Una premessa: non siamo amanti delle città e della vita mondana e quindi in questo elenco non troverete alcun riferimento alle città. Onestamente per quanto possano essere interessanti Città del Capo, Johannesburg, Durban, Port Elisabeth, con le meraviglie architettoniche e storiche che ci ritroviamo in Europa non ci sentiamo di consigliare una visita nelle città sudafricane. Di certo, se dovete passare un giorno in una di queste, forse Città del Capo è la scelta più logica.
Sicurezza in Sudafrica
Una delle prime preoccupazioni di chi decide di partire per un viaggio in Sudafrica è la sicurezza. Il problema sembra molto serio se si sta a vedere i muri altissimi costruiti davanti alle ricche abitazioni del Capo Occidentale, sormontati da fili spinati elettrificati e sorvegliati da telecamere, con indicazioni di protezione armata della proprietà. In realtà, perloomeno nel momento in cui stiamo scrivendo, se si evitano certe zone, limitate alle aree periferiche delle grandi città e si adottano alcune accortezze comuni che valgono in ogni angolo del mondo (evitare di uscire di notte in aree urbane, evitare di dare troppo nell'occhio con abbigliamenti sgargianti o atteggiamenti inadeguati...), il Sudafrica è una nazione non meno sicura di molte altre.
Il forte contrasto sociale e l'enorme forbice economica tra ceto ricco e povero, oltre ad una storia recente a dir poco travagliata, creano comunque episodi di microcriminalità che possono coinvolgere anche i turisti, quindi il consiglio è come sempre quello di fare attenzione e mantenere un profilo "basso". No farti però condizionare, nella scelta della tua prossima meta di viaggio, dalla pericolosità del Sudafrica. Per avere informazioni aggiornate, consulta comunque sempre la
pagina del paese sul sito viaggiaresicuri, filtrando le informazioni date sulla base della tua sensibilità.
1. Parco Nazionale di Table Mountain
La prima è la famosa catena montuosa che sovrasta la città e da cui il parco prende il nome. Il panorama che si può godere dalla vetta è uno dei più conosciuti al mondo, con Città del Capo che scivola nell'oceano ai piedi dei monti, raggiungibili sia tramite strade e sentieri, sia con la più panoramica cabinovia.
La seconda zona inclusa nei confini del parco è quella della Penisola del Capo dove l'attrazione principale è il Capo di Buona Speranza, punto che spesso viene erroneamente indicato come il più meridionale del continente africano.
La storia recente del Sudafrica è legata a doppio filo a questo promontorio e alla baia di False Bay creata dalla penisola: Jan Van Riebeeck della Compagnia delle Indie olandese infatti costituì qui il primo insediamento che divenne poi Città del Capo... ma la storia non è l'unico elemento d'interesse della penisola: nell'area si trovano anche colonie di pinguini del Capo e una rara vegetazione, il fynbos, motivo per cui la penisola è stata inserita all'interno del parco.
2. Cape Whale route
Nel nostro
viaggio in Sudafrica, #bikethesouth, abbiamo lasciato
Città del Capo percorrendo la strada costiera verso ovest, attraversando cittadine come Hermanus e Gaansbai. La costa atlantica della zona meridionale del Sudafrica è teatro, ogni anno, della migrazione delle balene che passano al largo da giugno a novembre per spostarsi dall'antartide ed andare ad accoppiarsi e a proceare in acque più calde. In questo periodo la cittadina di Hermanus diventa la
capitale dell'avvistamento delle balene in Sudafrica, che possono essere viste anche da terra (in realtà noi non abbiamo avuto questa fortuna nelle giornate in cui siamo passati di lì).
Se ad Hermanus si può organizzare la propria escursione in barca per vedere da vicino questi giganti, le balene franche australi (18 metri per 60 tonnellate), a Gaansbai si può vivere l'esperienza adrenalinica di scendere in acqua con i temibili squali bianchi... certo, si resta protetti da una gabbia sigillata, ma personalmente non credo avrei il coraggio di farlo: tu?
