fbpx

Unisciti alla LiT Family



Trekking Dolomiti: due giorni tra Catinaccio d'Antermoia e Sciliar

Scritto da
Vota questo articolo
(13 Voti)
Le dolomiti, alcune delle montagne più belle del mondo dove percorrere sentieri o vie ferrate. Due giorni trascorsi nel cuore del parco naturale dello Sciliar e nel gruppo del Catinaccio, fra l'imponente massiccio dell'Antermoia ed i pittoreschi Denti di Terrarossa. Due giorni di fatica e sudore assolutamente ripagati dai paesaggi e dagli avvistamenti di biodiversità!
Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 

1° giorno: dalla Val di Fassa al Rifugio Passo Principe

Dalla frazione Mazzin di Campitello di Fassa, nell'omonima valle, si inizia questo trekking faticoso ma di grandissima soddisfazione! Un sentiero poco battuto (ma chiedendo agli abitanti della località ve lo indicheranno senza problemi!) si risale il bosco lasciandosi le ultime case alle spalle ed immergendosi completamente nella natura. Ripido e spaccagambe, il tracciato si presenta fin da subito abbastanza faticoso. La prima indicazione si incontra dopo circa 10 minuti di camminata: è il sentiero 577 in direzione della Val Dona, del rifugio Dona e del Rifugio Antermoia. Sul 577 ci si imbatte in uno stretto corridoio di sempreverdi, forse un portone elfico che, in poche decine di metri, termina lasciando spazio ad uno strappo erto e scomodo su cemento, la via d'accesso alla Val Dona. phoca thumb l img 8128Non eccessivamente ampia, disabitata e verdeggiante, la Val Dona non è particolarmente frequentata dagli escursionisti nonostante sia davvero incantevole. Durante l'estate, in cielo è possibile osservare gheppi in volo, cuculi e una numerosa colonia di marmotte. In un'ora dalla partenza a Mazzin si giunge al rifugio Dona dove è possibile mangiare un pranzo d'alpeggio. La Val Dona è punteggiata da baite, alcune delle quali abbandonate ed in caso di pioggia improvvisa, non vi sarà difficile trovare un riparo di fortuna. In circa un'altra ora, dipende un po' dal vostro passo, si raggiunge un bivio che seguiremo in direzione del Passo Dona ed il Rifugio Antermoia (50 minuti). phoca thumb l img 8135L'ampio tracciato in ghiaino sale abbastanza regolare verso il passo e permette di avere finalmente una visuale panoramica sulle montagne: il gruppo del Piz Boè, il Sella ed in lontananza la presenza imponente della Regina delle Dolomiti, la Marmolada! In 40 minuti ci si trova al Passo de Dona, a 2516 metri, da dove si scorge poco più sotto il Rifugio Antermoia incastonato, come una pietra preziosa, fra le pareti di dolomia. Dal rifugio Antermoia parte il sentiero in direzione della via ferrata per raggiungere il vero e proprio Catinaccio d'Antermoia, ma per questa volta si punta verso il Passo Principe seguendo il segnavia Sat n° 584. phoca thumb l img 8163Pochi passi dal rifugio portano sulle rive dell'omonimo lago che, in base all'inverno ed alle nevicate dell'anno, si presenta più o meno in salute! La valletta dell'Antermoia è ciò che più si avvicina alla mia immagine di wild ed è per questo che la ritengo un luogo di incredibile bellezza naturale! Il Passo Antermoia si raggiunge percorrendo un tracciato ghiaioso, forse improvvisato su un'antica frana, ma non per questo pericoloso! (ci vuole sempre e comunque la giusta dose di prudenza ed attenzione). 2770 m ed un forte vento, dal passo si ammirano il Catinaccio d'Antermoia ed il gruppo del Catinaccio Rosengarten dove si trovano anche le celebri Torri del Vajolet, un altro bellissimo posto per far trekking! phoca thumb l img 8181Il sentiero 584 non si ferma qui: guardando il panorama noterete uno stretto tracciato scendere lentamente alla vostra destra. Imboccatelo nonostante possa capitare di trovare i segnavia Sat girati in modo inopportuno (vento forte o uno scherzo di cattivo gusto!?). Una lenta ma piacevole discesa su terreno sdrucciolevole e rocce dolomitiche arriva direttamente al rifugio Passo Principe dove si può pernottare per la notte a quota 2600 metri. Concedetevi una cena a base di polenta e formaggio, ve la siete meritata! Noi non siamo stati particolarmente fortunati a livello fotografico perchè la nottata si è presentata nuvolosa e piovosa e così, lo sforzo di trasportare il cavalletto sulle spalle per l'intero trekking, è stato per questa volta vano! In questa prima tappa abbiamo camminato circa 6 ore superando all'incirca 1300 metri di dislivello.phoca thumb l img 8190

2° giorno: dal Rifugio Passo Principe toccando il Sassopiatto

L'aria frizzantina del Passo Principe ricorda subito che ci si trova a 2600 metri. Il sentiero 554 verso il Passo Molignon sembra davvero duro, ma non ci facciamo scoraggiare: la giornata è appena iniziata!Si scende e poi si sale per circa un'ora fino al Passo in questione dal quale si apre un altro mondo fatto di Monti Pallidi. Ci stiamo avvicinando al parco naturale dello Sciliar- Catinaccio e a conferma di ciò appare l'esteso massiccio dei Denti di Terrarossa, fra le montagne più belle dell'intero trekking. phoca thumb l img 8196Il rifugio Alpe di Tires (lo strudel di questo rifugio dell'Alto Adige è sublime!) è a soli 30 minuti da qui e per raggiungerlo ci toccherà scendere ancora un po'. Con il sole che li illumina i Denti di Terrarossa che sovrastano l'edificio richiamano quasi il colore dell'Enrosadira crepuscolare sulle Dolomiti. Imbocchiamo il sentiero 4 della segnaletica Cai dell'Alto Adige che fra marmotte e paesaggi un po' meno aspri di quanti visti finora, marcia veloce fino al Passo Duron, a quota 2204 metri. phoca thumb l img 8220Dal passo in poi l'ampio tracciato da seguire sarà tutto un leggero saliscendi fra cavalli al pascolo, mucche e fischi di marmotte. In poco meno di 1 ora e mezza durante la quale gli incontri con altri escursionisti, prima occasionali, diventano quasi un obbligo, i prati ed i pendii verdi dello Sciliar lasciano il posto al massiccio del Sassopiatto ed all'omonimo rifugio situato appena sotto.phoca thumb l img 8336 Il cielo si stà annuvolando velocemente e non abbiamo proprio voglia di farci una doccia prima del tempo così, dopo una breve sosta sull'erba davanti al rifugio ci rimettiamo in movimento superando una malga dove vengono venduti yogurt e formaggi e continuando in direzione della Val Duron che incontreremo solo oltre il Micheluzzi (si può scegliere di percorrere la Val Duron in gran parte della sua lunghezza o tagliare il percorso per i boschi lungo un comodo sentiero a tornanti nel fitto della vegetazione).phoca thumb l img 8411 Campitello di Fassa ci accoglie con un mercatino dell'artigianato e una grande confusione di turisti ed escursionisti al ritorno dal loro fine settimana ad alta quota! Itinerario lungo e di estremo interesse naturalistico e paesaggistico!phoca thumb l img 8442

Ristori lungo il trekking: Questo itinerario di montagna ha dei buoni punti di appoggio per trovare acqua, mangiare qualcosa o pernottare per la notte. Il primo giorno si incontrano il Rifugio Dona (1h), il rifugio Antermoia(2h30'-3h) ed il rifugio Passo Principe(3h30'-4h). Il secondo giorno incontrerete il Rifugio Tires(1h45') ed il rifugio Sassopiatto (3h-3h 30')

 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Persone nella conversazione:
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.

Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!