Ad Haiti, vicino alla capitale Port au Prince, esiste un villaggio di Artisti del ferro composto da 60 atelier dove lavorano 200 artisti.
Nelle loro botteghe trasformano i materiali di scarto in arte. I prodotti, realizzati con lamina di metallo ritagliato dai bidoni di petrolio, sono battuti ed incisi manualmente attraverso la tecnica a sbalzo.
Raccolti ai margini degli aeroporti o d'insediamenti industriali, i bidoni sono trasportati sui tettucci dei taxi collettivi haitiani (tap tap) e poi sulle spalle, fino alla loro ultima destinazione. Il processo di lavorazione prevede che i bidoni siano scoperchiati della parte superiore e di quella inferiore, tagliati lateralmente per tutta la loro lunghezza ed infine bruciati per eliminare la vernice e rendere il metallo più facilmente lavorabile. Poi, l'artista sale mani e piedi sulla piastra e la appiattisce di peso. Tale lamina grezza è poi martellata e levigata più volte, attuando un processo in cui l'artista si appropria progressivamente del metallo che trasforma con le mani in materia plastica pronta a prendere le forme che suggerisce la sua creatività del momento!
Alla prima lavorazione seguono altre diverse fasi di rifinitura che sono svolte da uno o più aiutanti, mentre il cesello e la rifinitura ultima sono fatti dall'artista.
I prodotti creati sono tantissimi: bracciali, ciotole, cornici, decorazioni da parete, lampade, magneti, orecchini, paraventi, piatti, portacandela, portachiavi, portafoto, portafrutta, portatovaglioli, posaceneri, quadretti, specchi,tavoli... Acquistare i prodotti degli artisti del ferro di Haiti è un modo concreto per aiutare Haiti stessa sostenendo la sua economia. In questo modo si favorisce l'autoproduzione, si valorizzano la cultura e le tradizioni, si sviluppano le risorse umane e si recuperano sapientemente i materiali di scarto locali.
Trovate altre immagini degli artisti haitiani sul sito di Anna Giolitto, autrice anche della foto di questo articolo.
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