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Borsa sottosella bici Miss Grape Cluster 20: la recensione
Pensa che coincidenza! Proprio ora che mi appresto a scriverne una recensione, la borsa sottosella bici Cluster 20 di Miss Grape sta allegramente roteando nella lavatrice, dopo averla usata e intrisa di fango durante uno dei trail più impegnativi che io abbia percorso, il Marche Trail. Per tre giorni, insieme ai compagni di viaggio, abbiamo scoperto le mitiche strade rosse marchigiane e trasportato con noi l'essenziale per vivere al meglio questa avventura in bikepacking.
Valutazione
- Generale:
- Costo:
- Comodità:
- Montaggio:
- Materiali:
- Ingombro:
- Capienza:
- Usura:
In questo articolo
Ovviamente questa non è stata la prima volta che ho usato questa borsa sottosella bici. Anzi, è stata acquistata insieme alla mia Salsa Fargo ben tre anni fa, proprio come una cravatta scelta per abbinarsi al completo elegante.
Borsa sottosella bici Cluster 20 di Miss Grape e la filosofia di Nure
Come accennavo poco sopra, la borsa sottosella bici Cluster 20 litri di Miss Grape è stato uno dei primi acquisti che mi ha permesso di entrare nel magico mondo del bikepacking. La scelsi insieme alla mia Salsa Fargo, nel "lontano" 2018. Per questo, di seguito troverai le indicazioni per quella che allora era l'unica borsa sottosella bici prodotta da Miss Grape, con tecnologia water resistant. Ora la stessa Cluster 20, con le pressoché identiche caratteristiche, viene prodotta seguendo il mercato, con tecnologia waterproof (infatti la trovi sul sito di Miss Grape come Cluster 20 WP).
L'amico Michele "Nure" Boschetti introdusse infatti un interessante e controcorrente concetto: perché appesantire un prodotto rendendolo waterproof quando posso realizzarlo water-resistant (quindi resistente a 10.000 colonne d'acqua) e impermeabilizzare il contenuto inserendolo in pratici sacchetti stagni? In questo modo non solo posso facilmente reperire il contenuto delle varie buste, ma in caso di pioggia - o se inserisco un vestito bagnato o sudato all'interno della borsa sottosella bici - il tessuto permette alla borsa di respirare, facendo traspirare l'umidità interna verso l'esterno. Purtroppo il mercato non è stato in grado di recepire la potenzialità di questa filosofia, "imponendo" a Miss Grape di ripiegare su un prodotto più popolare, trasformando quindi la linea in accessori completamente waterproof.
Nonostante ciò, la mia borsa sottosella bici Cluster 20 è ancora della "vecchia scuola" e io posso vantarmi di sfruttare questa caratteristica e la banale quanto geniale idea di introdurre i vestiti non direttamente nella borsa, ma dentro pratici sacchettini isolanti. Questo mi permette di comprimerli ulteriormente, trovare più facilmente ciò che cerco ed evitare di bagnare il contenuto della borsa. Inoltre, come in questo ultimo trail, in caso di tempo asciutto dopo una pioggia forte, risulta molto utile una borsa che permetta di far traspirare il contenuto poiché posso inserire gli indumenti bagnati direttamente all'interno della stessa senza usare i mitici sacchettini: in questo modo l'umidità fuoriesce e si evita la formazione di muffe o sgradevoli odori.
Borsa sottosella bici Cluster 20 di Miss Grape: caratteristiche
Partiamo però con la vera e propria recensione di questa borsa sottosella bici da bikepacking Cluster 20 di Miss Grape. Iniziamo col dire che si può vestire quasi ogni tipo di bici (e a breve vedremo come fare), ma è bene ricordare che servono almeno 10 cm di spazio sul canotto sella e 21 cm di distanza tra il carrello della sella e la ruota, altrimenti dovremo ripiegare su una Cluster 13, la borsa poco più piccola di quella trattata in questa recensione.
Di seguito vediamo le caratteristiche di questa borsa sottosella bici:
- Disponibile in due colori, nero puntinato e nero puntinato con nastri verdi;
- Tessuto puntinato nylon 420 poliestere 300 con resinatura poliuretanica idrorepellente 10.000 colonne d’acqua, antistrappo ad altissima resistenza meccanica;
- Tessuto nero liscio (area ruota) in poliestere con doppio rivestimento in PVC privo di ftalati;
- Inserto in tessuto doppio strato rinforzato che funge da parafanghi e non teme contatti con la ruota posteriore;
- Asole superiori per fissaggio ulteriori capi di abbigliamento o elastici;
- Due nastri in polipropilene personalizzati, colore nero/verde e nero;
- Due cinghie per la chiusura della borsa;
- Due cinghie per il fissaggio sottosella;
- Due ampie fasce velcro per il fissaggio al canotto sella;
- Tutti i prodotti Miss Grape sono fatti in Italia e certifcati secondo regolamento REACH normativa (CE) n. 1097/2006;
- Capienza: 20 L;
- Peso: 468 grammi;
- Dimensioni: 62 cm (max) x 18 cm.
