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Viaggio in bici sui Pirenei: da Dronero a Carcassonne | Parte 1

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La macchina è pronta la domenica sera già prima di cena! Gli indumenti per la prima giornata sono già sul sedile, borracce piene, il carrello con il borsone già al suo posto, basta che monto la ruota e gli posiziono sopra la tenda fissata con degli elastici, la mia amata bici lucidissima, già sa che gli aspettano dei giorni duri, ma la conosco bene, già da anni, e sono sicuro che si comporterà bene anche questo viaggio, ho piena fiducia in lei!! Voglio arrivare a Dronero, parcheggiare e partire il prima possibile. Sono sudato ma non fa caldo... tensione?? Inutile dire che la notte l'ho passata quasi insonne. Ringrazio tantissimo Ermanno, un amico, che mi ha reso un cambio perfetto, con delle regolazioni dell'ultimo minuto.
Lunedì 4 agosto sveglia alle 4, colazione e via, ho circa 5 ore di viaggio fino a Dronero. Qui mi aspetta Enrico Belliardo che mi presta uno garage sotto il suo negozio di mobili per parcheggiare la macchina 20 e più giorni. Persona gentile e squisita! Ha aspettato che fossi pronto, ha preso la sua bici e mi ha accompagnato per il paese per fare le foto prima della partenza. Il viaggio in bici verso i Pirenei ha inizio!
Grazie Enrico.
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Dronero-Jausiers | Si parte col Colle della Maddalena

 
Per me partenza uguale ansia, e con le prime pedalate un po' pesanti penso, che forse sento l'anno in più che mi porto sulle spalle, ho circa lo stesso materiale dello scorso viaggio ma il carrello mi sembra molto più pesante. Piano piano prendo di nuovo confidenza con il mio BOB e via verso il Colle della Maddalena, primo valico di questo lungo giro. Le pendenze non sono eccessive ma la strada dritta e' percorsa dal traffico pesante, non la gradisco molto, poi sono anche costretto a mettere il piede a terra perchè un camion mi ha chiuso sul marciapiede, e penso: tra poco c'è il confine, sono quasi salvo.
Negli ultimi km la strada si impenna un po' di più ma sono appena partito e salgo abbastanza bene.Poco prima del valico (1996 m) sul versante italiano si trova un bel laghetto alpino, mi sento già in paradiso a poche ore dalla partenza. Una bella discesa mi porta nel campeggio di Jausiers che si trova proprio all'incrocio dove lo scorso anno ho preso la strada che porta al col de la Bonette (2802m). Questo viaggio se vogliamo è la continuazione di quello dello scorso anno, dai passi di Giro e Tour a quelli della Vuelta.
Notte di stelle ma la mia tenda si trovava sotto il getto d'acqua d'irrigazione del prato confinante il campeggio: Fantozzi è in vacanza,.. da non credere!!
 

Jausiers-Sault | Su e giù tra i campi di lavanda

 
Il martedi appena esco dal campeggio faccio il rifornimento di frutta pane e crostata al mercatino contadino nella piazza del paese. Li ho trovati quasi tutti i giorni questi mercati, molto comodi ed economici. Fantastico, partenza in discesa ma poi un continuo saliscendi e falsopiani con vento contro mi accompagnano, fino ad entrare nella Val de Meouge dove la strada è sovrastata dalla montagna, e più in basso scorre un bellissimo torrente che forma cascate e piscine naturali, di un acqua così cristallina da togliere il fiato. Ad un certo punto la valle si apre e lascia il posto al profumo e ad un colore viola intenso che si staglia contro il cielo e contro le montagne circostanti, sono arrivato alle famose coltivazioni di lavanda della Provenza, bellissimo.
Due piccoli colli ed arrivo a Sault, graziosissimo paese basato sulla lavorazione della lavanda, pieno di negozi di souvenir dove il colore che domina è il viola.
 Campi di lavanda
 

Sault-Anduze | Il mount Ventoux, gigante calvo

 
Il mercoledì quando parto dal campeggio è un brulicare di ciclisti, mi salutano mi guardano alcuni con interesse altri come fossi un ufo, non ho ancora capito se dipendeva dalle mie orecchie a punta o perchè andavo a fare una salita impegnativa in compagnia del mio carrello... alla fine comunque dei 3 versanti da dove si può salire il Mont Ventoux, quello di Sault è quello più facile a parte gli ultimi km dove la strada sale ben decisa. Prima della famosa cima con la torre si trova il monumento dedicato a Tom Simpson morto durante una tappa del Tour nel 1967. La continuazione della giornata si svolge tra continui sali scendi, caldo, vento naturalmente contro e intenso profumo di lavanda. Tappone di 180 km da Sault ad Anduze.
 

