La ciclovia del Tanaro è un percorso facile e pianeggiante, adatto anche a famiglie, che segue in gran parte sterrate e strade secondarie lungo il fiume che attraversa il territorio delle Langhe tra Alba e Pollenzo. Un itinerario divertente che ti farà immergere nella natura e nella cultura di questo ambiente, noto soprattutto per il buon vino e il tartufo.
AGGIORNAMENTO 2023
A causa dei lavori di realizzazione del tratto autrostradale AT-CN il percorso della ciclovia è interrotto all'altezza di Alba e la FIAB locale (che ringrazio per avermi informato della situazione) ha elaborato un percorso alternativo fino al termine dei lavori. Trovi maggiori dettagli sul sito gliamicidellabici.it della FIAB di Alessandria e questo è il tragitto alternativo
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Alba, città del tartufo
Circondata dalle colline delle Langhe e del Roero, Alba sorge sulla riva destra del Tanaro ed è il punto di partenza del nostro itinerario sulla ciclovia del Tanaro. La gastronomia è la grande ricchezza di questa città e nel 2017 l'UNESCO ha riconosciuto questa eccellenza conferendole il titolo di città creativa. Tartufo, Alba DOC e Nutella (Ferrero in generale) sono i prodotti che hanno reso la cittadina famosa nel mondo.
Ma la città principale delle Langhe non è soltanto un centro di eccellenza gastronomica. Il suo centro storico di origine medievale merita di essere visitato, a partire da piazza Risorgimento dove sorge il bel Palazzo del Comune e la cattedrale di San Lorenzo. Le due vie principali che attraversano il centro sono via Cavour e via Vittorio Emanuele II mentre sul grande piazzale Medford si affaccia il Palazzo degli uffici giudiziari.
Il nostro itinerario parte da piazza Risorgimento e dopo aver esplorato un po' il centro cittadino si sposta verso l'ospedale San Lazzaro nei pressi del quale attraversa la ferrovia. Si imbocca via Vivaro, oltrepassando l'enorme stabilimento Ferrero fino a ritrovarsi a fianco della A33. Si segue la strada che raggiunge le sponde del Tanaro tramite un sottopassaggio autostradale.
Tra il fiume Tanaro e il canale di Verduno
Subito la ciclovia del Tanaro inizia il suo percorso sterrato svoltando a destra. Ci si trova sulle sponde del fiume dopo circa 4 km di pedalata e da qui fino all'ingresso a Pollenzo non si lascierà praticamente più l'alveo se non in paio di rapide occasioni.
Poiché il percorso è sterrato e nei pressi di un fiume, se lo affrontate dopo giorni di pioggia o in periodi particolarmente umidi, siate pronti a infangare bici e vestiti!
La strada è un perfetto itinerario gravel, con fondo compatto in terra senza grandi sconnessioni. Si prosegue avendo davanti a sé come riferimento la collina dominata dal castello di Roddi con le sue torri imponenti. Proprio ai piedi del borgo piemontese, all'ennesima ansa del fiume Tanaro, si imbocca una stradina che costeggia il canale di Verduno che corre parallelo al fiume. Da questo punto in poi il nostro tragitto si dividerà rimpallandosi tra gli argini del fiume e del canale.
I campi di noccioli ci fanno ricordare quale sia una delle più grandi fonti di ricchezza della zona e quanto arriviamo nei pressi del parco Gurej la Cascata (quando ci siamo passati noi sembrava un po' in abbandono, a dir la verità, ma era inverno e quindi potrebbe essere stata solo una chiusura stagionale) siamo praticamente giunti al termine dell'itinerario ciclabile.
Arrivo nell'antica Pollentia
Ci si immette sulla trafficata SP7 che si dovrà percorrere per un paio di chilometri, attraversando il ponte sul Tanaro per entrare nel centro romano di Pollenzo. L'anitca Pollentia venne fondata nel II secolo dai romani e fu teatro di una famosa battaglia coi Visigoti.
Attraversando la porta di accesso in via Carlo Alberto, situata su un lato della chiesa di San Vittore, si raggiunge il grande piazzale. Il Castello Reale che domina l'orizzonte è una dimora sabauda utilizzata dai Savoia come residenza di caccia. Nell'edificio dell'Agenzia, sede amministrativa del podere reale, è nata la prima Università Italiana di Scienze Gastronomiche: un istituto per operatori altamente qualificati nel campo dell'enologia e della gastronomia. Vale la pena esplorare un po' le vie del centro anche se dell'antica città romana è rimasto ben poco. L'anfiteatro si intuisce soprattutto per l'andamento delle vie che lo raggiungono.
Conclusa la visita del borgo si è anche terminato il percorso della ciclovia del Tanaro e ci si può rimettere in marcia seguendo a ritroso l'itinerario dell'andata per rientrare ad Alba.
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