La Val di Non, la valle delle mele in Trentino, è uno dei luoghi di questa regione che si prestano meglio all'esplorazione con le ciaspole. Il Monte Roen, situato nella parte più alta della valle, si affaccia da una parte sulle sterminate piantagioni di meli, mentre dall'altra sui primi lembi di Alto Adige, quelli che circondano il lago di Caldaro.
Dal Passo Mendola, dove si trova un comodo parcheggio nel caso si giunga qui in automobile, inizia il sentiero 500, ex 521, in direzione del rifugio Genzianella, del rifugio Mezzavia e del Monte Roen. Con le ciaspole in mano, perchè questi primi 300 metri sono su asfalto solitamente ripulito dalla neve, abbiamo raggiunto la strada forestale sterrata dove sorgono le ultime case di villeggiatura del Passo Mendola. Gli alberi innevati creano un'atmosfera di tranquillità assoluta: sulla neve ogni suono è attutito e ciaspolare è un vero piacere anche se, dopo pochi passi, Leo sprofonda nel manto nevoso salvando all'ultimo la macchina fotografica. Il Monte Roen raggiunge un'altitudine di 2116 metri e per arrivare in vetta occorreranno circa 3 ore dal Passo Mendola. Il sentiero 500 si inoltra sempre più nei boschi di conifere del Monte Roen alternando tratti dolci a bruschi ma brevi strappi che mettono a dura prova le nostre gambe disabituate all'escursionismo. In circa 45 minuti, subito dopo aver oltrepassato la seggiovia sopra di noi, attraversiamo una pista da sci che scende verso il campo da golf della zona (una possibile alternativa per ritornare al Passo Mendola). Su alcuni alberi del tracciato sono stati fissati dei cartelli Sat con il simbolo delle ciaspole, piacevoli e chiari, un'indicazione in più per non smarrire la retta via. A poche centinaia di metri dalla pista da sci, un piccolo bivio permette di salire in pochi secondi al rifugio Mezzavia a quota 1600 metri circa (aperto anche durante le vacanze di Natale) dove rifocillarsi seduti ai pochi tavolini rimasti all'esterno. Il sentiero verso la vetta del Monte Roen continua a salire con costanza e, man mano che ci si alza di quota, si intravedono panorami davvero superbi oltre la fitta vegetazione. Continuando a ciaspolare, fra uno scatto fotografico ed un altro, il sentiero si allarga lentamente e la vegetazione, da fitta ed impenetrabile, diventa in breve tempo più rada. Finalmente, dopo quasi 2 ore, riusciamo a vedere la nostra meta, la cima del Monte Roen. Dal rifugio Malga Roen, dove in dicembre a mezzogiorno il sole già non splende più, si può imboccare il bivio seguendo il segnavia 560, per raggiungere il Rifugio Oltradige situato solo 15 minuti più in là, oppure proseguire sul sentiero 500 per un'ora verso la cima del Monte Roen. Già dal Rifugio Roen il panorama sull'alta val di Non, sulle Maddalene, sui picchi dell'Ortles e Cevedale e su parte delle Dolomiti di Brenta è maestoso... pensate a quello che vi aspetta più su! L'ultima ora di trekking è senza dubbio la più dura ed impegnativa: il sentiero si impenna ripetutamente facendoci annaspare e sudare. Oggi non abbiamo portato molto cibo, ma trasportiamo comunque una bottiglia d'acqua ed il materiale fotografico... che pesa!!! Arrivati a circa 200 metri dalla vetta però, siamo ripagati completamente di tutte le forze spese per giungere quassù. Il sole è già alto in cielo (per quanto alto possa essere in inverno), gli alberi ricoperti di neve luccicano, le montagne davanti a noi dominano la scena a perdita d'occhio. Dalla cima del Monte Roen, a quota 2116 metri, i paesaggi sono a 360°: da una parte la Valle dell'Adige con parte del Lagorai, le Dolomiti dello Sciliar e del Catinaccio, la città di Bolzano, la zona di Appiano e del lago di Caldaro fino alle lontane vette della Valle Aurina e dell'Austria. Dall'altra parte, il parco nazionale dello Stelvio con le sue montagne, le Maddalene, le Dolomiti di Brenta in tutto il loro splendore e, oggi, anche candore. La discesa è molto più veloce della salita ed avviene per la stessa via dell'andata a meno che non vogliate deviare lungo la pista da sci... ma dal campo di golf avrete ancora 1,5 km prima di tornare al Passo Mendola!
L'escursione al Monte Roen con le ciaspole ci ha davvero stupito: panorami fantastici e un bel tracciato accessibile a chiunque ha un minimo di allenamento.
Lungo il percorso al Monte Roen abbiamo incontrato tantissimi escursionisti che praticavano scialpinismo. Scendere dalla vetta lungo il sentiero escursionistico 500 è divertente ma, cosiderando la presenza di molti escursionisti sul tracciato, bisogna fare sempre attenzione, rispettare tutti e avere un'ottima padronanza degli sci. Purtroppo ci è capitato di incontrare folli in discesa che invece di rallentare alla nostra presenza, continuavano imperterriti alla loro andatura... questo atteggiamento mi pare del tutto inappropriato in un contesto montano per tutti!
Leo aveva già esplorato queste zone in una delle sue avventure solcando i sentieri del monte Roen e del Penegal sulle due ruote
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