Una delle montagne più gettonate dai bikers che pedalano in MTB sul lago d'Iseo è il monte Guglielmo o Golém. Non avremmo mai pensato di poterlo scalare, anche se soltanto in parte, il primo giorno dell'anno. Eppure le temperature miti e le scarse precipitazioni di quest'anno sono state propizie. Decisi a far valere il detto, riadattato, che "Chi pedala il primo dell'anno, pedala tutto l'anno", siamo partiti di buon'ora da casa per raggiungere le sponde del lago con il tepore del primo sole che lo illuminava.
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Il lago e le piramidi di Zone
Questo percorso MTB al lago d'Iseo, sponda bresciana, si snoda interamente su strade, in parte asfaltate e in parte fuori strada, senza avere grosse difficoltà tecniche in estate per raggiungere il rifugio Croce di Marone a 1166 m. Tutt'altra cosa è stata la pedalata, suggestiva e divertente, sulla neve battuta di gennaio.
Lasciata l'auto in un parcheggio sulle sponde del lago, all'ingresso di Marone, ci dirigiamo verso il centro del paese per svoltare subito in salita verso Zone lungo la SP32, l'antica strada valeriana. Seguiamo la strada principale verso il piccolo centro, famoso per le piramidi di terra che si vedono spuntare a fianco della strada poco prima di raggiungere la frazione di Cislano.
Una sosta ad un tornante ci permette di rifiatare mentre scattiamo qualche foto ma l'ombra e la bassa temperatura ci convincono a ripartire velocemente. Passiamo la chiesa di San Giorgio e poco più avanti, ad una curva verso sinistra, lasciamo la strada seguendo le indicazioni per il monte Guglielmo sulla destra.
Al rifugio Croce di Marone
Subito la strada si ricopre di una sottile coltre di neve battuta che nel bosco si alterna a brevi ma pericolosi tratti di ghiaccio. La salita è costante ma mai impossibile e le ruote delle MTB, seppure montino copertoni estivi, non scivolano più di tanto. La strada si inerpica dapprima immersa nel bosco e poi, piano piano, illuminata dal sole che scioglie la neve.
Si superano un paio di strappi resi meno aspri da una serie di tornanti, lungo il sentiero della Valle di Grasso. Intorno a quota 1140 m la strada spiana ed aggira il monte Guglielmo dolcemente fino a condurvi alla sella dove si trova il rifugio Croce di Marone. Qui sulla sinistra inizia l'impegnativa ascesa finale fino al rifugio Almici e alla cima del monte Guglielmo: noi decidiamo di rinunciare visto lo strato di neve sempre più importante e soprattutto vista l'ora già tarda.
Forcella di Sessero e forcella di Sale
Torniamo sui nostri passi per qualche metro ed imbocchiamo sulla sinistra la strada che conduce verso il Santuario della Madonna della Rota. Alla prima curva però la abbandoniamo svoltando a sinistra su un sentiero inizialmente in discesa e poi in ripida salita che conduce alla forcella di Sessero (1186 m), splendida spianata imbiancata da un soffice strato di neve. Inziamo la discesa fino al passo Spino da dove risaliamo brevemente verso la forcella di Sale.
Qui deviamo pochi metri dal percorso sulla destra per ammirare un maestoso panorama sulla parte meridionale del lago d'Iseo e sull'isola lacustre più grande d'Italia, Montisola, perfetta meta per la MTB. Rientrati sulla retta via, iniziamo una discesa molto pendente e scivolosa, mista su cemento e ciottolato. Procedendo con attenzione, precipitiamo di quota fino ai 780 m circa dove un sentiero sulla destra abbandona la strada per dirigersi verso la piccola frazione di Portole.
Da Portole a Marone
Giunti sull'asfalto, lo seguiamo in discesa per poche decine di metri ed al primo tornante imbocchiamo il sentiero sulla destra (indicazione per l'agriturismo Varzà). Il percorso in saliscendi, prima su cemento e poi su sterrato, richiede in qualche punto di scendere dalla bici e spingere per pochi minuti. Oltrepassato il torrente, il fondo si fa più ampio e largo fino a diventare una strada sterrata e piacevole.
Il panorama del tramonto sul lago d'Iseo ci accompagna in queste ultime pedalate. Raggiungiamo in breve l'asfalto sopra il centro di Sale Marasino e deviamo a destra per percorrere ancora un tratto della via Valeriana Antica, restando in quota poco sopra il livello del lago. All'ennesimo tornante lasciamo la strada per imboccare, dopo pochi gradini, un bel sentiero immerso tra gli ulivi. In poche centinaia di metri sbuchiamo nel centro di Pregasso, perdendoci tra i vicoli. Di qui la picchiata verso Marone è veloce ed asfaltata.
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