Non ci occupiamo spesso di montagna e di animali ma i trekking e le passeggiate nei boschi sono una delle nostre molteplici passioni così come l'osservazione degli animali e così, quando negli ultimi giorni abbiamo appreso tramite i vari organi di stampa che il nostro Trentino è stato teatro di alcuni incontri davvero suggestivi non abbiamo potuto che esserne felici.
La prima notizia che ha fatto il giro d'Italia è stata quella dell'avvistamento e del filmato "rubato" tramite delle fototrappole, di un lupo che si aggira nell'Alta valle di Non e che per un paio di notti ha fatto ritorno ad una carcassa di cervo per pasteggiare. Già l'anno passato erano state rinvenute tracce del ritorno di questo predatore sulle nostre montagne ma soltano oggi se ne possono vedere anche alcune immagini... un documento davvero straordinario! Nei giorni scorsi invece gli addetti della Forestale e del servizio foreste della provincia di Trento sono stati allertati dal sensore che indicava attività in una delle trappole sparse sulle dolomiti di Brenta per catturare e dotare di radiocollare la lince. Accorsi sul posto, i forestali hanno potuto constatare la presenza di un maschio giovane in ottimo stato di salute e, dopo averlo sedato e aver applicato il collare, hanno iniziato subito a monitorare nuovamente gli spostamenti di questo splendido felino. Il soggetto in questione è già noto in quanto già precedentemente dotato di gps e ha permesso di documentare un record: l'animale infatti proveniva dalla svizzera e per raggiungere le montagne trentine si è fatta un viaggio non indifferente di oltre duecento chilometri, diventando la lince di cui sia stato documentato lo spostamento più lungo. Insomma, dopo la reintroduzione dell'orso con il progetto Life Ursus, ora il Trentino è tornato ad ospitare, seppur sporadicamente ed in numero davvero limitato, altri due predatori che mancavano sulle alpi italiane da decenni, dopo gli stermini di inizio secolo... un segnale che la gestione faunistica e la qualità dell'ambiente stanno tornando a raggiungere livelli d'avanguardia, attraendo nuovamente specie animali che erano state portate all'estinzione in queste zone (con conseguenti sovrappopolamenti di ungulati e prede in genere!).
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