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Nella giungla dei visti sulla via della seta

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La via della seta è un itinerario leggendario che affascina da secoli il viaggiatore lento. Permette infatti di percorrere via terra – partendo direttamente da casa, la vecchia Europa – un intero continente, e giungere fino al lembo opposto della stessa zolla emersa – l’Estremo Oriente – attraversando una varietà di paesi e popoli dalla lunga storia sugli epici percorsi solcati da generazioni di esploratori, ambasciatori, mercanti e avventurieri.
Il dente dolente – ahimè ce n’è sempre uno – è la questione dei visti, che è meglio affrontare con un po’ di preparazione per evitare di perdere pazienza, tempo e denaro. Ecco allora una breve guida per aiutare i viaggiatori italiani a districarsi nella giungla dei visti necessari sulla via della seta.
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Questa guida ai visti sulla via della Seta è basata sulla nostra esperienza diretta di viaggiatori in bicicletta, avvenuta nei primi mesi del 2015, ma poiché le regole sono soggette a continue variazioni, è consigliabile consultare il sito caravanistan.com per gli ultimi aggiornamenti, soprattutto nella sezione dedicata agli “Embassy reports” sulla scheda di ogni paese.
 

Turchia

Durata
Esente da visto per 90 giorni
I cittadini italiani non hanno bisogno di visto fino a 3 mesi di permanenza (calcolati nell’arco degli ultimi 6 mesi dal vostro ingresso nel paese)
 

Iran

Durata
Visto di 30 giorni
Luogo di rilascio
Rilasciato a Erzurum (Turchia)
Costo
50 euro + 39 dollari di costi di agenzia per il rilascio del “reference number”
Tempo di rilascio
2 giorni + 10 giorni per il rilascio del “reference number”
È necessario munirsi del visto prima di entrare via terra. Il visto di 30 giorni è facilmente ottenibile nei consolati iraniani in Turchia, dove però bisogna presentarsi con un reference number che corrisponde all’autorizzazione del governo iraniano a rilasciarvi il visto. Il modo più semplice di ottenere questo codice è rivolgersi a un’agenzia online; noi abbiamo contattato iran-visa.com, che ci ha trasmesso il codice dopo una settimana e il pagamento di 39 dollari a visto. Il codice è valido per 28 giorni, entro i quali bisogna presentarsi al consolato prescelto (nel nostro caso Erzurum, che è indicato sul web come quello più economico e con i tempi di attesa più brevi).
Presentato il reference number scritto a mano su un foglietto, il passaporto, 2 foto tessera (la donna deve avere i capelli completamente coperti), si compila una breve application form, si versano 50 euro nella banca vicina e si ritira il visto il giorno successivo. Nel modulo bisogna indicare professione e itinerario seguito;
è consigliabile:
  1. non nominare mestieri non congeniali al regime, come giornalista, ricercatore e scrittore, o attività legate al campo della moda e dell’estetica (nei blog sono reputate particolarmente sgradite);
  2. includere nell’itinerario solo città turistiche;
  3. avere a disposizione l’indirizzo di un hotel nella prima città iraniana dove arriverete e non dichiarare di conoscere qualcuno in Iran o di avere intenzione di dormire presso case private.
Valgono le solite accortezze davanti ai funzionari, cioè non mostrarsi mai spazientiti o troppo curiosi, vestirsi con abiti decenti e rispettare il dress-code (maniche lunghe per gli uomini, velo per le donne).
visto iran

Estensione del visto iraniano

Una volta in Iran, è possibile estendere un visto di 30 giorni per altre due volte (totale 90 giorni) nell’ufficio immigrazione di molti capoluoghi di provincia, per una tassa di 30 mila rial (circa 9 euro).
Ogni ufficio segue procedure diverse. A Shiraz lo prolungano in giornata, ma soltanto di altri 15 giorni negli ultimi 2 giorni del visto precedente. A Esfahan lo prolungano invece di ulteriori 30 giorni, durante gli ultimi 4 giorni del visto precedente. Bisogna ignorare la fila, presentarsi con 2 fotocopie del passaporto e del visto precedente e 2 fototessera, insistere gentilmente per una procedura d’urgenza per averlo in giornata, e scarpinare avanti e indietro fino alla banca per pagare la tassa. In luoghi non turistici, come a Karaj (dove l’abbiamo fatto la seconda volta) il personale non parla una parola d’inglese e l’unico modo di completare la procedura è portarsi un interprete. Il rilascio ha richiesto 3 giorni dietro presentazione dei soliti documenti.
Controllate che sul timbro la data nel calendario iraniano corrisponda realmente a quella tradotta del calendario europeo.

Turkmenistan

Durata
Visto di 5 giorni
Luogo di rilascio
Rilasciato a Teheran e ritirato a Mashhad (Iran)
Costo
55 dollari + 12 dollari di tassa d'ingresso
Tempo di rilascio
8-10 giorni
L’unico visto fattibile per il Tukmenistan è quello di transito; per i viaggiatori in bici la durata standard è di 5 giorni. Abbiamo fatto richiesta all’ambasciata di Teheran e ritirato il visto dopo 10 giorni a quella di Mashhad.
Bisogna scegliere le date precise di ingresso e uscita dal paese, e gli uffici sono qualche volta chiusi senza preavviso, per cui è meglio calcolare qualche giorno di margine. A Teheran sono richieste 2 foto-tessera, fotocopie a colori del passaporto, del visto dell’Iran e del visto dell’Uzbekistan (o il paese verso cui si transita), e una lettera indirizzata all’ambasciata in cui si fa richiesta del visto, si dichiarano le proprie generalità, si indicano le esatte date di ingresso e uscita dal paese, le frontiere attraversate e l’itinerario seguito. A Mashhad bastano le fotocopie in bianco e nero del passaporto e del visto uzbeko, più il modulo rilasciato a Teheran; si pagano al momento del rilascio 55 dollari contanti in ambasciata. Alla frontiera di Sarakhs è richiesta una tassa di 12 $ per l’ingresso nel paese.
visto turkmenistan

Uzbekistan

Durata
Visto di 30 giorni
Luogo di rilascio
Rilasciato a Teheran (Iran)
Costo
75 $
Tempo di rilascio
10 giorni
Per ottenere il visto bisogna presentare al consolato uzbeko di Teheran i seguenti documenti: 2 foto-tessera; 2 fotocopie del passaporto; 2 copie dell’application form compilata scaricabile online a questo indirizzo, con indicate le date esatte di inizio e fine del proprio visto; una lettera di presentazione del consolato italiano che comprovi l’autenticità del vostro passaporto (si ottiene in giornata al consolato se c’è l’impiegato giusto; insistete che vi serve, anche se all’ingresso sembrano non sapere di che documento si tratti; la stessa lettera è necessaria per ottenere il visto di Cina e Tajikistan).
L’impiegata uzbeka è molto gentile, ci ha dato il suo numero da chiamare dopo una decina di giorni per assicurarci che il visto fosse pronto prima di passare a ritirarlo. Meglio tenere presente che l’ufficio è preso d’assalto fin dal primo momento dell’apertura da orde di agenti di viaggio con chili di passaporti; l’unico modo di sbrigarsi in un’ora è arrivare prima dell’apertura, scrivere il proprio nome sulla lista appesa sul campanello e fare amicizia con gli agenti, che vi lasceranno passare se vi prendono in simpatia. Così anche per ritirare il visto; si paga in dollari contanti direttamente in ambasciata il giorno del ritiro.
All’ingresso nel paese gli ufficiali ci hanno detto che è necessario registrarsi in albergo ogni 3 giorni: ogni albergo rilascia infatti un foglietto timbrato con le date di permanenza, e all’uscita del paese ci sono effettivamente stati chiesti i foglietti delle registrazioni. Noi avevamo solo 3 foglietti con 8 giorni di registrazione su 28 di permanenza nel paese, ma il doganiere all’uscita, nonostante sembrasse davvero controllare le date, non ci ha fatto storie e ci ha lasciato andare indisturbati. Forse l’importante è avere almeno un paio di registrazioni per dimostrare che si è fatto del proprio meglio per lasciare tracce (o vale solo per i ciclisti? Non ci sono notizie certe in proposito). Alcuni alberghi (ci hanno detto soprattutto a Tashkent, ma noi non ci siamo stati) non accettano i viaggiatori che non possono esibire le registrazioni complete di tutte le sere. L’unico albergatore che ci ha fatto obiezioni (a Kokand) si è convinto ad accettarci dopo qualche gentile assicurazione che eravamo completamente in regola e che non c’erano alberghi disponibili sulla strada che avevamo percorso in precedenza.
visto uzbekistan

Kyrgyzstan

Durata
Esente da visto per 60 giorni
Ai cittadini italiani non è richiesto il visto per una permanenza fino a 2 mesi.

Kazakhistan

Durata
Esente da visto per 15 giorni
Ai cittadini italiani non è richiesto il visto per una permanenza fino ai 15 giorni (almeno fino al 31 dicembre 2017). Al momento dell’ingresso nel paese viene rilasciata una ricevuta di registrazione: assicuratevi che la guardia doganale l’abbia timbrata due volte, il che vuol dire che siete registrati al confine; in caso contrario, bisogna registrarsi entro i 5 giorni successivi all’ingresso nel paese in un ufficio immigrazione.

Cina

Durata
Visto di 90 giorni
Luogo di rilascio
Rilasciato a Teheran (Iran)
Costo
40 $
Tempo di rilascio
4 giorni
L’ambasciata cinese di Teheran è uno dei posti più facili ed economici dove ottenere il visto per la Cina. Si può richiedere un visto di 3 mesi, che vale fino a 3 mesi dalla data in cui viene approvato (cioè ci sono 90 giorni di tempo per entrare in Cina e si può restare nel paese per 90 giorni dalla data d’ingresso). Bisogna consegnare il passaporto (che viene trattenuto per 4 giorni), una lettera rilasciata dal consolato italiano che comprovi l’autenticità del vostro passaporto (come quella richiesta dal consolato uzbeko), due foto-tessera e l’application form completa scaricabile online. Il link indicato in ambasciata, però, spesso non funziona ed è più semplice rivolgersi ad un ufficio nei dintorni (“Mahdavi Law and Immigration Services al secondo piano della galleria commerciale “Sadaf Complex”) che provvede a compilare tutto per voi per una piccola somma (circa 2 euro). Al momento del ritiro bisogna restituire la ricevuta rilasciata dall’ambasciata alla consegna e quella della banca di fronte dove si devono versare i 40 $. L’ambasciata è aperta a giorni alterni (domenica, martedì, giovedì) ed è molto vicina a quella uzbeka.
visto cina
 
 
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    · 1 anni fa
    per caso qualcuno sa come fare oggi ad ottenere un visto cinese arrivando dal Kirghizistan? 
Godimundi

Siamo Alessandro e Stefania, godimundi per istinto, viaggiatori per vocazione, nomadi per scelta e necessità. Da sempre sogniamo di intraprendere questo viaggio in bici intorno al mondo, non solo perché sentiamo nel sangue il richiamo della strada e l’entusiasmo di conoscere la nostra vasta terra e la multiforme umanità che la abita, ma soprattutto per concretizzare e mettere a frutto la nostra passione per la natura e il nostro interesse per le tematiche ambientaliste