L'itinerario ad anello tra val Trebbia e val Staffora in bici si sviluppa tra la Lombardia e l'Emilia-Romagna, nel territorio che si trova a sud dell'Oltrepò Pavese. Il Monte Lesima, montagna situata nel punto più meridionale della Lombardia, è una delle cime più elevate dell'Appennino Ligure e rappresenta a tutti gli effetti il soggetto principale di questo giro in bicicletta tra le bellezze nascoste di un territorio selvaggio e soprattutto poco frequentato dai mezzi a motore!
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Bobbio e la Val Trebbia
Il luogo di partenza di questo percorso è Bobbio, località piacentina posta a 272 m sulla sponda sinistra del fiume Trebbia e luogo di passaggio della Via degli Abati. Simbolo di questo paese è il Ponte Gobbo, un lungo ponte in pietra di origine romana formato da undici arcate irregolari.
Inforcata la bicicletta, si comincia a pedalare in direzione sud seguendo la strada statale che collega Piacenza a Genova attraverso l'Appennino Ligure. Dopo poco meno di due chilometri la valle cambia radicalmente aspetto, trasformandosi da piatta e rettilinea a tortuosa e dai lineamenti più selvaggi, dove il fiume si insinua tra le pieghe dei pendii montuosi. La strada diventa un susseguirsi di dolci saliscendi che è bene affrontare con calma e con lo spirito del cicloturista, fermandosi ad ammirare questo ambiente ove il bosco ha ormai preso il sopravvento rispetto alle precedenti colline coltivate di Bobbio.
Sotto alla strada di qualche decina di metri scorre il già citato fiume Trebbia, un corso d'acqua che si presenta di larghezza esigua rispetto all'ampio solco del suo alveo. Sopra le nostre teste, a picco sulla valle e posizionato su uno sperone roccioso impressionante, sorge il piccolo borgo di Brugnello, uno dei tanti paeselli appenninici abbarbicati in luoghi impensabili.
Giunti a Marsaglia ci si può dissetare ad una fontanella, lasciando sulla sinistra la deviazione per l'aspra Val d'Aveto, frequentemente soggetta a frane e dissesti tali da vietare sporadicamente al transito la strada che si spinge all'interno dell'omonimo parco. Tra una curva e un'altra si apre davanti ai nostri occhi la massiccia mole del Monte Lesima (1724 m), sulla cui sommità si erge una vistosa postazione radar di color bianco e dalla forma sferica.
Pedalando lungo la solitaria Val Boreca
Dopo qualche divertente saliscendi e condividendo tutta questa prima parte di strada con automobilisti e motociclisti “della domenica”, si giunge nei pressi di Traschio, uno sparuto borgo all'imbocco della Val Boreca. Tale valle è collocata nel cuore delle “Quattro Province”, in quanto confina con la Val Borbera (Alessandria, Piemonte), la Val Staffora (Pavia, Lombardia), la Val Trebbia (Piacenza, Emilia – Romagna) e l'alta Val Trebbia (Genova, Liguria).
Svoltando a destra si superano i ponti sui corsi Trebbia e Boreca e si comincia a salire su strada che man mano si restringe. Dopo qualche chilometro si giunge a Zerba (775 m), paese che custodisce i ruderi del castello Malaspina risalente al tredicesimo secolo. Superato un piccolo monumento a testimonianza dei rastrellamenti nazi – fascisti verificatisi durante il periodo della Resistenza, si prosegue verso Vesimo inoltrandosi sempre di più nella valle, profondamente incisa dal torrente Boreca. Proseguendo sul versante meridionale del soprastante Monte Lesima, la valle si apre a ventaglio consentendo uno sguardo sul Monte Carmo, dietro il quale si estende la Liguria e il parco naturale dell'Antola.
Dopo Pey la salita si fa più erta, ma è questione di soli due chilometri, prima di giungere al Passo del Giovà (1368 m), per un totale di venti chilometri di ascesa da Traschio! Dopo una sosta può essere interessante la breve salita al vicino e ben visibile valico Capanne di Cosola (1493 m), che domina la piemontese Val Borbera. Questo valico rappresentò nei secoli passati un importante punto di passaggio di una rotta commerciale tra Lombardia e Liguria, una delle tante vie del sale che ai giorni nostri sono state valorizzate dalle amministrazioni locali come percorsi escursionistici plurigiornalieri.
La vista è eccezionale sulla cresta tra M. Lesima e M. Penice, nonché sulle Alpi Liguri, Marittime e Cozie con il Monviso che svetta dalla nebbiosa pianura piemontese.
La traversata sino al Monte Penice
Una volta tornati al passo del Giovà, si intraprende una strada in quota che si sviluppa sulle pendici nord – occidentali del M. Lesima, alti sulla Val Staffora. Si sale fino al bivio per la cima del M. Lesima (la strada per la vetta è vietata ai mezzi a motore) e poi si prosegue tra dolci saliscendi sotto la Cima Colletta immersi in una bellissima faggeta.
Successivamente si scende al passo del Brallo, valico attraversato da Leo e Vero durante l'Anello di 2 giorni tra Val Tidone e Val Trebbia in bici. Questo primo tratto di traversata dal passo del Giovà presenta asfalto pessimo, molto sporco e con buche pericolose (per fortuna è l'unico tratto brutto di questo giro ad anello), per cui si consiglia di porre molta attenzione con la bici da strada; chiaramente con una bici da viaggio equipaggiata con copertoni adeguati il problema non sussisterebbe.
Superato Brallo di Pregola si sale per circa sei chilometri fino al Passo Scaparina (1108 m), valico che delimita il confine tra Lombardia ed Emilia – Romagna.
Proseguendo nella traversata si raggiunge con percorso abbastanza pianeggiante la strada che congiunge Varzi al Passo del Penice (1149 m) attraverso la Val Staffora. La vetta del M. Penice (1460 m) sovrasta il paese di Bobbio e dista appena tre chilometri dal passo; la tentazione di raggiungere la sua sommità è molto forte, nonostante la pendenza si attesti sul 10%! La scelta di questa deviazione è sicuramente azzeccata se la giornata si presenta limpida, in quanto dalla cima, occupata dal santuario di S. Maria in Penice e da alcune antenne per telecomunicazioni, si può ammirare tutta la catena delle Alpi Occidentali e Centrali.
Concludendo in bellezza
Attraverso una lunga discesa larga e filante si raggiunge rapidamente Bobbio, chiudendo questo bellissimo giro ad anello del Monte Lesima in bici da strada tra Val Trebbia e Val Staffora.
Per concludere in bellezza la giornata ci si può rilassare passeggiando tra le vie del centro storico di Bobbio e perché no visitare l'abbazia di San Colombano, uno dei più importanti centri monastici d'Europa fondato nel 614. Se poi ci si dovesse imbattere nella mostra del fungo, del tartufo e la festa dell'uva, l'occasione sarebbe ghiotta per degustare i rinomati prodotti gastronomici locali, tra cui la coppa e il salame piacentino!
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