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Trekking Val di Fassa: torri del Vajolet nelle Dolomiti

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Una delle aree più spettacolari del Trentino dove seguire sentieri o ferrate è la Val di Fassa. Far trekking in Val di Fassa permette di conoscere il cuore roccioso della zona ritrovandosi faccia a faccia con luoghi incredibili come le torri del Vajolet.

Da Trento si imbocca la statale verso Bolzano seguendo verso nord la valle dell’Adige e passando per Lavis, San Michele all’Adige, Salorno, Egna e Montagna dove si devia verso la Val di Fiemme che successivamente diverrà Val di Fassa. Da Castello di Fiemme , proseguiamo lungo la valle fino a Predazzo e continuiamo a percorrere la statale 48 che costeggia il corso del torrente Avisio fino a Pera di Fassa. Dalla frazione Monzon a 1511m , si inizia a risalire la carrareccia per qualche chilometro seguendo la valle di Vaiolet, anche se, quasi subito, incontrerete un cartello che vieta l’accesso se non agli autorizzati.
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In bassa stagione è possibile trovare qualche parcheggio lungo la salita prima che divenga interdetta al traffio mentre in estate vi consigliamo di lasciare l'auto a valle nell'ampio parcheggio degli impianti di risalita a Pera di Fassa: qui è anche possibile sfruttare il bus navetta che collega il paese al rifugio Gardeccia al termine della strada della Val di Vajolet. Avendo trovato un posto per l'auto, iniziamo a camminare raggiungendo il ristorante La Regolina. Se il cielo è terso, la visuale è fin da subito memorabile: infatti spazia a destra sui monti del Catinaccio d’Antermoia, a sinistra sul Rosegarten e, più avanti, sulle maestose Torri del Vaiolet, mentre girandovi di 90° potrete ammirare le vette che sovrastano la Valle di San Nicolò. La strada prosegue con pendenze abbastanza impegnative fino al Rifugio Gardeccia che si vede sulla sinistra (circa 1h di camminata). Poco prima però, si incontra un bivio che permette di raggiungere il Passo delle Scalete e successivamente il lago di Antermoia (attenzione: c’è da affrontare un bel tratto di ferrata prima del passo!!!) Dal Rifugio Gardeccia, si arriva quasi immediatamente al Rifugio Stella Alpina a 1960m dove si possono seguire numerosi sentieri differenti, o dove si può decidere di sostare in uno dei numerosi edifici presenti in questa parte della valle. Per raggiungere il Rifugio Preuss e il vicino Rifugio Vajolet è necessario proseguire lungo il sentiero numero 546. dsc 5146Lungo il tracciato, è possibile ammirare le strane conformazioni rocciose presenti alla base del Rosegarten che danno quasi l’idea di essere un’anticipazione dell’imponenza , alle loro spalle, del Catinaccio stesso. Si continua a salire e molto presto è già possibile intravedere sopra una sporgenza rocciosa il piccolo, ma davvero grazioso rifugio Preuss che domina sulla valle sottostante come un monastero sulle famose Meteore greche. Dal Rifugio Stella Alpina al Preuss/Vaiolet son quasi 300 metri di dislivello non particolarmente impegnativi, da percorrere con estrema calma per dedicare maggiore attenzione al paesaggio che ci circonda. dsc 5190sL’ultima parte del sentiero è forse la più dura, ma la fatica è rapidamente ricompensata dall’arrivo ai due rifugi che sembrano essere molto apprezzati anche dalle numerose cornacchie che sorvolano il loro cielo. Il rifugio Preuss è davvero piccolo con vista sullo strapiombo e la valle del Vajolet, mentre il Rifugio Vaiolet è composto da oltre 3 edifici con scuri battenti azzurri ed è situato leggermente più lontano dalla valle ma decisamente più prossimo alle Torri del Vajolet che si stagliano ad ovest con estrema armonia. dsc 5197Nel complesso del rifugio Vajolet è disponibile anche un locale invernale fornito di letti con coperte e qualche zuppa da cuocere per scaldare la permanenza notturna. Dietro gli edifici, una bianca statua della Madonna protegge gli escursionisti e ricorda, con un’incisione commemorativa in ladino, la scomparsa di due persone legate alla comunità di Vigo di Fassa. In un’ora circa dai rifugi è possibile arrivare direttamente al rifugio Re Alberto, sempre che le condizioni dell’impervio sentiero lo permettano oppure, in alternativa, si possono seguire il sentiero Don Guido verso la Cima Scaleriet a 2889m o il tracciato 584 fin al Passo del Principe ed oltre. dsc 5227Noi ci fermiamo ai rifugi Preuss-Vajolet in completa solitudine (è un giorno infrasettimanale di marzo) a contemplare lo spettacolo naturale dinnanzi ai nostri occhi sognando futuri ritorni in questo ambiente magico... per ora stanchezza e neve ci consigliano un rientro dalla medesima strada dell'andata.

L'itineario dal Gardeccia al Vajolet è un facile percorso consigliato a tutti, in particolar modo a coloro che apprezzano l’asprezza delle Dolomiti e agli appassionati di fotografia, perché i panorami sono davvero da rivista naturalistica.

Le Dolomiti sono la nostra via di fuga preferita e quindi molti sono gli itinerari su queste montagne che troverete nella mappa del trekking. Un itinerario più impegnativo nel gruppo del Catinaccio è quello che raggiunge il lago Antermoia e la cima Scaleriet mentre dalla vicina valle San Nicolò parte il trekking a Punta Vallaccia nel gruppo dei Monzoni.

 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!