Borsa sottosella bici Cluster 20 di Miss Grape: le prime impressioni e istruzioni di montaggio
Se l'ho acquistata a occhi chiusi e senza pensarci troppo, è grazie alle buone parole con cui il mio compagno di avventure Matteo - che già la usava - e di Marco "Il Ciclista di Alessandria". Insieme alla mia Salsa Fargo nuova di pacca ricevetti così questa elegante borsa nera puntinata di bianco, con finiture verdi e un bel logo Miss Grape verde, viola e bianco. La prima impressione fu subito positiva: reggevo tra le mani una capiente borsa sottosella bici, che già immaginavo mi avrebbe accompagnato per lunghe avventure in bikepacking. Resistente, spaziosa, con uno strano - all'epoca - sistema di fissaggio alla bici: non restava che immergermi nel magico mondo del bikepacking, riempirla e montarla.
Questo prodotto, a differenza di altri recensiti (ad esempio la borsa telaio 100% waterproof LOMO), ma molto similmente ad esempio alla borsa telaio Kicking Donkey in cordura, vanta materiali ultra-resistenti e cuciture altrettanto forti, in un'oculata scelta della resistenza e durabilità a discapito dell'impermeabilità. Si tratta, infatti, come già detto, di una borsa sottosella bici water-resistant e non waterproof: ciò significa che la borsa è idrorepellente e, in occasione di forti piogge, potrebbe far entrare umidità o acqua. A tale proposito, come indicato sopra, si suggerisce di applicare la filosofia bikepacking degli utilizzatissimi sacchetti isolanti (solitamente Cuki o IKEA, ma vanno bene di qualsiasi marca) richiudibili, che permettono da un lato di comprimere il contenuto e dall'altro di tenerlo all'asciutto.
La scelta di realizzare una borsa di questo tipo ha l'obiettivo di permettere all'utilizzatore di inserirvi, all'evenienza, indumenti bagnati. Dando la possibilità all'aria di traspirare, eventuali indumenti bagnati infilati direttamente nella borsa possono quindi asciugare senza bagnare quelli asciutti contenuti nei sacchetti isolanti.
Come si aggancia la borsa sottosella bici
Per il fissaggio della borsa sottosella bici Cluster 20 di Miss Grape bisogna prima di tutto riempirla e chiuderla: a differenza di borsa manubrio e telaio, è una borsa che si monta da piena, cercando di distribuire al meglio i pesi e infilando quindi prima di tutto sul fondo indumenti o oggetti pesanti (beauty-case, fornelletto, attrezzi vari) e poi, verso l'alto, i soli indumenti che fanno volume e non peso. Chiudiamo quindi la borsa arrotolandone l'estremità come ogni bag a chiusura a roll, per poi tirare le due cinghie nere a fondo.
Una volta adottata questa accortezza, riempita e chiusa la borsa, possiamo partire con gli agganci. Prima facendo passare le due cinghie verdi tra il carrello della sella e la sella stessa, fissandole al rispettivo gancio. Dopo aver leggermente tirato le due cinghie verdi, ma non fino in fondo, e senza chiuderle del tutto, possiamo passare alle due fasce velcro nere. Avendo ancora spazio di manovra, se non abbiamo tirato a fondo le due cinghie verdi di cui sopra, possiamo scegliere la migliore altezza della borsa sul canotto sella e fissare la borsa al meglio. Per ultima cosa torniamo sulle cinghie verdi lasciate un po' lasche per tenderle più a fondo, facendo magicamente alzare la borsa sottosella bici. Ricordiamoci che dopo i primi chilometri, soprattutto se siamo alle prime armi, dovremo fermarci per tirare nuovamente queste cinghie verdi, poiché gli scossoni tendono a spostare i pesi dentro la borsa verso il fondo della stessa, creando quindi un po' di gioco nelle cinghie precedentemente strette. A questo punto avremo una borsa sottosella bici stabile e potremo dimenticarcene, per concentrarci sulla strada che la nostra avventura in bikepacking ci riserva.
Il prezzo
Come ben saprai, il bikepacking ha dei costi non indifferenti. Acquistare un prodotto molto valido come quello di cui stai leggendo ha ovviamente un prezzo superiore a comprare altre borse da bikepacking realizzate su scala industriale, all'estero, con materiali più scadenti.
Tieni conto però che stai acquistando un prodotto resistente, durevole, made in Italy.
Il valore della borsa sottosella bici Cluster 20 da bikepacking di Miss Grape è di €169. Però, come tante cose di valore, questo è duraturo nel tempo, quindi "tanta spesa, buona resa", anche negli anni a venire. E poi se dovessi avere problemi con qualche pezzo o cinghia, o rovinare in qualche modo la borsa, rivolgiti all'impeccabile assistenza clienti, certamente un valore aggiunto di quest'azienda italiana.
Capienza e utilizzo della borsa sottosella
La borsa sottosella bici Cluster 20, come suggerisce il nome stesso, offre 20 litri di capienza. Per chi è abituato al cicloturismo classico rispetto al bikepacking, potrebbe sembrare poco, ma ti assicuro che è davvero molto!
Personalmente - e qui vige la regola che "ognuno fa il bikepacking che meglio crede" - nella borsa sottosella bici inserisco gli indumenti di ricambio (un cambio completo da bici e uno completo da riposo), il beauty case, l'asciugamano in microfibra, il kit antipioggia e una felpa, oltre a qualche caricatore che so userò all'arrivo e non durante la pedalata. C'è anche chi - mi ha insegnato il buon Stefano C., seguendo gli insegnamenti di Nure - nella borsa sottosella bici inserisce la "zona notte" composta da tenda, materassino e sacco a pelo, anche se non ho mai provato questa soluzione.Se ne hai l'occasione, sfrutta questa borsa per indumenti o accessori da usare solo a giro terminato (sacco a pelo, tenda, materassino, paleria e picchetti, vestiti ingombranti e/o vestiario...), perché raramente aprirai questa borsa durante la pedalata.
Questo tipo di borsa poi, è solitamente l'ultima negli acquisti di borse per il bikepacking. Si usa quindi per un'uscita di più giorni campeggiando, o appoggiandosi a strutture, perché molto capiente e quindi capace di accogliere i nostri indumenti di ricambio. Se invece esci per brevi pedalate, prima considera l'acquisto di una borsa manubrio bikepacking o in second'ordine una borsa telaio per il bikepacking.
Dopo il test: promossa o bocciata?
Questo è l'unico test che posso dire di aver condotto da sempre e che, nonostante ciò, sia in continuo sviluppo: possedendo questa borsa da quando ho la bici, il mio giudizio non può che essere consolidato. E devo dire che sì, questo è davvero un prodotto ottimale, resistente, durevole e - sebbene lo spazio non sia mai abbastanza - capiente. Proprio la capienza, inizialmente, pensavo fosse il tallone d'Achille di questa borsa sottosella bici, perché non immaginavo ci stesse tanto materiale. Invece la borsa è piuttosto elastica e permette quindi di ospitare un sacco di materiale al suo interno. Un altro elemento che all'inzio mi spaventava era la velocità di montaggio: temevo davvero fosse molto lento, ma mi sbagliavo di grosso! Fissare le due cinghie al carrello, poi i due velcro e infine stringere le due cinghie è l'operazione più semplice del mondo, una volta presa confidenza con l'attrezzo.
E poi l'adattabilità: essendo una misura standard, con un solo acquisto potrai usare questa borsa sottosella bici su tutti i mezzi che possiedi, dalla gravel alla bici da viaggio passando - perché no - dalla bici da corsa! Tieni solo a mente l'altezza del canotto e la distanza sella-ruota come anticipato sopra.
Infine, dobbiamo rispondere alla domanda: "Ma questa borsa sottosella bici è stabile sulla sella o scoda da far paura?". La risposta è ovviamente entusiasticamente un "Tranquill*, la borsa è super stabile". Perché, come detto, dopo un primo assestamento interno che ci costringerà a tirare nuovamente le cinghie che la fissano al carrello della sella, avremo un blocco stabile e immobile indissolubilmente legato al nostro sottosella, che ci permetterà di dimenticarcene e a goderci la nostra avventura in bikepacking.
Mettiamo il punto a questa analisi: la borsa sottosella bici da bikepacking di Miss Grape Cluster 20 è ampiamente promossa e consigliata e rientrerà senza dubbio nell'elenco dei materiali dei prossimi viaggi. Non sarà la sola perché ovviamente affiancherà le mie altre borse di Kicking Donkey, Alpkit, Vap Cycling, Acepac e Salsa...
Fammi sapere cosa ne pensi, se possiedi una borsa sottosella bici o una borsa Miss Grape e se condividi con me i pregi e i difetti di questo ottimo prodotto per il bikepacking.
- Resistenza
- Durabilità
- Stabilissima
- Nel mio modello, non ancora concepito come Waterproof, se non si impermeabilizzano gli indumenti l'acqua permea
- Potrebbe raschiare su bici S/M con altezza canotto troppo bassa
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Francesco G
ITA - Ho 33 anni e sono piemontese, anche se da qualche anno vivo e lavoro in Lombardia. Dopo un inizio da totale inesperto in questo campo, mi sono avvicinato al mondo dei cicloviaggi e della bicicletta sempre più. Oggi posso definirmi "cicloviaggiatore", e assieme all'altra mia passione - il videomaking - non mi fermerei mai! Cyclo ergo sum, pedalo quindi sono, per cercare di capire perché andare in bici sia così bello, terapeutico, ricco... E ogni volta che provo a capirlo, non ce la faccio, e sono costretto a ripartire sui pedali!
ENG - I'm from Piedmont and I'm 33 years old, I have been living and working in Lombardy for a few years. After a start without any competence in this field, I then approached the bicycle world more and more. Today I can call myself a bicycle traveller and videomaker who would never ever stop. Cyclo ergo sum, I cycle therefore I am. I ride my bike trying to understand why it is so beautiful, rich, therapeutic. And every time I try, I do not understand it. So I must leave again...
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico