La ciclovia del Villoresi è un itinerario ciclabile di circa 100 km che collega la diga del Panperduto, dove nasce il canale Villoresi, e il fiume Adda a Groppello, frazione del comune di Cassano d'Adda. Il percorso si svolge per buona parte su sede propria ma alcune parti seguono strade promiscue a bassa percorrenza. Iniziando questo viaggio in bici dal Ticino, al confine con il Piemonte, si pedala sempre in pianura superando Monza, Gessate e giungendo sull'Adda.
In questo articolo
Il Villoresi è un canale d'irrigazione ideato da Eugenio Villoresi, un ingegnere lombardo che visse nel XIX secolo. Terminato nel 1890, ad oggi risulta essere il secondo canale artificiale più lungo d'Italia dopo quello Emiliano - Romagnolo, il canale nasce dal fiume Ticino, al confine tra Piemonte e Lombardia. Il viaggio del Villoresi inizia alle dighe del Pan Perduto, nella provincia di Varese e termina a Cassano d'Adda, quando l'acqua del canale, dopo 86 km in linea retta, entra nel fiume Adda, dove corre anche la ciclovia dell'Adda.
Tra acqua e boschi verso est
Dalle dighe del Pan Perduto, nelle giornate più serene, la vista sul massiccio del Monte Rosa innevato lascia senza parole. Il percorso comincia lungo la pista ciclabile protetta a ridosso dell'acqua. All'altezza di Vizzola Ticino, dopo una manciata di chilometri dalla partenza, si incontra una centrale idroelettrica la cui costruzione risale a fine 1800. Da qui si può decidere se prediligere il tracciato lungo il Naviglio Grande, più comodo e facile, oppure deviare sulle sponde sterrate del Villoresi per affrontare un divertente single trail nella Natura.
Il percorso lungo il Villoresi si mantiene più alto costeggiando il suggestivo borgo di Tornavento con il suo ponte in ferro di fine 1800 e la sua terrazza panoramica sulle Alpi Occidentali: da quassù sembra di trovarsi sopra le nuvole. Poco più avanti, appena oltre una piccola scala da superare, l'itinerario proveniente dal Naviglio Grande si ricongiunge al Villoresi e il viaggio in bicicletta può continuare!
Addio fiume Ticino
Se per lunghi e solitari chilometri il canale Villoresi e la sua ciclovia seguono la direzione di percorrenza del fratello maggiore Ticino, prima di entrare a Nosate tutto cambia: il grande fiume prosegue il suo corso naturale verso sud, verso Vaccarizza di Linarolo, dove sfocerà nel Po, mentre il canale segue la mano dell'uomo che lo porta a svoltare bruscamente verso Oriente, in direzione della città di Monza. Le vette delle Alpi Occidentali, ancora innevate fino a metà primavera, restano immobili all'orizzonte mentre, quasi impercettibilmente, ci allontaniamo. Castano Primo è la prima cittadina sulla nostra nuova rotta. Caratterizzata dalla presenza di alcune chiese e diverse cascine, Castano Primo è circondata dalle campagne al confine tra la provincia di Varese e quella di Milano. La ciclovia del Villoresi, in questo lungo tratto, corre su sede propria anche se bisogna sempre prestare attenzione durante gli attraversamenti delle strade principali. Pedalando verso est si superano Buscate ( il nome è nato dalla presenza di fitte boscaglie in zona), paese nel quale si trova villa Rosales-Abbiate, risalente al XVII secolo e Arconate. Spesso ci si chiede perchè in nomi di molte località della Lombardia, soprattutto della parte più occidentale, terminino in -ate. Questo suffisso spesso ha valore di aggettivo e indica l'antica appartenenza di luoghi a qualche persona, ma non è una regola sempre valida. La lingua del territorio lombardo, ma in parte anche quello piemontese e del Canton Ticino, è stato influenzata dalla presenza e dalla lingua delle popolazioni celtiche (anticamente l'area era abitata dagli Insubri, ecco perchè spesso viene citata la regione storica dell'Insubria!).
Proseguendo sull'itinerario, quasi senza rendersene conto, ci si ritrova a Busto Garolfo, uno dei comuni dell'area metropolitana di Milano. Se sei appassionato di ville storiche e case antiche qui troverai qualche spunto culturale interessante oltre a poter attraversare parte del Parco agricolo del Roccolo.
Soste lungo il Villoresi
La ciclovia del Villoresi prosegue il suo cammino verso est alternando il passaggio in tranquille cittadine a piacevoli aree sosta, a tratti immersi tra campi coltivati o aree boschive. Dopo Busto Garolfo il canale Villoresi attraversa il comune Parabiago e poi, subito dopo aver superato la piccola Abbazia della Colorina (XVII secolo), quello di Nerviano. Parabiago per anni è stato un importante polo calzaturiero mentre Nerviano, nel periodo medievale, gestì una delle più importanti pievi della zona. Tra Parabiago e Nerviano si attraversa il fiume Olona, un affluente del Lambro di 71 km che nasce nella zona del Sacro Monte di Varese.
Il viaggio del Villoresi, instancabile, prosegue ancora incontrando altre località con storie diverse. Il Parco del Lura merita di essere citato per le sue dimensioni, si estende infatti in tre differenti province lombarde, e per la sua varietà paesaggistica caratterizzata da una convivenza rispettosa tra uomo e Natura.
Garbagnate, il parco delle Groane e Monza
Pedalando nel verde presto si giunge a Garbagnate Milanese che conta quasi 30000 abitanti. Il territorio di questo comune è compreso in quello del Parco delle Groane, 8000 ettari di area naturale, delineato dalla presenza di brughiere (groane). Con una ricca biodiversità che include volatili, mammiferi e anfibi, il Parco delle Groane è attraversato da diversi torrenti alcuni dei quali risultano essere assi cicloturistici perfetti. Un esempio è il Nirone che viene affiancato dal Sentiero Groane. Tornando a Garbagnate è interessante sapere che, con una breve deviazione verso sud su strada in parte promiscua, si può raggiungere Villa Arconati, sita nel comune di Bollate. Questa villa storica lombarda è un piccolo gioiello del Parco delle Groane.
Da Garbagnate in avanti, nonostante ci si ritrovi in alcuni momenti a pedalare in un ambiente fresco e verdeggiante, la vicinanza con Milano e Monza sarà sempre più evidente e le cittadine dell'hinterland si susseguiranno senza sosta alcuna. Senago, Limbiate, Palazzolo Milanese, Nova Milanese e infine Monza, la città della Villa Reale e della corona ferrea, simbolo dei reali italiani dall'Alto Medioevo fino alla proclamazione della Repubblica Italiana. Tra le incoronazioni più famose effettuate con la splendida corona è bello ricordare quelle di Carlo Magno (800), Federico Barbarossa (1155) e Napoleone I(1805) che affermò "Dio me l'ha data e guai a chi me la toglie!".
Oltre Monza in bici
Il Canale Villoresi attraversa la città di Monza e la ciclabile che lo costeggia permette ai visitatori di restare immuni al traffico cittadino. In un viaggio in bici lungo il Villoresi si potrebbe pensare di dividere la percorrenza dell'intera ciclovia in due giorni per godere appieno delle attrattive lungo l'itinerario. Un buon punto tappa potrebbe essere proprio la città di Monza nonostante la nomea (reale) di luogo costoso. Lasciandosi Monza alle spalle, si oltrepassa il fiume Lambro e ci si immerge in un parco verdeggiante e fresco dove pedalare in tutta tranquillità. Lo scenario naturale però, dura poco e ben presto, appena oltre il ponte ciclopedonale davanti al cimitero, ci si ritrova su strada promiscua.
Da qui in avanti, per diversi chilometri, non sarà così intuitivo seguire il percorso ciclabile del Villoresi e per questo motivo consiglio di munirsi di una cartina o di scaricare la traccia gps del tracciato. Alternando tratti condivisi con il traffico veicolare, single trail inaspettati a ridosso dell'acqua e brevi pezzi su pista ciclabile, si supera Carugate per inoltrarsi nuovamente su itinerario dedicato esclusivamente ai velocipedi su facile sterrato.
L'itinerario ciclabile del canale Villoresi tra Carugate e Masate è uno dei più piacevoli: si ritorna alla natura pedalando in un ambiente frizzante e vivace. Il canto degli uccelli anima lil lento incedere mentre il fruscio della vegetazione al vento culla i pensieri. Scorrono lenti Pessano con Bornago, Gessate, un tratto del Parco del Rio Vallone e Masate. Il fiume Adda, e con esso la fine del viaggio in bici lungo il Villoresi, si avvicinano sempre più.
Mancano ormai pochi chilometri al grande fiume, alcuni dei quali saranno promiscui.
L'apparizione della ruota idraulica di Groppello indica l'arrivo dell'itinerario sull'Adda. Pedalando ancora qualche centinaio di metri verso nord si potrà vedere il canale Villoresi sparire nelle acque placide della Martesana e a questo punto sarai tu a decidere se proseguire la tua avventura lungo l'Adda e la sua ciclovia verso sud, lungo la ciclabile del fiume in direzione di Lecco o sulle sponde del canale Martesana per raggiungere Milano.
Ultimi commenti