al nativo di San Gimignano è una delle più visitate del borgo. Per un pellegrino, spesso un uomo comune, illetterato e povero di cultura, l'immagine, la rappresentazione visiva ed il disegno erano il modo più semplice di comprendere concetti astratti e complessi, talvolta trattati con parole incomprensibili dai dotti letterati. Accadeva proprio questo all'interno della Collegiata di San Gimignano dove i pellegrini si arricchivano ammirando gli affreschi narranti le vicende del Vecchio (lato sinistro) e Nuovo (lato destro) Testamento. Con la semplicità di lettura delle immagini, questi uomini in cammino riuscivano ad avvicinarsi in qualche modo a Dio e ad accrescere la propria spiritualità attraverso la conoscenza. Nel Medioevo, durante l'età d'oro del comune e del grande sviluppo commerciale dovuto alla presenza della Via Francigena, il cielo sopra San Gimignano venne in parte oscurato dalla presenza di 72 torri. La più imponente fu senza dubbio (ed è ancora oggi) la Torre Grossa che svetta, con i suoi 54 metri di altezza, sopra il palazzo del Podestà. Una folle corsa ad erigere la torre più alta, ingaggiata dalle potenti famiglie locali, obbligò il comune ad imporre un limite di altezza (quello della Torre Grossa) alle nuove costruzioni. La famiglia di commercianti degli Ardinghelli, per mostrare al mondo intero la propria ricchezza ed importanza, nel rispetto delle leggi vigenti, decise di innalzare non una, ma due torri da lasciare ai posteri... non sò se quella degli Ardinghelli fu la famiglia più importante di San Gimignano, di sicuro fu la più furba! Entrando nelle due torri Ardinghelli si accedeva alla bottega di famiglia dove si svolgeva l'attività commerciale di questi mercanti. Appena sopra il negozio si sviluppava la casa mentre, salendo le scale e raggiungendo il piano successivo, ci si trovava nella casa dei servi. Il luogo più inespugnabile, l'ultimo a cadere in mano nemica in caso di sconfitta, era la cima della torre dove venivano conservate provviste e ricchezze.
All'alba, quando i primi raggi del sole stavano per rischiarare la porta di San Giovanni, il pellegrino oltrepassava l'uscita sud di San Gimignano per continuare il viaggio verso le città sante lungo la via Francigena..., la strada era ancora lunga ed insidiosa! Siena e San Gimignano, due figlie della strada, due tappe della Via Francigena senese diverse, ma con la stessa predisposizione all'ospitalità ed all'accoglienza!
{phocagallery view=category|categoryid=331|limitstart=8|limitcount=4}
Ospitalità del pellegrino a San Gimignano: il borgo delle torri è una delle località situate lungo l'antica Via Francigena percorsa dal vescovo di Canterbury Sigerico nel 990. Sigerico giunse nel borgo durante la sua XIX tappa e si fermò per riposare. Anche il pellegrino moderno sulla Via Francigena potrà fermarsi a San Gimignano per trascorrere la notte e questo grazie alla presenza di rinnovate strutture di accoglienza. Il Convento di Sant'Agostino (Tel 0577 907012 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) può ospitare alcuni pellegrini dotati di credenziale e "raccomandazione" da parte di un religioso (i letti son solo 6 ma sono disponibili anche posti a terra e 4 docce). Se disponete dei due documenti, chiamate con qualche giorno di anticipo per avvisare del vostro arrivo. Aperto tutto l'anno. La foresteria del monatero di San Girolamo (Tel/fax 0577 940573 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), nei pressi della porta di San Giacomo, può accogliere fino a 32 persone includendo nell'ospitalità anche la colazione per 25€ a persona. A Pieve di Cellole, presso il ristoro Poggio a Issi (Tel 331 1090152 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che non si trova lungo il percorso tradizionale della Via Francigena ma dista circa 4 km da San Gimignano, è possibile alloggiare con sacco a pelo o anche piantando la tenda. Prima di recarvi in una di queste strutture assicuratevi dell'apertura e della disponibilità ad accogliervi. Il tempo passa e le cose cambiano ed alcune di queste sistemazioni potrebbero chiudere.
 

