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Di qui passò Francesco: da Sansepolcro a Città di Castello

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Anche oggi la giornata sul Cammino Di qui passò Francesco è uggiosa, grigia, nebbiosa e umida, non si può certo pensare che sia la migliore combinazione. (eh siete partiti in gennaio, cosa vi aspettavate???).
Camminiamo verso l’uscita dalla città, oltrepassiamo la ferrovia e la superstrada. Ci ritroviamo nuovamente sulla riva destra del Tevere, torneremo ad incrociarlo a Città di Castello, in Umbria. Il primo tratto è in pianura e su strada asfaltata. Noi avanziamo in file indiana, con lentezza nel grigiore di oggi. La strada carrabile non consente molto di camminare affiancati, almeno si potrebbero scambiare due parole! Incontriamo una signora in tuta rosa che sta facendo jogging e le chiediamo indicazioni, non ci accontentiamo e decidiamo di interrogare anche un anziano signore che passeggia con il cane...
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Incontri da ricordare



Ci fermiamo a un incrocio ed appoggiamo gli zaini per riposarci qualche minuto. Si ferma un'auto e la ragazza al volante, con fare incuriosito, ci chiede: «Dove andate?». «Dicci tu da che parte andare.». Fa retromarcia, parcheggia e scende dall’auto. «Io ho fatto il cammino di Santiago e cerco di aiutare i pellegrini.». Dico sempre che chiedere indicazioni è parte importante del cammino, riceverle senza chiederle è ancor più interessante.
Chiedere indicazioni è un modo per incontrare chi vive sul posto, un modo per vivere il cammino con più intensità.
Parliamo della scelta di camminare in gennaio, infatti da queste parti non sono in molti a mettersi in marcia in inverno anche se c’è qualcuno in più rispetto a qualche anno fa. Il nostro interlocutore telefona ad un’amica per chiederle conferma di una strada che va dove vorremmo passare noi. Dopo pochi minuti ci salutiamo: «Ci dici il tuo nome per ricordarti nel diario di viaggio del Cammino?» «Barbara». «Ciao Barbara, grazie!»
 

Ci sono tappe e... Tappe!

 
cammino-5Dopo il primo tratto in piano il cammino prosegue in collina su strade sterrate. La prima parte di questa tappa del Cammino Di qui passò Francesco non è particolarmente accattivante, nelle spedizioni ci sono diversi tipi di tappe: tappe impegnative per arrivare nei luoghi importanti e tappe di avvicinamento o tappe di transizione fra un luogo e l’altro. Sono tappe necessarie perché garantiscono un filo continuo fra luoghi più significativi.
Una tappa di questo tipo propone una riflessione. Oggi che tutto deve offrire la massima prestazione ci si aspetta che anche in un viaggio in bici o a piedi, si possano selezionare solo luoghi e momenti significativi, ed è una tesi comprensibile e condivisibile. Quando si ha poco tempo a disposizione è giusto pensare che venga impiegato tutto al meglio. Nel caso della tappa di oggi si potrebbe scegliere di andare da Sansepolcro a Città di Castello in treno. Non ci sarebbe nulla di male. Mi è capitato che qualcuno mi chiedesse informazioni sul Cammino di Santiago cercando di sapere quali fossero i luoghi più significativi per poi muoversi fra un tratto e l’altro con i mezzi pubblici. Mi è sembrata però una scelta stressante. Camminare, salire sull’autobus, tornare a camminare e poi cercare un altro autobus… mi ha lasciato un po' perplesso anche se l’ho rispettata. Ho proposto di scegliere un solo tratto ben definito e percorrere solo quello perché la scelta fra camminare e visitare va fatta, o si cammina e si fa tutto a piedi oppure si visita, sono esperienze diverse, lecite e rispettabili, ma diverse. Mi limito solo a dire che nella giornata di oggi questa domanda sorge e può dare diverse risposte, c’è qualcuno che decide di camminare, sempre e comunque, e chi magari preferisce guadagnare qualche chilometro con il treno per poi camminare più avanti lungo il percorso, pianificare tappe più brevi oppure dedicare più tempo a visitare qualche città. Arriviamo in Umbria a Città di Castello che è una città murata e per entrare nel centro si passa attraverso una delle antiche porte. Dalle prime case al nostro alloggio per la notte camminiamo ancora per un po'. Entriamo in centro ed anche stavolta non abbiamo molto tempo per visitarla, purtroppo orario e giorno dell’anno non consentono facili visite.
Abbiamo anche oggi a disposizione la cucina e siamo ben lieti di approfittarne per fare la spesa e cucinare per conto nostro. Usciamo a comprare il necessario per la cena: prima fra tutto gli immancabili mandarini, la nostra base alimentare. Mettiamo poi nel cesto della spesa la zuppa di fagioli, i ravioli e il minimo di salumi e formaggi per cena e pranzo di domani anche se durante il giorno mangiamo sempre ben poco.
La possibilità di cucinare ci permette di contenere i costi, di scegliere più facilmente cosa mangiare e rilassarci in libertà.
Girumin conosce bene il Cammino Di qui Passò Francesco, è la terza volta che lo percorre ma ogni Cammino dopotutto è diverso dal precedente e sarà differente dal successivo. Se vi siete persi la seconda tappa da Viamaggio a Sansepolcro, leggetela qui!


 
 
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Girumin

La mia voglia di camminare parte dall’esigenza di vivere il rapporto con la natura. Ho avuto la fortuna di camminare su lunghi percorsi e di viaggiare in diversi paesi, anche meno conosciuti dal turismo tradizionale e ho vissuto alcune esperienze internazionali.
Sono forse stato inesorabilmente spinto dall’istinto naturale che porta a muoversi, a esplorare e a conoscere. Attratto dal bisogno di esserci in prima persona, di arrivare da qualche parte con le mie gambe. Qualche volta ho cercato di giocare con idee meno consuete e magari non sempre garantite.
Penso che il viaggio non sia solo andare lontano geograficamente, ma sia l’occasione per provare ad affrontare le cose in maniera diversa. Spesso per trovare il nuovo basta guardare le cose da un altro punto di vista.

Apprezzo la tecnologia più recente, ma anche le tecniche tradizionali e credo più nella voglia di fare che nella strumentazione più sofisticata.

Partendo da questa idea mi piace preparare un viaggio anche con le mani, per i lunghi cammini ho realizzato dei carrelli per portare il bagaglio e ho fatto qualche giretto con una Graziella e un carrello, ho poi sistemato una vecchia bici da uomo e ho costruito un altro carrello. Cerco idee nuove, ma esploro tecniche del passato come i bastoni di legno.

Nel corso del tempo ho raccolto molti appunti su equipaggiamento, abbigliamento, abitudini, tecniche ed esperienze varie che ho inserito in un libro scritto per la casa editrice “Terre di mezzo”.