3. Cape Agulhas
Restando lungo la costa, così come abbiamo fatto noi, una località suggestiva da visitare è Cape Agulhas. Questo è realmente il punto più meridionale del continente africano ed è anche lo spartiacque tra oceano Atlantico ed oceano Indiano. Il faro che domina il capo è suggestivo. Sede del locale ufficio turistico e di un piccolo museo, è possibile visitarlo ed è la zona di partenza per raggiungere, attraverso una bella camminata, il punto d'incontro dei due oceani. Il capo è piuttosto isolato e resta fuori dalle solite mete, ma la tranquillità e la bellezza della sua costa sono secondo noi un valido motivo per fare una deviazione fino a qui. Se amate i trekking, è possibile allungare il percorso e camminare lungo la costa per chilometri e chilometri.
In zona sono prodotti anche ottimi vini mente l'entroterra è disseminato di immense distese di grano che vengono conferite a Bredasdorp, principale cittadina della zona. Poco più ad est, lungo una strada in parte sterrata che parte proprio da Bredasdorp, si può raggiungere un bel parco, poco conosciuto ma tranquillo e ricco di fauna (non sono presenti predatori e questo ci ha permesso di visitarlo anche in bici): la riserva naturale De Hoop è un parco costiero dove si potranno avvistare numerose antilopi, zebre, serpenti e fare whalewatching dalle splendide dune costiere di Koppie Alleen.
4. Garden Route
Restando sulla costa della regione del Capo Occidentale, una delle rotte più conosciute e frequentate dai turisti stranieri è la
Garden Route. La strada nazionale N2 nella sezione tra Città del Capo e Port Elisabeth prende questo nome ed è ben fornita di servizi turistici, spiagge e cittadine che durante il periodo estivo (da fine novembre a fine gennaio) si riempiono di turisti sudafricani in vacanza. Negli altri periodi dell'anno è piacevole visitare cittadine come Mosselbay, Knysna o Plettenberg bay, conosciute anche per il surf.
Le località da visitare anche per chi, come noi, ama la natura, non mancano: la
Goukamma Nature Reserve, Nature's Valley, la foresta di Diepwalle nei pressi di Knysna, il Garden Route National Park. In queste zone sono piuttosto ben organizzati e ci si può cimentare anche in attività come il rafting, il tubing, il kayaking, la MTB ed altro.
5. Addo Elephant park
Spostandoci nella
regione del Capo Orientale, l'attrazione principale è sicuramente il parco Addo Elephant National Park, uno dei più grandi parchi sudafricani. Il parco, come dice il nome stesso, è noto principalmente per la conservazione degli elefanti che oggi sono diventati quasi 700 (la conservazione partì quando gli animali rimasti erano una decina), è enorme e ti consigliamo, se vuoi visitarlo, di dedicarci qualche giorno: l'ideale a nostro parere è visitarlo inizialmente
con la propria auto per una o più giornate, vagando per le sue strade alla ricerca di uno dei Big Five presenti all'interno dei suoi confini per poi unirsi ad uno dei game drive organizzati dallo stesso parco ed avere l'occasione di ascoltare le esperte guide durante l'escursione.
Il parco dell'Addo raggiunge e protegge nella sua parte più meridionale anche l'oceano dove si possono avvistare balene e fauna marina, mentre poco distante dai suoi confini si trovano anche riserve private dove è possibile organizzare safari più ristretti e personalizzati (ma molto più costosi!).
6. Hogsback
Cerchi un angolo d'Inghilterra in Sudafrica? Hogsback, appena arrivati, sembra proprio questo: lontana, isolata e remota giace nel cuore delle Amatole Mountains. Questa cittadina è una meta ricercata da chi ama le passeggiate nel bosco, la tranquillità e i panorami sconfinati dell'altopiano. Sembra peraltro che Tolkien (sudafricano di nascita) si sia ispirato a questa location per ambientare i sui Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Se desideri rivivere qualche ora o giorno d'Europa anche in Sudafrica potresti scegliere questa località come fuga dalla frenesia del viaggio.
7. Rhodes e i Drakensberg
Montagne dei Draghi: poteva esserci un nome più evocativo? Di certo, affrontate in bicicletta, queste vette incutono timore e rispetto. La catena montuosa pià vasta del Sudafrica è uno spettacolo di vette, guglie frastagliate e paesaggi sconfinati. Rhodes è un paesino di poche anime, isolato e raggiungibile solo con una strada sterrata ai piedi del passo carrozzabile più alto del sudafrica, il Naude's Nek. I turisti che giungono fin qui non sono molti ma la suggestione, una volta arrivati, ti conquisterà. Siamo rimasti in questo paesino più del dovuto, affascinati dalla lentezza con cui la vita scorre, senza stress e senza frenesia. Intorno le montagne fanno da protezione naturale. Fiumi e passi sono l'attrazione principale ed attirano pescatori, sciatori e amanti dell'offroad.
Più ad est, al confine con il Lesotho, la catena dei Drakensberg si tuffa sull'altopiano del Kwa-Zulu Natal creando una muraglia naturale affascinante e difficilmente valicabile: il Sani pass, non per nulla, è divenuto una delle strade più impervie e per questo più suggestive dell'intera nazione. Un viaggio in Sudafrica non è completo se non si raggiunge il Sani Top, a 2948 m!
8. Hluhluwe Game Reserve
Continuando a spostarsi verso est si entra nella regione del
Kwa-Zulu Natal, la cui attrazione maggiore sono gli immensi parchi. Meno conosciuti di altri, presentano però una varietà ed una densità di fauna e flora che non ha nulla da invidiare ai fratelli maggiori. Il più affascinante, a nostro parere, è lo
Hluhluwe-Imfolozi Game Reserve, parco conosciutissimo per la presenza di centinaia di rinoceronti bianchi. Gestito da KZNwildlife, è diventato un vero e proprio santuario da cui provengono praticamente tutti i pochi
rinoceronti bianchi rimasti in natura nei parchi africani. La lotta al bracconaggio è una ragione di vita per chi lavora in questo parco ed i risultati, anche se con grandissime difficoltà, si vedono.
Oltre ai rinoceronti bianchi nel parco sono presenti i Big Five e non è difficile, al tramonto, avvistare gli ippopotami nel fiume. Il nostro consiglio anche in questo caso è di esplorare il parco in auto: i paesaggi, a prescindere dalla fauna avvistata, sono più affascinanti di quelli dell'Addo grazie alla presenza di strade di collina, fiumi e punti panoramici. Non lontano da questo parco, meno conosciuto e meno popolato da specie animali, la
Mkuze Game Reserve è un paradiso soprattutto per i birdwatchers grazie alla presenza di alcuni capanni davvero fantastici su pozze d'acqua e laghi.
9. Isimangaliso Wetland Park
Gemello del parco di Hluhluwe, l'
Isimangaliso Wetland Park è un parco poco frequentato nella sua zona interna e molto più popolare per le spiagge. La cittadina di Saint Lucia è il punto ideale da cui partire per esplorare questo parco, all'interno del quale è praticamente impossibile non avvistare gli ippopotami che fanno il bagno nel fiume. Tra gli altri animali il cui avvistamento è piuttosto frequente si trova il leopardo (per quanto frequente possa essere l'avvistamento di un felino così sfuggente come questo).
Anche il territorio di questo parco è immenso e per raggiugere le sue aree più settentrionali è necessario uno spostamento di parecchie ore. Sulle spiagge costiere del parco, in particolare a Cape Vidal e Sodwana bay, durante il periodo riproduttivo che va da novembre a marzo si può vivere un'esperienza unica, ammirando le gigantesche tartarughe marine deporre le uova nella sabbia.
10. Kruger National Park
Tra le
10 cose da vedere in Sudafrica non poteva mancare uno dei simboli stessi di questa nazione, il
parco Kruger nell'estremità orientale del paese. Personalmente non siamo passati da questo che è il più esteso parco sudafricano ma la fauna presente nei suoi territori fa sì che esso sia diventato il parco più frequentato del paese. Essendo così immenso, il nostro consiglio è di concentrarsi su un territorio soltanto evitando di dover percorrere centinaia di chilometri per visitarlo tutto. Per avere informazioni dettagliate sulle singole zone vi consigliamo di visitare il
sito ufficiale SANparks. Non distante dal parco una delle più belle attrazioni naturalistiche del paese è il
Blyde River Canyon che merita una visita se siete di passaggio da queste parti.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico