Le nuove esperienze, quelle mai immaginate, ma nell'inconscio talvolta sperate, lasciano sempre un segno. Attraversare Firenze di notte con il silenzio che l'avvolge, le luci che la delineano, gli sguardi distratti degli ultimi ritardatari verso casa, i lampioni accesi sul ponte delle Grazie è un po' come trovarsi catapultati a San Pietroburgo nel romanzo di Fëdor Dostoevskij, "Le notti bianche".
Fotografando con Dante
Poche persone con il bavero del cappotto alzato camminano veloci verso casa, l'aria è frizzantina nella Firenze di una notte di fine autunno. Il vecchio Mario, euforico vagabondo della bella città toscana fino a poche ore fa si trovava all'angolo di Via dei Bardi, destino beffardo per un cantore della strada come lui. Mario conosce ogni angolo di Firenze come le tasche della giacchetta bucherellata che indossa da quasi vent'anni, qualche volta anche la memoria pecca di orgoglio ma 9 volte su 10 non sbaglia. Speravo di incontrarlo stasera per chiedergli qualche consiglio, come quelli che mi ha già dato i giorni scorsi sugli angoli più ammalianti della Firenze di notte ma forse, dopotutto, è meglio così... stasera mi affiderò totalmente al mio istinto: chissà cosa ne verrà fuori!
Ad oltre due metri d'altezza sopra il marciapiede che sfioro con le suole delle scarpe per non far rumore scorgo una piccola targa: indica dove arrivò l'Arno durante l'alluvione del novembre 1966... mi vengono i brividi a pensarci, saranno più di due metri!!! La storia del disastro naturale del 1966 mi resta in testa per un po' mentre cammino lungo Via Monte alle Croci che, senza mezze misure, si impenna verso il Santuario di San Miniato. Ricordo alcune scene della Meglio Gioventù dove giovani volontari da tutta Italia cercavano di salvare preziosi manoscritti ed opere d'arte in una Firenze messa completamente in ginocchio dal suo fiume. Le ombre disegnate dalle luci dei lampioni non mi fanno sentire sola anche se, a quest'ora, non c'è nessun'altro per le strade di Firenze. Il cavalletto pesa sulla spalla, ma senza la sua indispensabile presenza, scattare foto notturne come piace a me, sarebbe impossibile. Il mio obiettivo è piuttosto luminoso, ma non può nulla contro le tenebre spezzate solo da fioche luci artificiali. Con il treppiede invece potrò dedicarmi a lunghe esposizioni, con l'aggiunta dello scatto remoto potrò attendere la chiusura dell'otturatore anche oltre i 30 secondi! La ripida scalinata mi fa faticare non poco, ma l'attesa di trovarmi di fronte ad uno dei panorami più belli di Firenze di notte aumenta la frenesia e la voglia di arrivare il prima possibile. Il cielo è nuvoloso e non vorrei perdermi lo spettacolo per un capriccio improvviso delle nubi toscane. All'alba, al tramonto, di notte e di giorno, il parcheggio di Piazzale Michelangelo è il belvedere più conosciuto ed amato della città e stasera, per fortuna, non correrò il rischio di ritrovarmi nella confusione di turisti e curiosi visto il meteo ribelle! Da quassù si scorgono tutti i monumenti più grandi ed imponenti del centro di Firenze, gli stessi sotto l'ombra dei quali molti personaggi storici camminarono secoli fa facendosi ispirare: Leonardo da Vinci, Dante, il Vasari che affrescò il Salone dei Cinquecento del Palazzo Vecchio ricoprendo, si dice, la battaglia di Anghiari di Leonardo, chissà se il mistero sarà mai svelato... Con il teleobiettivo montato sulla macchina fotografica, il cavalletto fermo in perfetto equilibrio, riprendo il Ponte Vecchio che da quassù ricorda il ponticello di un presepe, la cupola del Brunelleschi, orgoglio del Duomo ed il palazzo Vecchio. Rimarrei qui ore a cercare nuove inquadrature o dettagli impossibili da scoprire da altre posizioni, ma la nottata si è stufata della mia presenza scomoda e ha deciso di ricacciarmi nei vicoli cittadini dove è più facile trovare un riparo dalla pioggia.
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E poi... ancora alba!
