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Viaggio in bici sui Pirenei: da Navarrenx a Monfort | Parte 4
Scritto da elio61
Il viaggio in bici sui Pirenei sta giungendo al termine... le grandi salite sono alle spalle e finalmente il miraggio dell'Oceano è lì, a due pedalate da me. Capbreton è il punto di svolta, si rimette il naso verso est per iniziare il lento rientro in compagnia di colline brevi ma spezzagambe, piccoli borghi suggestivi e incontri che rendono il viaggio unico e memorabile.
Navarrex- Mougron... passando da Capbreton
Anche oggi il tempo non promette un gran che bene. La strada verso Capbreton è come sempre un impegnativo saliscendi spacca gambe, in più pioggia e vento contrario accentuano in me un velo di "felice tristezza". Tra pochi chilometri devo girare la bici verso casa, sono arrivato alla metà del mio viaggio. Quando arrivo al cartello di Capbreton sono emozionato, seguo con moltissima calma i cartelli che indicano le spiagge. Vorrei non arrivare mai al mare, sembra quasi che il viaggio finisca li solo perchè la direzione verso l'orizzonte di casa mi mette come un limite, al contrario dell'andata che mi pareva di pedalare verso l'infinito. Che groviglio di sensazioni regala a volte un viaggio in bici! Decido anche di pranzare in un chiosco, prima di arrivare al mare, voglio godere qualche minuto in più queste emozioni!
Complice forse il cattivo tempo non c'è molta gente in giro, non c'è il caos che mi aspettavo come sulle nostre spiagge. Mi sarebbe piaciuto fare un bagno ma la temperatura non ispirava per niente, gli unici in acqua erano numerosi ragazzi con le mute che facevano surf sulle onde del'Oceano. La sensazione anche qui come sui Pirenei e di un posto selvaggio. La città è a ridosso del mare con grandi palazzi ristoranti e negozi, ma sembra che la natura abbia saputo trattenere ancora un poco la sua severa bellezza. Forse questa sensazione è data dalla giornata grigia e dura...
Lasciandomi alle spalle l'Oceano, la pioggia si dimentica di me e il vento decide di darmi una mano, la strada finalmente è pianeggiante.. si vola anche a 35km/h che non è poco con il mio compagno di viaggio BOB. Se fosse sempre così sarebbe fin troppo facile penso, forse anche meno bello.
Verso sera trovo il cartello per un campeggio da "urlo"! Giù per una stradina al 14% fino ad arrivare ad una fattoria dove mi accolgono mucche, cavalli, maiali, anatre, galline, conigli e una signora anziana alla quale chiedo dov'è il campeggio!! Tutta felice mi indica il retro della fattoria dove vedo solo un bosco... dico di aver capito anche se sulla mia fronte deve essere comparso un grande punto di domanda. Proseguo oltre ed entro nel boschetto, il campeggio c'è veramente. Roulotte parcheggiate da chissà quanti anni, con il muschio sopra, un posto adibito alle feste fatto in legno, un pochino in disuso, alcune casette con le ruote hanno qualche turista che le abita, i servizi... i servizi... l'unica nota positiva che hanno è l'acqua calda. Mi viene da ridere e dopo la doccia tiro fuori tutto il mio spirito di adattamento, risalgo alla fattoria e chiedo alla signora se posso passare la notte nel "salone delle feste", praticamente all'aria aperta. Per la modica cifra di 4,5 euro ho il privilegio di dormire sul palco dove suonava l'orchestra, e con altri 3 euro ho il privilegio di avere ben 3 uova fatte da super galline ruspanti francesi.
Prima di addormentarmi penso alla signora, a quando lei, ed eventualmente il marito che non ho visto erano giovani e sicuramente grandi lavoratori. Mi immagino dopo una giornata di lavoro in fattoria, la loro soddisfazione osservando il proprio campeggio pieno di gente, l'orchestra che suona per il divertimento dei turisti, le luci accese che rischiarano quel posto così bello e tranquillo. Deve essere stato fantastico quando era al massimo del suo splendore, adesso lei è ancora li che fa quello che può, ma mi ha fatto stare benissimo anche grazie al suo sorriso.
Mougron - Monfort | Serata in compagnia di una bionda
Dopo la partenza dal campeggio al 14% per raggiungere la strada principale, il viaggio continua abbastanza agevolmente su grandi strade statali leggermente vallonate e con vento alle spalle, si vola ancora, ma per poco. Il pomeriggio, decido di fare strade secondarie. Ottima scelta! Poco traffico, bei borghi, bellissima la campagna francese. Campi di grano falciati, filari di immensi vigneti, girasoli a perdita d'occhio che si stagliano contro l'azzurro del cielo cosparso di bellissime nuvole bianche. La sera il compiuterino mi indica 166 km con 1618 m di dislivello, fatti tutti quasi solo nel pomeriggio. Le gambe stanche confermano il dato. Il vallonato fuori delle statali è diventato durissimo con colline una di seguito all'altra, ripide discese e rispettive risalite.
La sera trovo un campeggio municipale piccolo ma davvero carino come il paesetto che lo ospita, e dopo una lauta spaghettata al pesto mi godo la piazza del paese davanti a una bella bionda... birra si intende! E' stata una bella giornata, fatica a parte
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Potete leggere gli altri racconti del mio viaggio in bici attraverso i Pirenei: la prima parte da Dronero a Carcassonne, la seconda parte da Quillan a Sort e la terza parte da Sort a Navarrenx. In questa occasione ho un motivo in più per pedalare: il supporto alla Onlus A.N.FI.S.C. che persegue l'intento di far riconoscere alcune patologie trascurate dalle istituzioni.
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elio61
Fin da ragazzo ho gareggiato in bici con discreti risultati. Dopo una buona "carriera" con i cicloamatori ho deciso di cambiare la maniera di pedalare e fare un viaggio in bici. Mia nipote aveva un ristorante a Berlino e per sfottermi, mi invitava a salire in bici per prendere un caffè, così 4 anni fa,una mattina mi sono presentato al bar del ristorante chiedendo briosche e caffe'... :-) :-) . Entusiasta del viaggio, l' anno dopo ho fatto la ciclabile del Reno e Olanda, lo scorso anno sono stato zona Stelvio a vagabondare per i passi prima con la bici e poi con zaino e scarponi e quest' anno il Giro delle Alpi che mi ha lasciato un bellissimo ricordo per la sua bellezza
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico