La mia intenzione era quella di visitare la val Maggiore in MTB e quindi arrivare al lago di Cece. Purtroppo non ci sono arrivato, nonostante ciò ho vissuto una giornata meravigliosa grazie alla natura. Ero convinto di fare un giro con la mia bici in primavera, mi ritrovo invece in pieno inverno e “costretto” ad utilizzare una comoda e-bike. Ma andiamo con ordine.
Il sorprendente risveglio ed il primo tentativo
Il meteo dava pioggia quindi avevo preparato l’abbigliamento adatto per rimanere al caldo e soprattutto all’asciutto. Alle 6 del mattino mi desto perchè la sento scrosciare e subito penso: “Maledette previsioni rispettate…”.
Alle 8 mi alzo, scanso la tenda e vedo tutto ammantato di bianco. Meraviglia.
In primis faccio una buona ed abbondante colazione, quindi mi faccio consigliare da Stefano, proprietario dell'hotel Ancora e rifletto sul da farsi. Non voglio certo rinunciare al divertimento e per questo colgo l’idea di usare una delle loro bici elettriche per poter tentare l’impresa.

Per come sono agghindato sembro un marziano (o uno spazzacamino); comunque verso le 10 parto fiducioso. Ieri, durante il giro del Latemar in MTB in senso antiorario la neve l'ho solo 'tastata', oggi invece mi avvolge.
Passato il ponte sul torrente Travignolo giro subito a sinistra per costeggiarlo ed entrare nell’omonima valle. La nevicata è fitta ma l’impermeabile mi protegge bene, esattamente come la prima volta che lo indossai, durante il viaggio in Norvegia.
Sino al campeggio lo sterrato è piano, poi inizia la salita in zona Sotto Sassa e Boscampo ma dopo il primo tornante devo fermarmi, bloccato da innumerevoli alberi schiantati.
La salita in val Maggiore in MTB
Torno a Predazzo, al ponte giro a sinistra e seguo le indicazioni per la val Maggiore. La strada è asfaltata e molto scoscesa. La potenza dell’e-bike mi viene in soccorso per recuperare il tempo perso. Inizio ad addentrarmi in un mondo bianco, silenzioso, morbido, quasi in due dimensioni. Sono solo io ed il bosco (la cupa foresta norvegese). In realtà per alcuni metri seguo un capriolo che sembra farmi da apripista. La nevicata va smorzandosi ma più salgo più la neve depositata aumenta.
Il bosco che suona
La val di Fiemme, la valle dell’armonia, è famosa in tutto il mondo per i suoi alberi secolari, gli abeti rossi, i quali posseggono straordinarie caratteristiche acustiche. Tale legno viene utilizzato per produrre le tavole armoniche di organi, pianoforti, violini, viole ed altri strumenti a corda. Da questi luoghi ha preso origine l’evento musicale “I suoni delle Dolomiti” ed è qui che torna ogni anno per celebrare queste magnifiche piante.
A tal proposito un forte pensiero mi sovviene: Paneveggio, agosto ’98, Uto Ughi ed il suo Stradivari, le quattro stagioni di Vivaldi… che ricordi!
Gli abeti rossi svettano ai miei fianchi come vigili sentinelle, ed io mi sento al sicuro.

Continuo nella mia pedalata rotonda per evitare di slittare o affossarmi nella neve. Le indicazioni sono chiare (tour 931 per il lago di Cece) e dopo circa 4 chilometri la strada spiana così posso riprendere fiato. Lascio a destra l’indicazione per malga Valmaggiore ma superato il ponte sul rio omonimo la neve inizia ad essere davvero tanta ed a volte sono costretto a scendere e spingere la bici (una e-bike per la precisione…).
Non riesco a gestire con regolarità la potenza aggiunta quindi la ruota tende a slittare, inoltre la neve ricopre la corona e soprattutto il pacco pignoni cosicché la catena salta. Considerazioni tecniche interessanti ma testardo vado comunque avanti. A tre chilometri però mi devo arrendere in quanto alberi enormi ostruiscono il passaggio. È stato bello crederci.
Il rientro in stile telemark
Il rientro è una vera goduria in quanto per circa sette chilometri navigo nella neve. Sensazioni forti che mi riportano all’infanzia.
La neve d’altronde crea sempre stupore e magia. Le mie mani e piedi stanno congelando ma resisto.
La val Maggiore in MTB merita, naturalmente anche col bel tempo. Nel momento in cui verranno rimossi gli alberi si potrà raggiungere in bici il lago Cece e compiere un anello dal campeggio oppure arrivare sino al lago di Paneveggio.
Lasciamo tempo al tempo.
Io, un po’ eroe, mi sento super soddisfatto e quindi merito una pausa al centro benessere dell’hotel Ancora.
Hotel Ancora
Dormire a Predazzo

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