Anduze-Olargues | Un salto nel passato

 
Anche oggi tappa duretta, due piccoli passi di poca altitudine ma di estrema cattiveria con punte del 11%-12%. Bellissima la strada nei boschi che mi ha portato a Lodeve. Costeggiava un torrente tranquillo dalle acque verdi, talvolta incanalato con delle vecchie mura, talvolta libero di scendere tra i boschi, un regno di pace e serenità, visto anche il traffico praticamente assente. Borgate, villaggi antichi, qualche rudere di castello, il tutto che spunta dal verde, sembrano quasi nascondersi ai probabili visitatori per mantenere la loro quiete inalterata. La conferma che questi villaggi sono splendidi, l'ho avuta entrando a Lunas con il castello adagiato nelle tranquille acque di un fiume. La sera ho girato un po' il paese dove mi sono fermato, ogni angolo mi attirava per una foto. In questa giornata mi è sembrato di essere tornato indietro nel tempo, con case in pietra, portoni e finestre ad arco con infissi vecchi ma curati.
 mount ventoux in bici
 

Orlagues-Quillan | Ai piedi dei Pirenei

 
Oggi sono passato come una freccia per un paesetto, ero in discesa non fraintendiamo, e un signore anche anziano sul marciapiedi mi ha gridato perché voleva che mi fermassi. Mi sono fermato naturalmente, ed ero sicuro che aveva qualcosa da ridire sulla mia pericolosa velocità, ero pronto alla rissa.. quando ho visto la sua faccia mi sono rilassato e sulla mia fronte deve essere spuntato un grande punto di domanda. Insomma,era felice nel vedermi, era illuminato. Non capisco molto il francese ma con qualche sforzo mi ha spiegato che aveva da poco comprato un BOB YAK perché doveva andare in Normandia, nei luoghi dello sbarco, e voleva andarci in bici. Ho pensato che questo era un GRANDE!!!, senza dubbio un GRANDE!!! e in qualche maniera gli ho dato tutte le informazioni che voleva, era un collega del resto, e i colleghi vanno aiutati se si può. II paradosso.. alla sera ero in campeggio e mi stavo montando la tenda arriva un motociclista e mi chiede come va il carrello, se la bici è stabile, se nelle curve in discesa mi scompone la bici, informazioni sulla guidabilità insomma. Aveva intenzione di comprare un carrello per la sua Honda!!! non commento...
Tornando alla tappa mi sembrava quasi essere a casa, dopo aver fatto il Col de Salettes mi sono trovato in un grande altopiano adibito a pascoli, l'unica differenza era che da noi c'è il bar Bianco che fa delle deliziose crostate e li no. La sera prima di addormentarmi ho pensato di nuovo a quel signore, anche piuttosto anziano, alla sua faccia felice nel vedermi, all'interesse che aveva per il carrello, nel voler sapere come va.. é stato bello! I sogni si realizzano.. basta volerlo e a qualsiasi età! Qui finisce la prima parte del viaggio, diciamo il trasferimento verso i Pirenei, da domani dovrei cominciare i primi passi sicuramente più impegnativi e quando devo salire grandi montagne un po' di timore mi viene sempre.
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Nei prossimi giorni vi racconterò la prosecuzione del mio viaggio in bici attraverso i Pirenei. In questa occasione ho un motivo in più per pedalare: il supporto alla Onlus A.N.FI.S.C. che persegue l'intento di far riconoscere alcune patologie trascurate dalle istituzioni.
Il viaggio in bicicletta sui Pirenei di Elio non finisce qui, potete continuare a leggere le sue peripezie nella seconda parte dell'avventura!!!
 
 
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elio61

Fin da ragazzo ho gareggiato in bici con discreti risultati. Dopo una buona "carriera" con i cicloamatori ho deciso di cambiare la maniera di pedalare e fare un viaggio in bici. Mia nipote aveva un ristorante a Berlino e per sfottermi, mi invitava a salire in bici per prendere un caffè, così 4 anni fa,una mattina mi sono presentato al bar del ristorante chiedendo briosche e caffe'... :-) :-) . Entusiasta del viaggio, l' anno dopo ho fatto la ciclabile del Reno e Olanda, lo scorso anno sono stato zona Stelvio a vagabondare per i passi prima con la bici e poi con zaino e scarponi e quest' anno il Giro delle Alpi che mi ha lasciato un bellissimo ricordo per la sua bellezza