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Via Francigena in bicicletta: la parola a Francesco!

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Dopo aver camminato lungo tratti della Via Francigena in Toscana toccando le due figlie della strada Siena e San Gimignano, dopo aver chiacchierato con Cristina Menghini che ci ha narrato la sua esperienza di Cammino da Canterbury a Roma, dopo esser tornati indietro nel tempo per passeggiare a braccetto con il vescovo Sigerico attraverso la Francia e mezza Italia e giungere infine Roma, oggi ci dedichiamo allla Via Francigena in bicicletta scoprendo il viaggio sulle due ruote di Francesco e Raffaele, raccontato da uno dei due giovani viaggiatori!!!
 
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Più di quattro anni fa sei partito con un tuo amico per percorrere la Via Francigena in bicicletta, perché hai scelto proprio le due ruote? Quanti giorni ci avete impiegato?

 
Dopo aver percorso il Cammino di Santiago a piedi l'idea era quella di fare lo stesso con la Via Francigena. Varie problematiche legate al rapporto tempo/lavoro mi hanno portato a scegliere le due ruote. Dovevo percorrere 2500 km e avevo all'incirca un mese libero dal lavoro. La cosa piu brutta quando intraprendi un cammino è avere limiti di tempo, perchè sono convinto che ognuno deve seguire i suoi tempi fisici e mentali. Il calcolo di un mese però risultò esatto infatti ci abbiamo impiegato 29 giorni. Un'altra cosa che mi preoccupava era il modo di vivere il viaggio. In bicicletta la propria telecamera visiva è molto piu veloce e disordinata; insomma hai meno tempo per riflettere e immagazzinare tutto cio che ti circonda. Quando Cammini tutto è molto piu lento e ordinato.

Qual è stata la tappa più difficile della vostra Via Francigena in bicicletta per chilometri, dislivello e lunghezza? E la più spettacolare?

 
Sapevamo fin dall'inizio che circa a metà del nostro viaggio avremmo dovuto affrontare una tappa veramente difficile che ci spaventava e ci affascinava. Lo avevamo battezzato “il mostro”, il passo del Gran San Bernardo con un dislivello di 1500 metri. Sicuramente è stata anche la tappa piu spettacolare in primo luogo per il paesaggio mozzafiato in secondo per lo stato d'animo, una volta arrivati lassù abbiamo capito che niente e nessuno ci avrebbe mai potuto fermare.

La vostra avventura è iniziata in autunno, con che temperature pedalavate? La pioggia è stata spesso vostra compagna di viaggio?

 
Siamo partiti da Canterbury il giorno 8 ottobre e le temperature erano abbastanza rigide soprattutto quando si aggiungeva pioggia, nebbia e vento contrario, il nostro piu acerrimo nemico. Ci sono stati dei giorni in cui la pioggia ci accompagnava dalle sette del mattino fino al tardo pomeriggio, quando smettevamo di pedalare. Davvero fastidiosa ma fortificante!!

Con quanti chili siete partiti e qual è stata la cosa più inutile che vi siete portati dietro?

 
Avevamo circa una quindicina di chili a testa, due borse poste nel portapacchi della bici. Tenda, sacco a pelo, fornello, stoviglie e qualche cambio. Avevo studiato alla perfezione il carico in modo da non avere pesi inutili. Tutto cio che abbiamo portato con noi è risultato indispensabile. Se devo trovare una cosa veramente inutile posso dire che è stato il telefono cellulare.

Avete incontrato altri viaggiatori lungo la strada? Pellegrini? Malviventi? Cani affamati? Ci racconti l’incontro più divertente?

 
Incredibilmente non abbiamo incontrato altri pellegrini o viaggiatori forse a causa del periodo poco indicato per un viaggio. Gli incontri piu belli sono stati quelli con le persone che ci hanno ospitato o che ci hanno dato solo una parola di conforto. Spesso chi ci ospitava erano persone di chiesa. L'incontro che ricordo con piu emozione è quando siamo stati ospitati in un convento di suore di clausura. Abbiamo mangiato, pregato e cantato con loro ma senza mai entrare in contatto, sempre separati da muri o grate. Potevamo parlare solo con la madre superiore. Non so perche ma siamo ripartiti da quel convento diversi e con una pace interiore immensa.

Dopo la Via Francigena in bicicletta, hai fatto altri viaggi sulle due ruote? Dove?

 
Dopo quel viaggio sono partito per un'altra esperienza molto piu lunga ma non in bicicletta. Ho passato un anno e mezzo zaino in spalla tra Australia, Malesia, Indonesia,Thailandia, Singapore e India.

Avete mai avuto la tentazione di abbandonare l’impresa per eccessiva stanchezza o difficoltà e qual è stata la problematica più difficile da risolvere in quel viaggio?

 
Sono partito senza un minimo di allenamento, sicuramente dentro di me volevo mettermi alla prova e sentire la fatica. I primi tempi sono stati i piu difficili. Il mio corpo si doveva modellare alla bicicletta. All'inizio percorrevamo circa 40 km al giorno, alla fine del mese riuscivamo a farne anche 130. Ho dovuto affrontare un sacco di problemi tecnici, mi si rompevano spesso i raggi della bici e trovare officine di riparazione non è stato affatto semplice. Spesso finivamo la giornata di pedalata completamente zuppi dalla pioggia. Infreddoliti e bagnati montavamo la tenda e ci mettevamo a letto senza il ristoro di una doccia calda... ancora mi vengono i brividi!! Non abbiamo mai pensato di abbandonare e non ci siamo mai fermati!!! Ogni mattina all'alba ci mettevamo in sella e via...

Qual è la cosa più importante imparata lungo la vostra Via Francigena in bicicletta?

 
La cosa piu bella che ho imparato è la parola fratellanza. Aiutare il prossimo partendo proprio dall'esperienza di noi due pellegrini che ci facevamo forza a vicenda. Tante persone ci hanno aiutato e hanno permesso la riuscita del nostro cammino cosi poco organizzato e pianificato.

Se potessi tornare indietro e cambiare qualcosa del vostro viaggio, cosa cambieresti?

 
Non cambierei niente!! Ogni esperienza va presa per quello che è nel bene e nel male.

La vostra avventura in tre aggettivi?

 
Sacrificio, libertà, bellezza
 
Francesco e Raffaele hanno percorso la Via Francigena in bicicletta senza allenamento, come ci hanno confermato nell'intervista, quindi mi sento di sottolineare il fatto che un'esperienza del genere sia davvero alla portata di tutti! Un ringraziamento particolare per la riuscita dell'intervista lo devo al giornalista Patrick Colgan (lo trovate sul suo bel sito Orizzonti!!!) che ho disturbato per riuscire a contattare Francesco!
Un articolo sulla Via Francigena in bicicletta di Francesco e Raffaele era già apparso sul sito Viaggi spirituali: se volete leggerlo lo trovate a questo link.
 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!