La Via Francigena senese da San Gimignano a Siena

Quasi 50 km separano Siena da San Gimignano e per un pellegrino questo voleva dire almeno due giorni di viaggio. Da San Gimignano, in circa 30 km, si raggiunge il borgo fortificato di Monteriggioni, un tempo escluso dal tracciato della Via Francigena classica per la sua funzione prettamente militare. Monteriggioni, costruita in un solo anno nel 1213, può vantare un primato: quello di non essere mai stata espugnata. Un tempo i pellegrini, giungendo sotto la collina di Monteriggioni, invece che salire al borgo lungo il sentiero sulla sinistra, deviavano a destra per raggiungere l'Osteria del Mandorlo e fermarsi per la notte. Oggi l'antico alloggio non esiste più ma a Monteriggioni si può contare sull'ospitalità della casa per ferie Assunta (Tel 0577 304214). Nei 30 km che da San Gimignano conducono a Monteriggioni si attraversa una delle aree della provincia di Siena più belle e ricche di arte e storia. L'abbazia benedettina di Monte Oliveto Minore, i vitigni di Vernaccia, la Torraccia di Chiusi, Badia a Coneo, un'abbazia di origine longobarda, Bagni di Caldane, Strove, Petraia e Badia a Isola, il tutto nell'incanto delle Terre senesi. A proposito di Strove, chi non avesse voglia di giungere in una sola giornata a Monteriggioni, potrà scegliere di fermarsi anche in questo piccolo borgo per la notte visto la recente apertura di un ostello per i pellegrini con circa 18 posti letto.
Badia a Isola risale invece all'anno 1000, quando la vedova Lombardi cedette un terreno paludoso ai monaci benedettini (da qui il nome Badia a Isola) che edificarono l'abbazia. Dotata di 4 ingressi posti uno di fianco all'altro per permettere un flusso regolare di pellegrini, è dedicata a San Cirino, annegato nel Tevere sotto Diocleziano ed a San Salvatore. Un affresco è intitolato a San Biagio che venne scuoiato vivo con un pettine da lana durante le persecuzione romane dei cristiani. San Biagio è oggi patrono dei lanaioli. Il breve tragitto (circa 3 km) che da Badia a Isola conduce a Monteriggioni passa in aperta campagna dove la terra è rossa per l'alta presenza di bauxite e ferro e dove, nascoste dal Bosco Montagnola del Monte Maggio, si celano, abbandonate da tempo, cave del prezioso marmo giallo utilizzato in passato per ornare il pavimento del Duomo di Siena. Noi abbiamo percorso questo tratto sotto una pioggia fine ma fitta, circondati da una suggestiva nebbiolina, chiacchierando di leggendari personaggi come il bandito Ghino di Tacco. Dopo una notte nei dintorni di Monteriggioni, gli ultimi 20 km prima di raggiungere Siena sono di facile percorribilità e permettono di passare in altri luoghi spesso poco considerati o sconosciuti ai più: Cerbaia, il castello della Chiocciola, l'eremo di San Leonardo al lago ed infine, proprio come dei veri pellegrini del Medioevo, giungere alla porta Camollia della più celebre e pittoresca figlia della strada: la magica Siena...
{phocagallery view=category|categoryid=331|limitstart=12|limitcount=4}
Di recente abbiamo parlato della Via Francigena antica, quella percorsa dal vescovo Sigerico nel suo viaggio del 990 da Canterbury a Roma mentre, per percorrere i 120 km della Via Francigena senese potete dare un'occhiata al sito ufficiale ricco di informazioni e spunti di viaggio. Per organizzare le soste lungo il vostro viaggio sulla Via Francigena in Toscana, il sito dell'ospitalità Toscana è un'ottima risorsa. Per restare sempre aggiornati sull'apertura di nuovi ostelli per i pellegrini e sui lavori in corso lungo la Francigena c'è il sito di Cammina Franchigena, per chi viaggia con lentezza. Un ultimo spunto interessante e ricco di informazioni per chi stà per affrontare un'avventura lungo la Via Francigena è il sito di Cristina Menghini, pellegrina e responsabile della Community viefrancigene.it che ci ha aiutato a fornirvi informazioni sull'ospitalità nella provincia di Siena.
 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.

Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!