Le serrande chiuse accompagnano il mio lento incedere verso la Chiesa di Santa Maria Novella. Mi sento osservata così, senza dar troppo nell'occhio, accelero il passo verso la luce lasciandomi alle spalle vicoletti che preferisco esplorare di giorno. La sensazione che qualcuno segua i miei movimenti non scompare, mi guardo intorno, alle spalle, di lato... nulla, nessuno. Una goccia di acqua scivola lungo la gronda di un tetto colpendomi in fronte, alzo gli occhi spaventata dall'inaspettato contatto con il liquido e finalmente svelo il mistero. Una famiglia di piccioni appollaiata sopra la mia testa dorme profondamente, ma non è che uno di loro sognava di librarsi in aria liberandosi dei pesi superflui?!? Vi lascerò con questo dubbio... La piazza che ospita la Chiesa di Santa Maria Novella è spaziosa, penso subito che sia il luogo giusto per una sagra della porchetta facendo brontolare il mio stomaco che non parla mai ma sente tutto. La facciata del santuario è interamente in marmo ed attrae subito l'attenzione del visitatore per la sua somiglianza con la struttura del Duomo ed i suoi bei marmi. Il cielo nero come la pece stà lentamente rischiarandosi e la mia Firenze di notte ha davvero i minuti contati. Passando dalla Croce al Trebbio, posta in memoria della battaglia del 1244 fra i cavalieri di Santa Maria e gli eretici Patarini, mi affaccio su una delle vie che convergono verso il Duomo. Le prime luci dell'alba illuminano le punte degli edifici più alti della città che lentamente risorgono a nuova vita. Il Campanile di Giotto, già imponente, sembra elevarsi ancora di più man mano che la luce calda del mattino lo investe con i suoi raggi. Questo istante, insieme al tramonto, è il più emozionante per fotografare oggetti, monumenti ma soprattutto persone, sguardi, vita quotidiana autentica. Un corteo di suore in preghiera scivola davanti al mio obiettivo senza neanche accorgersi della mia presenza. Firenze di notte non c'è più, ma tornerà a vivere silenziosa in meno di 24 ore.
Fotografare Firenze di notte
Entusiasmo e tempo sono due degli ingredienti fondamentali per dedicarsi alla fotografia notturna in una città accattivante come Firenze. Ad ogni angolo scene quotidiane vi inviteranno a mettervi in gioco con l'arte della street photography. Cosa serve? Una macchina fotografica e tanta creatività per rendere il vostro mosso un'opera d'arte! Se prediligete le lunghe esposizione e le fotografie di luoghi avrete bisogno anche di un cavalletto e magari di uno scatto remoto per immortalare cieli stellati sopra la città ed il movimento dell'acqua dell'Arno o di altri torrenti nei dintorni di Firenze. Per evitare il mosso impostate l'autoscatto ed usate il cavalletto, mentre per aumentare la profondità di campo della vostra fotografia (soprattutto nel caso di panoramiche) chiudete il diaframma (da f9 in su) se la presenza di luce ve lo permette altrimenti dovrete utilizzare lo scatto remoto (che vi concede di scattare oltre i 30 secondi dell'autoscatto) o alzare gli iso della vostra macchina fotografica.
I luoghi più belli della mia Firenze di notte
- Piazzale Michelangelo da cui si ha un'ampia vista su Firenze o il cortile del Santuario di San Miniato.
- Lato destro del Duomo dove riprendere la cupola del Brunelleschi ed il campanile di Giotto.
- Lungarno nei dintorni del Ponte Vecchio
- Ponte delle Grazie in ogni direzione
- Piazza della Signoria
Ne avete altri da consigliare?!?
Dove dormire: alcuni alloggi posizionati in posizione strategica nel centro di Firenze sono i
Signoria Apartments che possono ospitare anche sei persone. Queste sistemazioni dispongono di cucina, salotto e camere da letto in modo da rendere i viaggiatori completamente indipendenti. Nel caso preferiate trovare la colazione già pronta al vostro risveglio, potrete optare per qualche notte all'
ostello Leopoldo, a due passi dal centro storico, sotto l'ombra delle fronde di Villa Fabbricotti.
Dove mangiare: Prima di dedicare ore del vostro viaggio alla scoperta di Firenze di notte, fate un salto all'
Osteria Fiaschetteria Nuvoli, subito dietro il Battistero e godetevi un delizioso piatto di porchetta o un piattone di pici al ragù di cinghiale! Un'alternativa per una schiacciata veloce accompagnata da un calice di vino rosso è far tappa all'
Antico Vinaio, vicino a Piazza della Signoria... si spende poco e si mangia benissimo! Assaggiate il rosso della casa, non ve ne pentirete!
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