Emanuele è un cicloviaggiatore di lunga data e nelle righe che seguono ci racconta di come i viaggi in bici gli abbiano cambiato la vita. Una breve ma toccante testimonianza di quanto viaggiare sia un arricchimento... e di quanto farlo in bici conduca a toccare con mano realtà diverse da cui trarre sempre insegnamenti da custodire e tradurre nei nostri gesti quotidiani.
L’amore per i viaggi in bicicletta è nato nel 2001 lungo il cammino di Santiago e le prime esperienze sono state tutte lungo le strade dell’Europa con mete come Roma, Colonia, Cracovia solo per citarne alcune. Ogni viaggio mi ha arricchito di qualcosa e mi ha spinto a organizzare il successivo ma i viaggi in bicicletta non sono state semplici parentesi di alcune settimane all’interno della mia quotidianità, mi hanno letteralmente cambiato vita portandomi a scelte concrete i cui frutti sono ancora tangibili nella mia vita di oggi.
La prima scelta è stata l’apertura del Bed and Breakfast il Pellegrino che è maturata proprio grazie alla generosità di tante persone che mi hanno accolto in questi anni durante i miei pellegrinaggi. L’idea maturò nel 2004 dopo il viaggio a Medjugorje e ancora oggi ospito persone che dormono in casa mia esattamente nella camera a fianco alla mia. Una tappa fondamentale fu poi il viaggio del 2006 in Turchia dove l’incontro con persone di cultura e religione diversa mi aiutò a non vedere più gli extracomunitari come un pericolo ma al contrario come persone da accogliere e conoscere.
Dopo quel viaggio iniziai un esperienza di volontariato presso la caritas e decisi di scrivere un libro (“Mamma li turchi” ed. Polaris) per parlare della ricchezza di questi incontri nella speranza che anche un libro potesse aiutare il dialogo tra persone spesso etichettate ingiustamente.
Nel 2008 realizzai poi il sogno di ogni pellegrino di raggiungere la città santa di Gerusalemme. Partii dalla Cappadocia per poi attraversare la Siria, la Giordania e infine la Terra Santa. Fu un viaggio in solitaria ma per alcuni giorni ebbi la fortuna di pedalare in compagnia di Mauro Talini un ragazzo che portava in giro per il mondo il messaggio che il diabete, di cui era affetto dall’età di undici anni, non è un limite. L’amicizia con Mauro è stata fondamentale in quanto mi ha insegnato che anche con una semplice bicicletta si può donare la propria vita per gli altri: qui trovate l'addio di Alberto Fiorin a Mauro Talini.
In tutti i viaggi in bicicletta ho comunque imparato una cosa essenziale ovvero che è bello incontrare le altre persone e dire una frase che io ritengo magica: “ho bisogno di te”. La bici mi ha infatti insegnato che non siamo dei super eroi ma che, al contrario, siamo persone bisognose gli uni degli altri. In una società che sembra premiare solo i migliori e chi arriva primo, ho invece toccato con mano che la gioia la si trova nell’umiltà di chiedere aiuto.
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