La ciclovia dell'Adda o Greenway dell'Adda è un percorso per bici che segue il corso del fiume dalla sorgente (quasi!), in Alta Valtellina, alla foce nel fiume Po, nel cuore della Pianura Padana. Questo itinerario ciclabile, che si sviluppa lungo piste, strade secondarie, divertenti sterrati e argini dei fiumi, misura oltre 300 km e può essere affrontato, con le dovute accortezze, in 4 - 5 giorni di viaggio. In bicicletta il corso dell'Adda viene scoperto da punti di vista nuovi, piacevoli e curiosi, che permettono di entrare più a fondo nella storia e nelle vicende che hanno interessato questo grande fiume del Nord Italia.
La ciclovia dell'Adda inizia nel cuore delle Alpi e termina nel Po, il corso d'acqua più lungo della nostra penisola. Come lungo l'Adda, anche lungo altri fiumi della Lombardia sono state realizzati degli itinerari ciclabili: il più simile per lunghezza e orografia è quello della ciclovia dell'Oglio che dal passo del Tonale giunge fino al fiume padano.
Il fiume Adda è uno dei più importanti corsi d'acqua d'Italia. Dalla Val Alpisella, appena a monte dei laghi di Cancano, inizia il lungo viaggio dell'Adda verso il fiume Po che lo porterà a percorrere tutta la Valtellina, a gettarsi nelle fresche acque del lago di Como, a lasciare lo stesso all'altezza di Lecco per poi proseguire la sua cavalcata verso sud e la pianura padana dove incontrerà il fratello maggiore Po. La ciclovia dell'Adda si sviluppa per oltre 300 km collegando la città di Bormio a Castelnuovo Bocca d'Adda, in provincia di Lodi. Questo viaggio in bici lungo la via d'acqua permette di attraversare paesaggi molto diversi tra loro: dall'ambiente montano della Valtellina si passa ad un ecosistema lacustre per poi immergersi completamente in quello fluviale a sud di Lecco.
Dalla sorgente dell'Adda a Sondrio
La ciclovia dell'Adda inizia nella città di
Bormio, rinomata meta turistica dell'Alta Valtellina dove rilassarsi alle terme o dedicarsi a numerose attività sportive. Su strade promiscue e dedicate si inizia da subito a perdere quota costeggiando scenari struggenti dove gli alti monti e i passi alpini, come quello dello Stelvio, sono i veri protagonisti. Presto si raggiungono Sondalo e, appena sotto, dopo aver pedalato un divertente tratto sterrato,
Grosio. Questa località è dominata da
due castelli, San Faustino e il Castello Nuovo, che si possono raggiungere pedalando una ripida salita. Adiacente alle fortezze si trova la Rupe Magna, un sito di
antiche incisioni rupestri (come quelle che si possono visitare luno la
ciclovia della Valle Camonica e che sono diventate il primo luogo patrocinato UNESCO in Italia!).
La ciclovia, che nella vallata lombarda prende il nome di
Sentiero Valtellina, continua a seguire l'Adda attraversandolo e superando il paese di Grosotto per scendere fino a Mazzo. Mazzo di Valtellina, conosciuta dagli amanti delle salite per la terribile strada che conduce
in cima al Passo della Foppa, il
Mortirolo, è un ridente paese che vanta un battistero romanico, il Palazzo Quadrio - Venosta e altri suggestivi angoli da scoprire.
Questa zona della Valtellina è la patria della
rinomata bresaola ma anche dei
pizzoccheri (nati a
Teglio!), degli sciatt e di molte altre specialità gastronomiche. Il Sentiero Valtellina, a tratti promiscuo e a tratti esclusivamente ciclabile, scende nella valle passando per Tovo di Sant'Agata e Lovero, appena prima di raggiungere l'area naturalistica Le Piane. La bella Tirano, conosciuta ai più come punto di partenza del
Trenino rosso del Bernina, sorge a ridosso dell'Adda che, insieme al Santuario della Madonna di Tirano e ai numerosi palazzi storici, contribuisce al fascino di questa località. I paesaggi silenziosi avvolgono i cicloviaggiatori mentre tra dolci saliscendi continua il viaggio verso Sondrio e la parte più bassa della Valtellina.La ciclovia dell'Adda non si allontana mai troppo dal fiume e le aree soste con tavolini e panchine arricchiscono il tracciato con servizi apprezzati. Sai che sul territorio valtellinese sorgono centinaia di chiese? Magari, in un prossimo viaggio in bici, potrai decidere di visitarle tutte! Man mano che si perde quota il paesaggio cambia e la vista può godere di nuovi colori e nuove forme come quelle, per esempio, delle decine di filari di vitigni che, in autunno, saranno ricoperte di preziosi acini. Sondrio appare sorniona nelle luci della sera. Il capoluogo di provincia conta 21000 abitanti, un castello dell'XI secolo e la torre Ligariana che svetta alta sulla città.
Da Sondrio a Colico, sul lago di Como
La seconda parte dell'itinerario ciclabile della ciclovia dell'Adda inizia a Sondro e termina a Colico, sul lago di Como. Sono circa 60 i chilometri che dividono le due località e, seguendo il corso del fiume, si riescono a percorrere quasi nella loro totalità su percorso protetto. Dal centro di Sondrio, a quota 307 m, ci si ricongiunge con il Sentiero Valtellina che continua lungo la vallata tra variopinti saliscendi.
Prima di raggiungere il lago di Como si attraverseranno i paesi protagonisti di
cantine aperte, una manifestazione che ogni anno registra centinaia di visitatori appassionati di vino. La percorrenza di questo tratto di Sentiero Valtellina è piuttosto facile, bisogna solo prestare attenzione ai 3 km di interruzione della ciclabile all'altezza di Talamona, ma ci auguriamo possano essere sistemati quanto prima. In bici si costeggia il
Parco locale della Bosca, un'area verde di 30 ha, prima di approdare a Morbegno. Altre piccole cittadine contornano il Sentiero Valtellina fornendo servizi a chi ne ha necessità. Prima di giungere a Colico si percorre un lungo e divertente tratto su strada bianca: è il benvenuto della
riserva naturale di Pian di Spagna e Lago di Mezzola che si può attraversare in bicicletta scoprendono gli angoli più caratteristici, fermandosi per avvistare qualche volatile o sostando negli agriturismi per degustare i prodotti tipici della zona.
Il lago di Como, là dove l'Adda diventa suo immissario, appare all'improvviso regalando un senso di stupore e pace interiore intenso. Consiglio di prendersi un po' di tempo per sostare sulle rive del lago prima di rimettersi in viaggio.
Da Colico a Lecco lungolago
Da Colico il viaggio in bici sulla ciclovia dell'Adda prosegue lungolago sulla Sp72. Questa strada provinciale, promiscua e piuttosto trafficata durante la stagione turistica, si presenta tranquilla nel periodo primaverile, in quello autunnale e durante i giorni feriali. Dalla piccola baia del promontorio di Olgiasca si giunge presto all'
antico borgo di Corenno Plinio, ora facente parte del comune di Dervio.
Una visita al castello, almeno dall'esterno, è d'obbligo prima di riprendere la strada lacustre. All'altezza di Dervio è possibile imboccare una breve discesa verso il lago per percorrere la breve ma suggestiva ciclabile a filo d'acqua. Tagliando il paese si riemerge poi nuovamente sulla SP72 grazie alla quale, dopo una breve galleria, si può entrare nel paese di Bellano. Si trova adagiata sul Lario ed è proprio dal paese che è possibile seguire la
strada alternativa al lungolago, quella che guadagna quota per
attraversare la Valsassina, ma di questa via ti parlerò più tardi. Da Bellano, dove si trova un suggestivo orrido, si pedala nella quiete lacustre che ci guida verso Olivedo e Varenna.
Quattro gallerie richiedono l'utilizzo delle luci per rendersi visibili agli automobilisti che viaggiano lungo lo stesso tratto. Varenna, paese dirimpettaio di Bellagio, è vivace e colorata. Ogni anno migliaia di persone decidono di fermarsi nel borgo per trascorrere le vacanze o semplicemente per una visita. Dominata dal castello di Vezio, Varenna vanta la meravigliosa Casa museo Villa Monastero con il suo curato giardino botanico sul lago.
Più avanti lungo l'itinerario si incontra il
minuscolo Fiumelatte dove scorre l'omonimo
fiume considerato il più corto d'Italia con i suoi 250 m. Le acque cangianti del lago di Como non stancano mai e le soste fotografiche rallenatano l'avanzata. A Lierna si può pedalare fino al Castello, punto panoramico sul bacino lacustre, mentre a Mandello del Lario merita una sosta il porticciolo orientale. Dal paese, dove nel 1921 nacque la Moto Guzzi, esistono due alternative per proseguire il viaggio in bici: la prima è quella di salire su un treno regionale e raggiungere Lecco in totale sicurezza, la seconda è invece quella di pedalare fino ad Abbadia Lariana e poi
tuffarsi nel caos veicolare della superstrada, ad oggi unica strada a collegare gli ultimi paesi della sponda lecchese con il capoluogo (Speriamo che presto si trovi una soluzione!). Lecco, la città dei Promessi Sposi, è ricca di negozi e locali dove rilassarsi e riposarsi un po' prima di riprendere la via verso sud e la pianura padana.
Variante Valsassina
Per evitare il tratto di superstrada tra Abbadia Lariana e Lecco e percorrere nuove rotte se si è già affrontato in passato il classico itinerario in bici lungolago, all'altezza di Bellano, è possibile deviare verso la Valsassina ed entrare così nel
Parco regionale della Grigna settentrionale.
Questo cambio di programma comporterà una salita, mai troppo impegnativa, verso la vallata e la piacevole sorpresa di una
pista ciclabile che si snoda sul fondovalle. Da non perdere una sosta a Parlasco, il paese dipinto, una rinfrescata nel torrente Pioverna e la cascata della Troggia con una breve deviazione dalla ciclopedonale. La discesa verso Lecco avviene su strada promiscua dopo aver superato un facile valico all'altezza del comune di Ballabio.
Lungo il fiume Adda da Lecco a Lodi
Appena superato il Ponte Azzone Visconti si entra in mondo fatto fatto di a
mpi sterrati, acqua silenziosa, vegetazione verdeggiante... è il corso del fiume Adda, la nostra guida, colui che ci accompagnerà fino al Po.
Questo tratto che collega Lecco a Concesa, è conosciuto come
ciclabile dell'Adda. Oltre Concesa, su facili sterrati, una piacevole ciclopedonale e strade promiscue a bassa percorrenza si può decidere di seguire il
Naviglio della Martesana fino a Milano, ma questa è un'altra storia! Lungo la ciclabile dell'Adda, dove sorge l'
Ecomuseo di Leonardo (Da Vinci) è impossibile restare indifferenti alle numerose attrattive come il traghetto a corda di Imbersago, il santuario della Madonna de la Rocchetta, il ponte in ferro di Paderno, la ruota idraulica di Groppello d'Adda.
A Cassano si lascia il Naviglio della Martesana, che devia verso Milano, per continuare a seguire l'Adda o, se si preferisce, il canale Muzza.
Nel nostro caso abbiamo preferito pedalare a ridosso del fiume per essere sicuri di non sbagliare strada. Dopo aver attraversato il ponte promiscuo sull'Adda e la Roggia Rivoltana, alla rotonda si prosegue verso sud facendo attenzione al traffico veicolare. Per 2,5 km alterneremo tratti ciclabili a momenti su strada promiscua per poi deviare, finalmente, su sterrato superando una sbarra.
In tutta sicurezza su ampio sterrato prima e su tratti più stretti, anche in single trail poi, si continua a seguire il grosso serpente d'acqua che, ignaro della nostra presenza, supera diversi paesi. Poco prima di oltrepassare il canale Vacchelli e la sua ciclabile, lasciamo provvisoriamente l'Adda per svoltare a sinistra. Il
canale Vacchelli, realizzato a fine 1800, è lungo 34 km ed ha percorso quasi interamente rettilineo. Una volta superato si torna a costeggiare il fiume Adda. Con un po' di attenzione, e di allenamento, potrai scorgere qualche volatile tipico della fauna fluviale come la garzetta o l'airone cenerino, ma anche il più raro Martin pescatore. Tra i mammiferi più facili da incontrare devo citare la nutria, specie aliena che ormai ha invaso gran parte degli ambienti fluviali, il coniglio selvatico e il capriolo. Lodi dista ancora diversi chilometri ma la pedalata non risulta mai troppo faticosa e lentamente si scorge la
cattedrale vegetale, simile a quella della
Val di Sella in Trentino, che anticipa la città.
Lodi, fondata da Federico Barbarossa, è una cittadina vivibile e allegra. La piazza principale, la chiesa di San Francesco, il Duomo, il Palazzo Mozzanica e gli altri edifici sono spunti interessanti per una visita della città. Da Lodi si può scegliere se proseguire il viaggio in bici verso il fiume Po o se
rientrare a Milano in bicicletta lungo un itinerario ciclabile che abbiamo pedalato qualche anno fa.
La fine del viaggio
Da Lodi il corso dell'Adda ci porta inevitabilmente a sud, lungo ciclopedonali arzigogolate e tratti promiscui che tagliano la pianura senza fine.
A Turano Lodigiano si incontra il bivio per la
Via Francigena e la tentazione di cambiare i piani e proseguire fino a Roma (e oltre!) solletica la mente. Più a sud, in corrispondenza di Castiglione la
ciclovia dell'Adda incontra il canale Muzza dal quale si era separato a Cassano, molti chilometri più a monte. Il tracciato sembra non giungere mai a destinazione e i cartelli del Parco Agricolo Adda Sud indica che siamo sempre più lontani dalle Alpi e dalla sorgente del nostro fiume guida.
A Maleo una piccola chiesa nella roccia attira l'attenzione, mentre, scorgendo i cartelli marroni, risulta chiaro che il Po è vicino e che qui ci si trova lungo la
ciclovia del Po. Qui ricordo di esserci già passata anni fa quando, durante un breve viaggio in bici, pedalavo
da Senna Lodigiana lungo un tratto di Francigena...
Da Maleo la strada per la foce dell'Adda, a Castelnuovo Bocca d'Adda, è davvero breve e il fiume Po finalmente appare dietro la folta vegetazione fluviale.
Percorrere lo stesso lungo viaggio del fiume Adda, vederlo nascere torrente, accorgersi della sua crescita, pedalare con lui fino alla foce, la sua fine in un fiume più grande, è un po' come aver vissuto una vita non tua, una vita che alla fine non termina mai davvero, perchè ogni giorno le acque dell'Adda si rinnovano e così, spero, sempre sarà.
La stazione più comoda per rientrare verso nord o riavvicinarsi al punto di partenza con la bici è quella di Pizzighettone che si raggiunge in poche pedalate dalla foce del fiume Adda.
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