La Greenway del fiume Nera è un tracciato cicloturistico che si sviluppa nella provincia di Terni, la parte più meridionale dell'Umbria. Per buona parte dell'itinerario si pedala lungo il corso del Nera e dei suoi emissari seguendo un circuito di interesse naturalistico ma anche culturale e storico. L'intero percorso della Greenway del fiume Nera misura 180 km di strade secondarie, sentieri, argini e borghi abbarbicati, ma la parte che affronteremo in questo articolo si sviluppa dalla Cascata delle Marmore a Ferentillo, ritornando al punto di partenza tramite un percorso alternativo.
Dati tecnici
Cascata delle Marmore - Ferentillo
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Cascata delle Marmore |
Tempo |
3-4 ore |
Dislivello |
300 m circa |
Lunghezza |
29 km |
Tipologia di strada |
75% sterrato
25% asfalto
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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La cascata delle Marmore
Quando il console romano Manio Curio Dentato fece costruire il
Cavo Curiano, un canale per far defluire l'acqua del fiume Velino dall'altopiano sovrastante la Valnerina verso il Nera, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la cascata artificiale delle Marmore sarebbe diventata uno dei luoghi simbolo della bella Italia e dell'Umbria... dopotutto era il 271 a.C. In autunno i tre salti per un totale di 165 metri sono avvolti dai colori della vegetazione che cambia: ciò rende lo scorcio tanto caro ai viaggiatori del Grand Tour, ancora più suggestivo.
Dal parcheggio delle celebri cascate ci si immerge immediatamente nella Natura della
Greenway del Nera (che fino a Ceselli, oltre la nostra destinazione, coincide con la
Via di Francesco) affiancando spesso il fiume e le sue acque cangianti, pedalando su quella che un tempo era una pianura alluvionale.
La segnaletica dell'itinerario ciclabile indica bivi e direzione corretta da seguire così risulta davvero difficile perdersi, inoltre lungo il tracciato sono presenti alcune mappe che ripercorrono la greenway indicando i punti d'interesse.
Lasciandosi la cascata delle Marmore alle spalle, in pochi chilometri si raggiungono le pendici di Casteldilago, paese pittoresco abbarbicato ad una collina.
I borghi della Valnerina
La salita verso il cuore della frazione di Casteldilago è erta e faticosa ma non si può rinunciare ad una visita di quest'angolo di Umbria. Dalla porta di accesso a Casteldilago diverse viuzze risalgono tra le case raggiungendo il culmine del dosso. Chi ha buone gambe potrà tentare la scalata in sella, ma per evitare cadute buffe ed impreviste consiglio di scendere e godersi l'ascesa a piedi. Sul punto più alto della collina svetta la
chiesa di San Valentino che cela alcuni pregevoli affreschi. A fianco della chiesa una delle vigorose abitanti del borgo ha istituito una sorta di piccolo giardino pubblico dove oltre a colorate piante, si può ammirare un bel panorama sulla sottostante Valnerina.
I campi coltivati a mais che cingono il colle di Arrone sono dorati in estate e si stagliano contro l'azzurro terso del cielo umbro. Arrone è il comune di Casteldilago e si erge poco oltre la frazione, su un altro colle pittoresco. Le vie lastricate, gli orti nascosti tra le abitazioni, gli ulivi argentati e l'accoglienza degli abitanti invitano chiunque a non soffermarsi ad ammirare il paese dal basso, ma a scalarlo, ad attraversarlo, a viverlo in prima persona raggiungendo almeno la trecentesca chiesa di San Giovanni Battista e la torre a pianta quadrata del castello di Arrone.
Dal paese, tappa imperdibile anche durante il
Grand Tour Rando, la Greenway del Nera procede verso il punto più stretto della valle, un luogo affascinante e ricco di leggende dove i resti di due grandi fortezze difensive si scrutano nervosamente da un lato all'altro del passo. Da un lato Precetto, dall'altro Matterella, ma il comune è lo stesso, quello di Ferentillo. Le due antiche rocche risalenti al XII secolo proteggevano l'
antica abbazia di San Pietro in Valle costruita ingrandendo la chiesa eretta dagli eremiti Giovanni e Lazzaro più di due secoli prima.
Oltre alle due fortezze difensive (raggiungibili a piedi dal paese), sulla strada che costeggia Precetto in direzione di Monterivoso, appena oltre le falesie d'arrampicata, su una parete rocciosa a picco sull'acqua si nota una macchia di colore. Quella di Precetto è una delle antiche edicole restaurate e restituite al loro originario splendore dopo che gli anni e l'opera dell'acqua avevano rischiato di cancellarle per sempre. Affrescata sulla roccia, appare incantevole nella sua semplicità e posizione. Ferentillo, e in particolar modo Precetto, è anche il paese del museo delle mummie, all'interno del quale sono conservate alcune salme di vecchi abitanti della valle, ma non solo. Due salme sono riconducibili con molta probabilità a due viaggiatori cinesi che, durante il loro passaggio nell'Italia afflitta dalla peste nera, forse per il viaggio di nozze, contrassero la malattia e morirono a Ferentillo.
L'olio della Valnerina
La Greenway del Nera corre a fondovalle ma i pendii che caratterizzano l'area sono argentati dalla presenza di migliaia di alberi di ulivo. Dopo la prima metà di novembre in centinaia si arrampicano sulle colline con le reti e i rastrelli per raccogliere le pregiate olive che in frantoio daranno vita all'olio, nettare della terra umbra. Ad Arrone, lungo la Greenway, la famiglia Bartolini ha aperto un punto vendita proprio in prossimità del frantoio. Sono in tanti a portare qui il frutto del raccolto per la
produzione di olio e anche in bicicletta... come non approfittarne?
Ritorno alle cascate
La Greenway del Nera vanta una serie di percorsi alternativi secondari che permettono ad un cicloviaggiatore di non annoiarsi mai. Per tornare verso la cascata delle Marmore, dopo aver lasciato Precetto, si svolta in direzione del fiume Nera fino ad arrivare a costeggiarlo passando su un terreno piuttosto accidentato ma molto divertente in mountain bike. I paesi da questa nuova prospettiva appaiono più distanti mentre i campi fertili digradano verso l'acqua. Pedaliamo un tratto su strada statale ma solo per una questione di ricerca enogastronomica.
In bicicletta raggiungiamo nuovamente Arrone e poi, dopo un paio di chilometri divertenti, Casteldilago. Giunti alla cascata delle Marmore decidiamo di allungare il giro fino al
Ponte del Toro, un ponte romano che permetteva il passaggio sul fiume Nera. Attraverso un sentiero alle spalle del reperto risaliamo puntando alla cascata. Questa breve parte può essere piuttosto scivolosa in caso di pioggia o dopo piogge abbondanti, quindi ricordati di prestare attenzione. Il nostro itinerario ciclabile termina davanti all'acqua fragorosa della cascata dove centinaia di giovani rampolli europei rimasero incantati ad ammirare il prodigio della natura (e del console romano) prima di riprendere il loro
Grand Tour attraverso l'Italia.
Il Grand Tour Rando è un tracciato cicloturistico su asfalto che, partendo dalla Cascata delle Marmore, collega i principali punti d'interesse naturalistico, storico e culturale della provincia di Terni. Un viaggio in bici ai confini dell'Umbria, tra ulivi, ponti romani, siti archeologici, grandi cascate e luoghi che non si dimenticano tanto facilmente... per informazioni guarda il
sito del Grand Tour Rando, quello del
turismo in Valnerina o della
Greenway del Nera.
Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!