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Il bike park di Tanvaldský Špičák e l'UCI MTB World Cup a Nové Město na Moravě
Scritto da Gotico
In questo ultimo articolo sulla mia esperienza in Repubblica Ceca farò una sorta di riassunto, o meglio un medley dell'ultima e della prima giornata, più una serie di considerazioni.
Dunque inizio dall’ultimo giorno, quello ahimè del ritorno in aereo a Bergamo, ma anche quello che ci consegna alla storia l’ultimo bike park: il bike park di Tanvaldský Špičák.
Dopo l’adrenalina del Trutnov trail ed il cross country di Nove Mesto Pod Smrkem, oggi ci dedichiamo alla discesa veloce.
Le discese di Tanvaldský Špičák
Il Tanvaldský Špičák è una montagna alta circa 800 metri, celebre per gli sport invernali, e quindi avendo già un rifugio sulla sua cima, un impianto di risalita ed una erta strada lunga 5 km come collegamenti, si è pensato di creare dei sentieri per le mountain bike allo scopo di incentivare il turismo estivo.
Attualmente esistono due tracciati: quello rosso, lungo circa 5 km, con alcuni tratti rocciosi, e con la possibilità di un breve tratto tecnico di nera, e quella azzurra, per una lunghezza totale di circa 8 km, più larga, liscia, giocosa, super scorrevole e composta da una successione importante di paraboliche. I sentieri si sviluppano attraverso la foresta dall'alto Špičáku, la rossa ad un certo punto confluisce nell’azzurra concludendosi nel parcheggio presso la stazione di partenza sulla funivia.
Ho il piacere di percorrere due volte il trail azzurro. Durante la prima discesa mi impegno nel tirare, dando sfogo alla mia tecnica (purtroppo non sono ancora in grado di fare dei salti decenti), durante la seconda invece, complice un pò la stanchezza che sta affiorando, mi limito a scendere rilassato, godendo comunque delle potenzialità di questo luogo come del verde panorama.
Blogger presso l'UCI MTB World Cup a Nové Město na Moravě
Che giornate avvincenti... e il tutto era iniziato appena quattro giorni fà con la partecipazione a Nové Město na Moravě, nelle vesti di blogger, alla tappa del campionato del mondo UCI MTB WORLD CUP XCO.
La mountain bike qui è di casa, non esagero nel dire che ci troviamo in uno “stadio” con un tifo “esagerato” per accogliere gli atleti, i quali ci ripagano con un grande spettacolo. Grazie al pass di giornalista, oltre a mangiare presso la Shimano, posso vagare indisturbato per rendermi conto della portata dell’evento, dell’entusiasmo, e non solo al passaggio degli atleti cechi. Per giunta ho modo di vedere la gara da punti privilegiati quali la camera di regia della tv ceca e l’attico del centro servizi.
Per la cronaca, nella gara femminile elite ha vinto la danese Annika Langvad sulla campionessa del mondo Jolanda Neff mentre per quanto riguarda la gara maschile ho assistito all’arrivo addirittura allo sprint con colpo di reni dove il campionissimo svizzero Nino Schurter ha preceduto di un soffio il neozelandese Anton Cooper.
Quanta gioia, quanto sudore, quanta bici…
In conclusione del mio viaggio...
La Repubblica Ceca, il polmone d’Europa per l’estensione delle sue foreste, punta a diventare la capitale europea dei biker, vista la presenza e la qualità dei suoi bike park, ma certo questo non è l’unico fattore. Ciò che mi ha colpito è la visione unitaria che da anni, almeno un buon decennio, la politica locale sta portando avanti nella promozione delle proprie ricchezze territoria. Questo lo ho toccato con mano, o meglio, con bici, in ogni percorso e l’ho pure riscontrato nella professionalità e gentilezza delle guide.
Per me è stato molto divertente ed anche arricchente da un punto di vista umano. Questo è il potere della mountain bike, uno sport individuale che risulta ancora migliore quando lo si condivide con persone che provano il tuo stesso sentimento…
Foto 1 di Petr Slavik
Foto 3 - 5 di Michal Červený
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Gotico
Trentino D.O.C., vivo nella splendida conca del Garda, che adoro. Appassionato di MTB e montagna, arte e cultura. Mi diletto ad esplorare il nostro Trentino, non solo dall'alto della sella di una bicicletta. Non disdegno nemmeno visitare moste e musei d'arte.
In una sola espressione: amo la libertà.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico